Dal diario segreto di Alice (6 Maggio 2006)
SEGRETI
Dolce Lachris mio
Lo dico solo a te
Ciò che ha detto Dio
Che sta accadendo a me:
Non un fatto di sangue,
Anche se di gran dolore,
Nè persona che langue
Di fame o di amore.
Sento il mare in lontananza
E sirene forti, quasi addosso;
Io chiusa in una stanza
E muovermi non posso.
E’ mattina ma scuola non c’è
E non è giorno di festa.
Strano, per una come me
Che non ha altro per la testa.
Perché qui? Non lo so,
Ma qualcuno mi accarezza.
Ed è strano, però.
Mi piace questa ebbrezza!
È cosa buona e molto bella,
Ma è come fiore in una serra
Che sogna d’esser stella.
Dolori acuti ma non piango,
Rimane tutto dentro me:
La voglia d’uscire da questo fango
E quella di tornare a Te.
Lachris mio, tieniti forte:
Non so quando sarà
Ma questa la chiamano Morte
Ed io sono pronta già.
Nota (da parte di Flaviaccia):
"Lachris" era il nomignolo che Alice dava ai suoi diari segreti (specie gli ultimi, dal 2002 al 2006), derivante da "Lacrima Christi", ovvero "la lacrima di Gesù": Alice pensava di essere una piccola, piccolissima lacrimuccia del "suo" Sposo, Gesù...
5 commenti:
Basta ! Smettila con questi ricordi, anzi con questo genere di ricordi ... !!!
Se fanno ancora stare male me, dopo oltre 2 anni, e senza che neppure io abbia mai avuto l'opportunita' di conoscere di persona Alice, pensa a quelli che l'avevano accanto.
I suoi genitori hanno sbagliato, non si sono accorti che una loro figlia stava morendo, ma pensi che non lo abbiano capito ?
Pensi che un padre, per quanto possa essere stato severo e un po' menefreghista (per certi versi, per altri superattivo a cercarle il futuro che lui vedeva ideale per lei) ... non possa soffrire per la morte di sua figlia ?
Usa questo blog per cose positive, non per cose tristi ... e sicuramente farai anche il volere di Alice.
Carissimo, stai commettendo lo stesso errore dei genitori di Alice che pensano che la figlia fosse un loro "oggetto" da preservare anche nei ricordi.
Alice era un "bene" per tutta una serie di persone e queste hanno il sacrosanto diritto di sapere chi era e come era, di conoscerla meglio e di poterla riconoscere nelle vesti di un'altra persona...
E per conoscere qualcuno/qualcosa occorre vederla in tutti gli aspetti possibili: positivi, negativi, allegri e tristi, ecc...
P.es. io ho conosciuto una Alice gioiosa, serena, dolcissima e leggere che dentro era un tormento di angosce (verso i genitori, gli amici, ecc...), paure (di soffrire, di lasciare tutto,....), sforzi (per raggiungere i propri sogni/obiettivi) e tentennamenti (abbiamo letto di poesie dove lei era nel dubbio e si tormentava se la scelta che stava facendo era quella giusta...) mi ha fatto e mi fa ancora moltissimo male. Ma lei era così e non devo camuffarla da pagliaccia perché a te fa più ridere di come era nella realtà
O mi sbaglio?
Ora che so quanto mi costa parlare di lei devo mettere pochissime cose e quindi devono essere cose molto importanti. E purtroppo sta solo a me la scelta di cosa è o non è importante.
Giada
devi pagare una multa per ogni poesia inserita ???
No, spero proprio di no, almeno non intese come multe ai vigili, però mi costeranno care. Temo.
Mi sono innamorata di questo passo:
"Ma è come fiore in una serra
Che sogna d’esser stella."
Perché me lo immagino il fiore/Alice chiuso dentro una serra/prigione che per lei credo possa essere la chiusura di un corpo che trattiene un'anima che anela a tornare al Padre, cioè a Dio...
Tristissima ma piena d'orgoglio e dignitosa in ogni sua manifestazione. Proprio come era lei: difficilissimo vederla piangere o lamentarsi di qualcuno o di qualcosa.
Dolce amica ti voglio bene!
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