"Un angelo si è seduto accanto a me e quando mi sono voltata per chiedergli "perché?" ha aperto le sue lunghe e bianchissime ali ed è volato via..." Quell'angelo era mia sorella Alice. Flaviaccia
sabato 28 febbraio 2009
Musica
mercoledì 25 febbraio 2009
Mi sono commossa con questo...
giovedì 19 febbraio 2009
Ridiamo insieme con voi lettori
martedì 17 febbraio 2009
Ridiamo insieme
Mio figlio era proprio un giovanotto intelligente. Un giorno arrivò a casa con la sua pagella e disse: "Papà, questa è la mia pagella. E questa invece è una delle tue che ho trovato in solaio".
Due carabinieri sono in missione in un paese dell'Africa. Nel loro giorno libero vanno a caccia, vedono un leone, gli sparano e lo fanno secco al primo colpo. Scendono dalla Jeep per caricare la bestia e cominciano a tirare il leone per la criniera. Ma tira tira, il leone e' troppo pesante e non riescono a spostarlo. Passa di li' un negretto che dice loro: "Guardate che se tirate il leone per la coda fate meno fatica!". I due carabinieri applaudono subito alla bella idea e si mettono a tirare dalla coda. Solo che dop
o un'ora di sforzi uno dei due dice: "Sara' una bella idea, ma mi sembra che invece di avvicinarci alla Jeep ci stiamo allontanando!". Una ragazza chiede al fidanzato: "Cosa ti piace di più di me: la mia bellezza, la mia profonda intelligenza o la mia sincerità?". E il ragazzo: "Il tuo senso dell'umorismo, cara!"
SCRITTE NEI NEGOZI DI NAPOLI (P.S.: io sono di Caserta! Hihihihi)
(panificio)
- QUANDO VI DIVENTA DURO VE LO GRATTUGIAMO GRATIS E META' CE LO TRATTENIAMO
(mobiliere)
- SI VENDONO LETTI A CASTELLO PER BAMBINI DI LEGNO
(macelleria)
- DA ROSALIA - TACCHINI E POLLI, A RICHIESTA SI APRONO LE COSCE
- CARNE BOVINA OVINA CAPRINA SUINA POLLINA E CONIGLINA
(polleria)
- POLLI ARROSTO ANCHE VIVI
- SI AMMAZZANO GALLINE IN FACCIA
- SI VENDONO UOVA FRESCHE PER BAMBINI DA SUCCHIARE
(sfasciacarrozze)
- QUI SI VENDONO AUTOMOBILI INCIDENTATE MA NON RUBATE
(fiorista)
- SE MI CERCATE SONO AL CIMITERO... VIVO
(abbigliamento)
- NUOVI ARRIVI DI MUTANDE, SE LE PROVATE NON LE TOGLIETE PIU'
- NON ANDATE ALTROVE A FARVI RUBARE, PROVATE DA NOI
- IN QUESTO NEGOZIO DI QUELLO CHE C'E' NON MANCA NIENTE
- AL REPARTO BAMBINI 3 AL PREZZO DI 2
- SI VENDONO IMPERMEABILI PER BAMBINI DI GOMMA
(autofficina)
- VENITE UNA VOLTA DA NOI E NON ANDRETE MAI PIU' DA NESSUN'ALTRA PARTE
(derattizzazioni)
- QUI ULTIMA CENA PER TOPI
(ferramenta)
- SEGA A DUE MANI E A DENTI STRETTI: 50 EURO
(in una palazzina con officina artigianale sul retro)
- SI VENDE SOLO DAVANTI, IL DIDIETRO SERVE A MIO MARITO
(negozio di mangimi)
- TUTTO PER IL VOSTRO UCCELLO
lunedì 16 febbraio 2009
Poesia: SEGRETI
Nota (da parte di Flaviaccia):
"Lachris" era il nomignolo che Alice dava ai suoi diari segreti (specie gli ultimi, dal 2002 al 2006), derivante da "Lacrima Christi", ovvero "la lacrima di Gesù": Alice pensava di essere una piccola, piccolissima lacrimuccia del "suo" Sposo, Gesù...
domenica 15 febbraio 2009
Poesia: NOI
Te ed io,
abbracciati stretti stretti
e il mio cuore come pazzo,
sotto le stelle
e sotto i tuoi baci.
Ancora insieme,
ora e per sempre,
noi.
Sussurri d’amore
e lievi carezze
su me:
ogni mia parte è tua
e la mia lingua
solo il tuo nome dirà.
Nessuno tra noi
e nulla ci separi mai.
Mi chiami
e io rispondo sempre
“sì”;
Voglio essere tua,
ora.
Invece mi rimetti in piedi
e mi ributti
nell’inferno della vita,
aspettando di vederti ancora.
Ti amo e sarò sempre tua,
Gesù.
sabato 14 febbraio 2009
Ridiamo insieme
-Un cardinale sta facendo le parole crociate. Passa di la' un prete e il cardinale dice: "Padre, scusi... secondo lei... 4 lettere... definizione: "un uomo può starci sopra". "uhmmm BIGA, Eminenza...". "Ah, ecco, dicevo!!!! Una cortesia, padre... ha una gomma??".
-Che ci fa un pidocchio sulla testa di un calvo? Un culo così per reggersi.
venerdì 13 febbraio 2009
L'angolo dei lettori
giovedì 12 febbraio 2009
Giada, cosa fai?
giovedì 5 febbraio 2009
Famolo strano. E voi che maiali siete?
mercoledì 4 febbraio 2009
Test sul sesso: "Noi e il sesso"
martedì 3 febbraio 2009
La mia cameretta
domenica 1 febbraio 2009
... e continuano a chiamarmi munciasca!
