giovedì 13 novembre 2008

Buon Compleanno, Alice

Oggi Alice avrebbe compiuti 18 anni, la maggiore età per poter decidere da sola che vita fare. Purtroppo ci ha lasciati più di due anni fa e senza aver avuto la gioia di arrivare dove desiderava.

Su un quotidiano di due giorni fa ho letto un articolo del rapimento di due missionarie italiane: ecco, Alice avrebbe voluto regalare anche lei un sorriso a tutti i bimbi del Mondo, proprio come questi altri due angeli rapiti in Africa.

Un grosso bacio a te, mio angelo Alice, ed uno a coloro che mi stanno aiutando a farti conoscere meglio.

Giada

n. 270 del 2008-11-11 pagina 1

SE QUESTA VI SEMBRA INTEGRAZIONE di Mario Giordano

Anche loro, forse soprattutto loro, sono un pezzo di quell’Italia forte e buona che nessuno mai racconta, a meno che sia sfiorata all’improvviso dalla tragedia. Erano in Kenya da 35 anni e curavano i bambini disabili e epilettici nella fraternità di El Wak. Ogni mattina dal 1973, l’anno in cui finiva la guerra nel Vietnam e Novella Calligaris diventava campionessa del mondo di nuoto, regolarmente si alzavano, pregavano, scendevano in ambulatorio e cominciavano a cucire le ferite che, per qualche mistero della fede, lacerano in modo così profondo i piccoli e i deboli della Terra. Nessuno ha mai parlato di loro, nessuno avrebbe mai parlato di loro. Devo dire la verità: quando è arrivata la notizia del rapimento di suor Maria Teresa e di suor Caterina, detta Rinuccia, anche in redazione l’abbiamo presa un po’ così. Eravamo alla riunione del mattino. Due missionarie rapite? Sì, dovremo occuparcene. E poi: c’è altro? Obama che fa? E Mourinho? Come sono andate le elezioni in Trentino? Due suore nelle mani di un gruppo armato, in fondo, fanno notizia appena un po’. Vuoi mettere con l’ultima dichiarazione di Bossi e di Parisi? Probabilmente alle suore andrebbe pure bene così. Non conosco le due missionarie, ma so che sono originarie del Piemonte. E ho frequentato missionari a sufficienza, in quella terra di santi ostinati e silenziosi, per sapere che cosa penserebbero, se potessero leggere: «Quanto disturbo abbiamo dato...». Una suora che è stata battezzata Caterina (nome splendido) e si fa chiamare Rinuccia, d’altra parte, non può essere che l’inno alla modestia, il monumento all’umiltà, l’incarnazione del servizio silenzioso. Da 35 anni stava in Kenya e probabilmente, di lei e di suor Maria Teresa, senza il rapimento, non avremmo mai sentito parlare. Ma l’irruzione di quei musulmani armati nell’ambulatorio ci obbliga, invece, a occuparci di loro. E a interrogarci ancora sul massacro dimenticato dei cristiani nel mondo: dall’India alle Filippine, dall’Indonesia all’Irak, dalla Nigeria al Sudan, dall’Algeria alla Cina. In Somalia un’altra missionaria, suor Leonella, è stata uccisa due anni fa. Anche lei si occupava di bambini. Anche lei è rimasta vittima di un’imboscata da parte dei miliziani islamici. E allora oggi, di fronte a questo nuovo episodio di violenza, non possiamo fare a meno di chiederci se, oltre al giusto tema del dialogo e del rispetto, non sia il caso di mettere sul tavolo con forza il tema della reciprocità. Perché, mentre tutti continuano a darci lezioni, dicendo che dobbiamo favorire in ogni modo l’integrazione degli islamici in Occidente, regalando spazi e magari anche soldi per le moschee, l’integrazione che altrove viene offerta ai cattolici nei Paesi islamici è quella del sangue e del terrore. E sarà davvero duro da accettare il prossimo minareto sotto casa pensando che in molti Paesi musulmani si rischia la vita perfino portando una croce nascosta sotto il vestito. O anche solo cercando di regalare un sorriso ai bambini malati.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Auguri piccola Alice !!!


Riguardo all'articolo ... lo trovo giustissimo.
Io sono padano, e militante leghista convinto, ma lungi dall'essere razzista (come purtroppo, devo ammettere, in tanti lo sono dei miei amici).

Il punto è che se io lotto per difendere il territorio, mi prendo del razzista.

Se non voglio pagare la loro moschea, sono un razzista.

Se mi incazzo perche' il mio comune che non ha un soldo, offre la mensa gratis a 20 figli di marocchini, quando un mio connazionale con un solo stipendio fatica a campare, e la mensa del figlio SE LA PAGA LUI !!!! Divento un razzista.

Vengono, vogliono e pretendono !!!

Porte aperte a chi viene a lavorare con umiltà e senza volere tutto e subito.

E speeriamo che le due suore siano presto liberate, di solito, almeno in questo, l'Italia (farnesina) è molto attiva.


Votatemi alle prossime elezioni comunali :P di primavera.

proGelmini ha detto...

Perfetta analisi dello stato attuale delle cose. Mi stupisce che una bambina di 15 anni abbia voluto sprecare il suo futuro per finire in mezzo agli Zulu. Cosa ci trovava di bello in una vita di sacrificio in mezzo a persone che nemmeno ti ringraziano? Giada pubblica delle cose su questo argomento per favore se le hai. Grazie. Marco