Saad Arafat |
Saad Arafat mentre spiega come picchiarci "santamente" |
«Il Profeta Maometto ha detto: “non colpitele in faccia e non sfiguratele”. Ecco il modo in cui vanno onorate». Per andar d’accordo con il Corano insomma basta far attenzione, colpire con metodo e precisione. Potete riempirla di calci nel sedere, scudisciarla sulla pancia o farle nera la schiena. L’importante è che non si veda. La poveretta il giorno dopo potrà anche camminar piegata in due, ma dovrà esibire una faccia bella e pulita. La regola numero due del pestaggio familiare è altrettanto fondamentale. «Anche quando la sta colpendo il marito non deve mai insultarla, mai maledirla perchè – illustra quel sant’uomo d’un Saad Arafat - non la batte per farle del male, ma per regalarle disciplina». Come con gli asini insomma. Ci discutereste mentre gli raddrizzate la schiena a forza di scudisciate? Certo che no. Con la mogliettina va allo stesso modo. Cambiano solo le precauzioni. Ad un asino potete dargliele dove volete e quante volete. Alla consorte è meglio di no. «Mi raccomando non potete mai andar oltre i dieci colpi e non potete nemmeno rompergli le ossa, spaccargli i denti, insultarla o ficcarle le dita negli occhi», chiarisce il premuroso Arafat. Anche perché «esiste un’etichetta persino per le percosse...Se il marito bastona la moglie per renderla più disciplinata dovrà sempre ricordarsi di non calcar troppo la mano e di colpirla dal petto in giù... queste son le uniche botte che onorano le donne».
Donna onorata mezza salvata verrebbe da pensare, ma il galateo delle busse benedette dal Profeta non finisce qui. Ci sono anche i ragguagli sugli strumenti da usare. Sarà meglio conciarla a pugni e schiaffi o sarà meglio usare un bel bastone nodoso? Davanti alla domanda dall’intervistatore il buon Arafat si dichiara fermo ed irremovibile. «Quando si colpisce non di deve mai colpire troppo duro e soprattutto non si devono lasciar segni». La cosa migliore, spiega, «è colpirla con un corto bastone... i colpi devono arrivare sul corpo e non devono mai arrivare uno di seguito all’altro». Per educare al meglio la mogliettina è meglio dunque picchiarla con metodo, lentamente, centellinando uno dopo l’altro i dieci colpi concessi. E ovviamente farlo per una santa ragione. Se non vi ha aperto il frigo per offrirvi qualcosa da bere, se non vi ha fatto trovare la cena in tavola le bastonate son eccessive. Se invece non vi vuole più, fa la neghittosa e si rifiuta di soddisfarvi a letto allora ecco la sacrosanta occasione per educarla e onorarla.
«In un caso come questo cosa - sostiene Arafat - un marito non ha scelta. Lui la vuole e lei si rifiuta... lui la chiama e lei si nega... potrebbe riprenderla e minacciarla, ma quei metodi van bene quando ci sono di mezzo il mangiare o il bere. Quando arriviamo a cose di cui il marito non può far a meno allora le botte sono concesse». Alla fine insomma la regola è semplice: la moglie onorata è quella prima bastonata e poi violentata.
2 commenti:
Questo e' tutto scemo, corro a vederlo su youtube
non è scemo è peggio, è musulmano
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