Non di queste parti. E quindi smettetela di chiamarmi "munciasca": non è vero e sa di presa in giro.
Devo tutto a Caserta e poco o nulla a Monza. Non dico che odio il nord Italia, affatto. Direi una bugia. Ma il sud per me è stato tutto, in bene e in male. Più esattamente a Caserta. Non Napoli, Caserta.
Nel lontanissimo 4 novembre 1990 nasceva la sottoscritta. E nasceva con il nome di Giada e il cognome di Giorgi, cognome di mia mamma, poichè i miei non erano ancora sposati e, da quanto diceva mia madre, non solo mio padre non voleva sposarla ma non avrebbe mai voluto aver figli. Meno che meno figlie!
Difatti sono rimasta figlia unica, mica per un caso. Quindi sono stata riconosciuta solo da mia mamma e il primo cognome che ho avuto è stato il suo
A meno di 5 anni ero già a fare il primo esame scolastico: per essere ammessa in 2a elementare. I miei si erano sposati e dicevano che io ero troppo intelligente e meritavo questo enorme salto di qualità. L'unica cosa che mi ha portato è stato quello di poter conoscere, dopo molti anni, Alice.
Per il resto entrare così piccola in mezzo ai teppisti campani mi ha resa fragile, insicura, chiusa di carattere. Lo "scarafaggio" è nato lì.
Sempre a Caserta ho conosciuto l'amore, il vero grande e unico amore: Patrizio. Peccato che era mio cugino e che quando i miei mi hanno scoperta a limonare con lui mi hanno bastonata a sangue poiché "è fortemente disdicevole che una ragazza di siffatta famiglia abbia relazioni con un cugino". Ma questa loro reazione ha moltiplicato per mille il mio amore per lui.
Sempre a Caserta il mio unico vero amore è morto: sul sedile posteriore di un motorino, senza casco (a Caserta non usano il casco nemmeno oggi). Era la prima volta che conoscevo la morte. Poi non si è mai più allontanata da me.
Poi mio padre trasferì tutta la famiglia in Lombardia, per lavoro. Ma ogni scusa era ottima per tornare giù: le feste di Natale, di Pasqua, Agosto e perfino il "Ponte" creato dai miei tra il giorno dei morti (2 novembre) e il mio compleanno (il 4): di ogni anno. Ogni stramaledettissimo anno!
Anche quello del mio dodicesimo compleanno: festeggiato a casa con i miei e un numero impossibile di amici e parenti, in casa, nel giardino, nella tavernetta, dappertutto. Quel 4 novembre 2002 mi sono ritrovata in bagno a vomitare. E mentre davo l'anima al cesso ho visto che su una gamba mi colava del sangue. Non avevo dolore e sapevo a malapena dove fossi, da quanto ero ubriaca.
Da quel giorno pensai che ogni volta che bevevo alcolici mi sarebbe uscito sangue dalla passerina. Solo dopo diversi giorni mi accorsi che ero "diventata donna" e che lo dovevo a un "cuginetto sveglio".
Per disgrazia della mia poca cultura sessuale fui costretta a bere champagne a capodanno e nella notte mi sono svegliata appicicaticcia tra le gambe e con le mutandine piene di sangue. Quei mutandoni furono arrotolati in un quintale di carta igienica e fatti sparire nella pattumiera, mentre in bagno mi "curavo" da ferite inesistenti. E che sarebbero tornate ogni mese, mese e mezzo. Cioè pochi giorni dopo che mi scoprivano bere vino. Non ho mai detto una sola parola di questo a miei e a nessuno, era il mio segreto. Ogni tanto scomparivo e andavo in bagno anche 10 volte al giorno dicendo che avevo mal di pancia. E in bagno mi ripulivo e mi mettevo chili di carta igienica tra le gambe per non sporcarmi. Ero diventata bravissima a fabbricarmi degli assorbenti con un solo fazzolettino di carta: erano i miei migliori origami.
Poi me li infilavo più su che potevo e ancora non sapevo che avevo appena scoperto i "tampax". Solo nell'estate del 2003, sempre a Caserta, una mia cuginetta mi spiegò che l'alcol non c'entrava ed io avrei potuto diventare mamma. Non le ho mai creduto, almeno fino ai 14-15 anni.
Invece a Monza ho conosciuto la solitudine, l'essere respinta poichè "non di loro", l'essere derisa per il mio accento terronico, il rimanere sola per giorni e giorni. Uscire di casa per giocare e rimanere a giocare da sola nei giardini. Uscire con mamma e tornare piangendo perché non è possibile che una bambina introversa fino alle budella si possa inserire in una città che non la considera: la ignora e la deride. Le prende gli anni più belli e li sbatte in faccia.
A Monza ho visto mia mamma all'ospedale e mia mamma in chiesa, dentro una cassa di legno scuro.
A Monza ho conosciuto le cose peggiori di me: il mio egoismo, la mia timidezza malata, il poco rispetto verso me stessa e i miei oggetti, l'odio verso chi comanda e i prepotenti. Ho conosciuto un angelo e da un fine scuola e l'inizio l'ho perso e non mi sono ancora resa conto di quanto ho davvero perso. Grazie a lei ho conosciuto tante amiche, persa lei ho perso anche le amiche. Una coincidenza? Se credessi alle coincidenze ora mi sarei impiccata in camera.
Per riscoprire cosa è l'amore e quanto è bello vivere dovevo andare a Riccione. No, amici miei, non potete continuare a chiamarmi munciasca. Non è giusto per me e per questa città