Quando si pensa che i propri soci siano tutti degli imbecilli si fa malissimo a tenerli. Si pensa di sfruttarli e di bere il loro sangue ma si vede solo il presente, non il futuro. Ed una statista che si rispetti deve pensare al futuro altrimenti è lei fuori gioco, magari domani: oggi è "bella" e brava, ma domani si vedono le trame del suo piano, del suo aver preso per il naso i soci che, magari, di lei si erano fidati.
Stiamo parlando di Angela Merkel, di quella persona, tanto per capirci, che il quotidiano "La Repubblica" scrisse per settimane che Berlusconi la definì "una inchiavabile culona"! Ok, è proprio quello che tutti al Mondo pensano (forse non lei visto che si è sentita offesa), ma, dopo un anno, si è saputo che quella frase era stata inventata da "La Repubblica" stessa per "sputtanare" il premier italiano. Come se, così facendo, non avesse "sputtanato" tutti gli italiani.
Ma a "La Repubblica", come a tutti i sinistrorsi italici, cosa importa se l'Italia, TUTTI NOI (loro compresi) affondiamo nella cacca: pur di affondare anche LUI, Silvio Berlusconi, tutto è lecito, tutto è giusto e tutto va fatto per "la causa".
Angela Merkel: non beve per dimenticare, ma come alibi alle cose che dice (e che fa) |
In realtà non si è dimostrato nè "romano", ovvero attaccato ai solidi valori di Patria e di rispetto verso chi (quelli sì, ingenuamente) l'avevano votato, e nè, tanto meno, "prode": anzi si è dimostrato un vigliacco a fare le cose alle nostre spalle mostrando un ghigno di falso moralismo, rubato ai vetero democristiani di stampo vaticano/curiale.
Dopo la carrellata sui personaggi chiave ecco un passo che ci chiarisce meglio di cosa stiamo parlando, del perché siamo noi in crisi e non la Germania.
E’ uno dei tanti paradossi dell’euro: ai tedeschi, ai severissimi tedeschi, è concessa una facoltà che è negata agli altri membri dell’eurozona e che è fondamentale per tenere bassi i tassi di interesse sul debito pubblico. Trattasi del diritto, accordato alla Bundesbank, di comprare i Bund quando non ci sono abbastanza acquirenti. Come spiega Mario Grigoletti nel sito “capire davvero la crisi”, di cui sono uno dei cofondatori, questo diritto è negato all’Italia. E si tratta di una discrepanza tutt’altro che secondaria, perché quano i titoli di Stato di un Paese sono sotto attacco, il fatto che la banca centrale possa acquistare quelli invenduti, sostituendosi agli acquirenti privati, permette di tenere bassi i tassi di interesse e, in ultima analisi, di scongiurare un default.
Per intenderci: se la Banca d’Italia avesse avuto questa possibilità, lo spread non sarebbe schizzato alle stelle. Ma non l’aveva e sappiamo com’ è andata a finirte, mentre la Bundesbank ce l’ha e se ne avvale molto più frequentemente di quanto si immagini (leggete l’articolo di www.capiredavverolacrisi.com ). E così riesce a rifinanziarsi a tasssi molto più bassi dei nostri.
Trattasi di un espediente, utilissimo ma molto italiano e poco tedesco. Eppure negato agli italiani e praticato dai tedeschi. In un gioco delle parti invertito, che grida vendetta. Perché le regole dell’Eurozona, applicando il sillogismo, anche morale, tanto caro alla Merkel, devono valere per tutti. E allora Berlino dia l’esempio e rinunci al privilegio oppure la Ue lo estenda a tutti i membri.
Perché l’Italia tace? Perché non solleva il problema nel Consiglio europeo? L’Italia deve sempre e solo subire?
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