Ieri è stato il primo giorno di Quaresima, il cd. “Mercoledì delle Ceneri”, giorno di precetto.
Come sapete io non sono “bigotta” ma quest’anno mi è “presa” così e sono andata a Messa.
Sarà che sto vivendo sola, quasi da eremita; sarà la nuova città che mi ispira a un “salto di qualità” spirituale; o forse ero stufa del rapporto diretto “Flavia-Dio” e volevo integrare anche la figura del sacerdote…
Non so (ancora) qual è stata la “molla” che mi ha spinta in chiesa. E che mi ha fatta mettere in coda per il rito della cenere sulla testa in ricordo che “siamo cenere”…
Però so esattamente cos’ho pensato quando un poco di cenere è caduto sulla mia giacca “Paul Brial” da 800 Euro, acquistata in un bel negozio a Parigi. E questo non mi è piaciuto per nulla!
Così ho deciso che avrei dovuto confessarmi: mi sono messa in coda e, quando è toccato a me, mi sono accorta di una roba assurda, ma che avrei dovuto considerare: le lingue parlate dal confessore non corrispondevano a quelle che conosco io. Gran brutta cosa per instaurare un dialogo, serio e profondo, anche solo di pochi minuti.
Così ho deciso che avrei dovuto confessarmi: mi sono messa in coda e, quando è toccato a me, mi sono accorta di una roba assurda, ma che avrei dovuto considerare: le lingue parlate dal confessore non corrispondevano a quelle che conosco io. Gran brutta cosa per instaurare un dialogo, serio e profondo, anche solo di pochi minuti.
Quindi sono tornata a sedermi, delusa e, anzi, con un senso di essere stata punita per il mio egoismo e la mia stupidità.
Ecco perché ho deciso che mi sarei confessata qui, sul blog, in pubblico: in fondo cos’è la confessione? Un “tirar fuori” le nostre colpe di fronte ai miei “fratelli”…
Seguendo l’ordine dei 10 comandamenti ecco il vero volto di Flaviaccia.
1. Non avrai altro Dio all'infuori di me.
Dall’ultima confessione fatta da bambina il Dio-trino, cristiano, è stato spesso soppiantato dal dio-quattrino; compreso ieri sera in chiesa. L’inseguimento dell’autonomia economica, dell’affrancamento dai genitori e dal Mondo, con un tenore di vita sempre più elevato mi ha fatto dimenticare spessissimo che c’è un dio al quale devo tutto: il Padre nostro che è nei Cieli! Sì, voglio cambiare vita: vedere più spesso “oltre il portafogli” e verificare meno raramente il mio percorso cristiano
2. Non nominare il nome di Dio invano.
Non ho mai bestemmiato ma questo comandamento l’ho dimenticato: forse anche su questo blog il “nome di Dio” è stato più volte usato come epiteto, imprecazione e come riempitivo di frase. Anche nei dialoghi, il termine “God” esce spesso dalla mia bocca, anche quando non c’entra nulla. Starò più attenta a cosa esce dalla mia bocca e dalle mie dita quando scrivo, promesso. (mia sorella Alice soleva dire che anche il giurare era un mettere Dio in cose futili, quindi starò più attenta anche nei giuramenti: a farne solo quando servono realmente)
3. Ricordati di santificare le feste.
Le feste di precetto, le Domeniche e le comunioni: questi sconosciuti. Vado a Messa su “pulsione” del momento, su “ispirazione” o solo per “fare due passi” verso il centro. No, questo non è santificare le feste. Però il cambiamento qui è costoso, non credo di poter “decidere” di andare ogni Domenica a Messa. Mi impegnerò di più a essere più costante in questo…
4. Onora il padre e la madre.
E’ il comandamento che più mi fa male: io non odio nessuno ma i miei genitori li stimo zero, o quasi. Non mi sono mai sentita capita da loro, mai desiderata come figlia e spesso solo giudicata da loro e punita. Non so se una confessione vale se un peccato non riuscirò a rimediarlo in futuro. Proverò a mettere un “ponte” tra me e loro ma al loro primo “stop” mi fermerò anch’io. Sono una pessima cristiana, debole e piena di problematiche.
