Nessuno sfugge agli alti e bassi della vita ma chi ne diventa schiavo rischia di perdersi. Quando il “lunatico” va in crisi e rende difficile la vita a sé e al partner. I rimedi che valgono per sé e per gli altri...
Sono così diffusi che quasi nessuno li nota. Ogni volta che entrano in gioco, dopo aver fatto i loro danni, si dileguano così velocemente da non essere considerati i veri responsabili di tanti problemi relazionali. Sono i ben noti sbalzi d’umore, cioè i “viraggi”, verso l’alto o – più spesso – verso il basso, dell’atmosfera interiore, della tonalità degli stati d’animo. Sono fenomeni psichici naturali, che appartengono a ognuno di noi, seppur in misura diversa. L’umore infatti non può e non deve restare sempre identico nel tempo: risente degli eventi esterni, del clima, dei ragionamenti, delle emozioni, della ciclicità ormonale e di tante altre varianti. E opporsi a queste modulazioni spontanee sarebbe sbagliato, controproducente, poiché si tratta di modalità con cui la nostra energia psichica e mentale ha bisogno di fluire in quel momento. Tuttavia è necessario comprenderne anche gli aspetti negativi, soprattutto se le persone che abbiamo accanto sono particolarmente soggette a questi viraggi (o se lo siamo noi stessi).
Un’onda anomala
Lo sbalzo d’umore infatti è come un’onda che, in qualche modo, tenta di “impadronirsi” della persona che lo vive: cambia, almeno in parte, la sua disponibilità verso gli altri, la fa ragionare un po’ diversamente, le fa dire e fare, in modo alterato, cose che in altri momenti non direbbe o farebbe. La persona è sempre la stessa, ovviamente, ma qualcosa in lei illumina o, al contrario, adombra in modo molto netto alcune sue caratteristiche, al punto che chi le è vicino in quel momento può avere la sensazione di non riconoscerla, nei modi, nei pensieri e nello sguardo. Gli sembra un altro. Ciò è sicuramente più problematico quando lo sbalzo dell’umore è verso il basso: si può diventare pessimisti, scontrosi, sarcastici, sfiduciati, apatici, e dire cose che possono far male, distruggendo – o comunque mettendo in dubbio – quanto si era fatto di buono, per se stessi o per gli altri. Perché il problema dello sbalzo è che, mentre avviene, la persona spesso si identifica con esso, ci crede, e solo di rado si accorge che si tratta di un’alterazione passeggera.
Danni a tutto campo
Allo stesso modo l’interlocutore, soprattutto se è emotivamente coinvolto, può facilmente farsi influenzare, quasi manipolare, da questa manifestazione. E starci male. Nella vita di coppia ciò raggiunge la sua punta più alta: un partner lunatico porta con frequenza nella relazione dei messaggi molto diversi e altalenanti fra loro, disorientando l’altro, il quale, in buona fede, crede a ciò che sente e a ciò che vede in quel momento, anche se magari dopo qualche ora sentirà e vedrà un atteggiamento diverso, quello più consueto e conosciuto. Ma anche nei rapporti intrafamiliari (genitore-figlio; tra fratelli), amicali e professionali gli sbalzi d’umore possono creare malintesi, discussioni, litigi, sofferenza, illusioni, demoralizzazioni, dalle conseguenze anche molto protratte nel tempo. Un capufficio umorale, ad esempio, è un grande problema, che può in alcuni casi tradursi addirittura in un problema di mobbing. Alcuni inoltre soffrono particolarmente gli sbalzi d’umore altrui perché evocano in loro un fastidioso senso di precarietà, di imminenza, e li mettono in uno stato di continua tensione.
Contemplazione
Nelle stesse psicoterapie individuali è ben visibile come l’umore cangiante possa essere di ostacolo. Una persona è fiduciosa, nel lavoro psicologico che si sta facendo, ma uno o due giorni di “umor nero” possono indurla a mollare tutto e a vanificare ciò che ha fatto fino a quel momento. Proprio come spesso accade nella vita quotidiana quando, seguendo ciò che si pensa durante uno sbalzo, si fanno scelte che poi si pagano a caro prezzo. Da tutto questo emerge l’esigenza di imparare a gestire e ad affrontare meglio gli sbalzi d’umore, propri e altrui. Se da un lato essi rappresentano un’energia che deve fluire e a cui va dato spazio, è importante imparare a non identificarsi in essi, ma al contrario a osservarli e a lasciarli fluire, come semplici testimoni, senza mettere per forza in atto quello che essi ci chiedono. Un atteggiamento “contemplativo” che ovviamente vale anche nei confronti degli sbalzi altrui.
Contenuti inconsci
Pensieri cupi, avversioni improvvise, scoramento: è bene lasciarli venire, ma non bisogna permettere loro di prendere il timone della nostra vita. Forse ci stanno segnalando qualcosa di inconscio che vuole emergere, un modo di essere a cui di solito non diamo spazio. Ma questa intuizione dovrà essere elaborata in altri momenti, quando lo sbalzo è passato. Solo così potremo sfruttare il suo eventuale potenziale, portandolo come elemento di novità consapevole e rigenerante nelle relazioni che per noi contano.
2 commenti:
Niente di piu' vero ... !
Meno male che sono quasi sempre verso una sola direzione, li subisco in silenzio .. e come sono arrivati passano. Ma le poche volte che invece li ho io ... sono scenate dalla parte opposta che evito di commentare.
Sono pesanti da sopportare, anche se effettivamente le cose che escono fuori sono campate in aria tanto per sfogarsi e per cercare di portare il compagno/a all'incazzatura per iniziare un litigio sterile e inutile.
Col tempo lo si capisce e si lascia parlare la persona ... pensando e facendo altro nello stesso momento. E questione di tempo ... in breve finisce quello strano ronzio fatto di parole dette alla velocita' della luce !
Comunque fa molto male al rapporto di coppia, spesso mi chiedo chi me lo fa fare di sopportare questi attacchi che a volte si ripetono anche piu' di 4 o 5 volte in un mese.
Che vita di m !
Ma perche' la gente non usa il cervello per superare queste cose ? E' cosi' difficile fermarsi e ragionare ? Credo che piu' che difficile, sia faticoso ... e che sfogarsi sia la via piu' rapida e semplice da seguire, fregandosene del proprio compagno/a.
Fine dello sfogo !
Notte
Anzi aggiungerei pure ancora che a questi attacchi, nei momenti piu' bui si uniscono anche morsi e graffi ... e quando mi incavolo e decido di non prenderle piu', devo placcarla pure contro un muro afferrandola per i polsi, stringendo perche' cerca di divincolarsi ... e aspettare (con un ginocchio a protezione delle parti basse) che finisca le energie.
E' incredibile come funzioni il nostro cervello ... 5 minuti di ordinaria follia, seguiti da un pianto liberatorio ... e dalle scuse. In cui tutto il ciclo inizia e si conclude in massimo 2 ore.
Scusate lo sfogo, ma sono pure furioso perche' mi e' scappato il gatto di casa da 4 giorni (e vivo al quinto piano) e non so dove cavolo sia finito, se si e' buttato di sotto o se e' nascosto in casa di qualcuno ... con gli estranei e' parecchio selvatico e spaventato ... e non posso girare per i condomini a chiedere a tutti di farmi guardare sotto i loro letti ... ci sono 90 appartamenti qua :/ !!!
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