5. Non uccidere.
Credevo di non aver mai tolgo la vita a un essere umano quando, riflettendoci meglio, ho capito che in altri modi l’ho fatto: il giudicare affrettatamente e il voler essere sempre esplicita nei commenti e nei giudizi mi ha portata alcune volte a “uccidere” un mio fratello in Cristo, a umiliarlo pubblicamente, a sottolineare che io non ero come lui, a ergermi a maestria che sottolinea con la matita blu gli errori altrui. Devo tornare in me e ripetermi spesso che “devo fare agli altri ciò che desiderino gli altri facciano a me”: già questo mi frenerebbe molto, ne sono certa.
Un capitolo spinoso. Attualmente insopportabile. Sono certa che non potrò cambiare nulla, a breve, di ciò che commetto attualmente. La mia debolezza mentale e caratteriale blocca, a oggi, ogni mio tentativo (anche solo teorico) di porre rimedio al disastro che sto compiendo al mio corpo, vero “tempio” donatomi direttamente da Lui. Non ho giustificazioni e non ho rimedi: dovrò continuare a seguire l’onda degli eventi, ma proverò a limitare un pochino il numero degli inciampi…
7. Non rubare.
Se rubare è anche il tenersi per sé di ciò che dovrei dare ad altri, allora continuo a rubare, costantemente. Non so se sto rubando sul fisco (italiano o francese?) gli attuali guadagni “in nero” di mie speculazioni e di attività (lecite) che sto portando avanti, ma so per certo che sto rubando l’amore di una persona e sto, per egoismo, tenendomelo stretto a me. E sto rubando i sentimenti di un’altra persona che confida in me e mi sopravvaluta in questo. Devo fare chiarezza in me e decidere cosa è mio e cosa di altri. E lasciare queste ultime.
8. Non dire falsa testimonianza.
Qui avrei dovuto sentirmi “pura”: la mia schiettezza mi porta a commettere dei peccati grossi (vedi “non uccidere”) ma credo di essere stata sincera, più che potevo, con gli altri. Fino a quando non ho dovuto rileggere le mie azioni alla luce del Settimo Comandamento. Ponendo un limite e chiarendo il Comandamento 7 dovrei evitare di mentire a chi mi ama…
9. Non desiderare la donna d'altri.
Più che desiderare ho proprio rubato: fossi stata accorta su questo precetto avrei evitato i peccati dei due comandamenti precedenti. Ma come evitare che gli occhi, specie quelli del cuore, vaghino intorno a me e si soffermino su altre persone? Dovrei essere più “donna” ed esaminare meglio i miei sentimenti distinguendoli meglio in quelli veri e quelli di comodo. E poi avere la forza di agire di conseguenza
10. Non desiderare la roba d'altri.
Da bambina non ero invidiosa, ma crescendo ho scoperto di voler prendere delle pericolose scorciatoie pur di arrivare, alla meno peggio, sui miei obiettivi, spesso troppo “personali” e voluti per capriccio, per ripicca, per orgoglio o per vanto. Ci vuole un lavoro lungo e molto duro per cambiare questa brutta piega che ho preso da qualche anno a questa parte, cioè da quando ho sentito l’ “esigenza” di vivere per me stessa, non sotto la forca caudina dei miei genitori o sotto l’osservazione di terze persone: mi sento come quelle zingare che iniziano a rubare per vivere e poi continuano per “vivere meglio” e poi… non smettono più. Farò chiarezza in me e dovrò capire come impostare questo cammino per migliorare anche questo aspetto.
Questa confessione forse non varrà per accostarmi alle prossime Eucaristie ma so per certo che solo il grande e vero Amore di Chi ci ha creati può superare ogni aspetto formale e “umano”.
Confido in Dio e prego per me e per tutti i peccatori del Mondo: aiutiamoci a vicenda a migliorarci…
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