Quando non vedi i genitori da 16 mesi e ricevi una mail da tua madre, cosa puoi risponderle?
Mia madre mi ha inviato una mail venerdì scorso scrivendomi:
Così, Domenica, con mooolta calma, ho preso il treno e in poco più di 2 ore ero all'albergo dove alloggiava mamma: si erano già fatte le 14 e poco più. Entro nella hall, mi faccio annunciare e attendo che lei scenda.
Mi vede, ci abbracciamo a lungo e mi invita al bar dell'albergo.
Avrei già dovuto andarmene quando mia madre mi ha fatto notare che avrei dovuto arrivare all'ora di pranzo; o, pochissimo dopo, quando ha ripreso la storia del mio ex (ultimo) fidanzato (o comunque avrei dovuto risponderle:"sono tutti affari miei!") o quando ha iniziato ad elencarmi le "malefatte" che ho combinato dalla più tenera infanzia fino a oggi. In ogni caso una donna che si rispetti avrebbe dovuto prendere la borsetta e dargliela sul muso quando le scappò detto: prima di scriverti la mail ho sentito l'avvocato.
Ovvio che l'avvocato era per via della sua (eterna) separazione da mio padre, niente contro me. Però mi è suonato così sgradevole quella frase che, dentro la mia mente, sono scattata in piedi e me ne sono andata.
Invece il corpo è rimasto: avevo voglia di rivedere un volto "amico"; ops, "conosciuto e familiare" (è più onesto dire così, dai).
Ma quando il mio cervello era ben saturo di "frasi materne" ho fatto il gesto di guardare l'orologio e lei, prendendo la borsa e tirando fuori il libretto degli assegni ha sbottato: quanto vuoi per tornare a casa?
Ho contato fino a cento, mille e poi un milione. Ho preso fiato, ho ingoiato qualche parolaccia e poi le ho detto, con un filo di voce (tipo telefonista hard): mamma, quanto vuoi per smetterla di trattarmi come una troia? E me ne sono andata...
Poi sul treno di ritorno mi sono venute in mente milioni di frasi che le avrei dovuto/voluto dire in quella circostanza: peccato! Non potrò più usarle poiché ho il terribile sospetto che Domenica scorsa sia stata l'ultima volta che ho visto mia madre.
A questo pensiero mi sono scesi grossi lacrimoni (più di rabbia che di tristezza) ma, a distanza di oltre 2 giorni, sono ancora scossa, triste e, soprattutto, nervosissima.
E proprio stamattina ho rifiutato il 28/trentesimi dell'esame dato Venerdì scorso: avrebbe dovuto essere il mio penultimo esame. Beh, spero con tutto il cuore che sia stato il terz'ultimo.
Comunque, "mamma, obbedisco!" ma proseguo la strada che mi sono creata io da sola.
E grazie del pensiero!
Mia madre mi ha inviato una mail venerdì scorso scrivendomi:
figlia cara mi farebbe piacere vederti e scambiare con te qualche parola, io alloggerò all'hotel......... a Parigi da domenica mattina e fino a tutto mercoledì. So che sei poco distante da lì e avevo intenzione di pranzare con te domenica poichè è il giorno che sono meno impegnata. Ti aspettoLetta una roba del genere l'unica cosa che potevo fare era risponderle con una mail dicendo solo una parola:
Obbedisco!
Così, Domenica, con mooolta calma, ho preso il treno e in poco più di 2 ore ero all'albergo dove alloggiava mamma: si erano già fatte le 14 e poco più. Entro nella hall, mi faccio annunciare e attendo che lei scenda.
Mi vede, ci abbracciamo a lungo e mi invita al bar dell'albergo.
Avrei già dovuto andarmene quando mia madre mi ha fatto notare che avrei dovuto arrivare all'ora di pranzo; o, pochissimo dopo, quando ha ripreso la storia del mio ex (ultimo) fidanzato (o comunque avrei dovuto risponderle:"sono tutti affari miei!") o quando ha iniziato ad elencarmi le "malefatte" che ho combinato dalla più tenera infanzia fino a oggi. In ogni caso una donna che si rispetti avrebbe dovuto prendere la borsetta e dargliela sul muso quando le scappò detto: prima di scriverti la mail ho sentito l'avvocato.
Ovvio che l'avvocato era per via della sua (eterna) separazione da mio padre, niente contro me. Però mi è suonato così sgradevole quella frase che, dentro la mia mente, sono scattata in piedi e me ne sono andata.
Invece il corpo è rimasto: avevo voglia di rivedere un volto "amico"; ops, "conosciuto e familiare" (è più onesto dire così, dai).
Ma quando il mio cervello era ben saturo di "frasi materne" ho fatto il gesto di guardare l'orologio e lei, prendendo la borsa e tirando fuori il libretto degli assegni ha sbottato: quanto vuoi per tornare a casa?
Ho contato fino a cento, mille e poi un milione. Ho preso fiato, ho ingoiato qualche parolaccia e poi le ho detto, con un filo di voce (tipo telefonista hard): mamma, quanto vuoi per smetterla di trattarmi come una troia? E me ne sono andata...
Poi sul treno di ritorno mi sono venute in mente milioni di frasi che le avrei dovuto/voluto dire in quella circostanza: peccato! Non potrò più usarle poiché ho il terribile sospetto che Domenica scorsa sia stata l'ultima volta che ho visto mia madre.
A questo pensiero mi sono scesi grossi lacrimoni (più di rabbia che di tristezza) ma, a distanza di oltre 2 giorni, sono ancora scossa, triste e, soprattutto, nervosissima.
E proprio stamattina ho rifiutato il 28/trentesimi dell'esame dato Venerdì scorso: avrebbe dovuto essere il mio penultimo esame. Beh, spero con tutto il cuore che sia stato il terz'ultimo.
Comunque, "mamma, obbedisco!" ma proseguo la strada che mi sono creata io da sola.
E grazie del pensiero!
6 commenti:
PREGATE ANCHE PER I SUICIDI...LA CHIESA DICE CHE E' PECCATO PREGARE PER LORO MA IO CREDO CHE NON CI SIA PERSONA PIU' DISPERATA DI CHI COMMETTE QUESTO ATTO. PREGATE ANCHE PER LORO PERCHE' IO CREDO CHE NON SARA' MAI L'AMORE A DESTARE LA COLLERA DI DIO. GUARDATEVI SEMPRE DAL COMMETTERE QUESTO ATTO...COMMETTERLO SIGNIFICA NON APPREZZARE IL DONO CHE DIO CI HA DATO...SIGNIFICA GETTARLO VIA...NON AVERNE PROVATO GIOIA...AVERLO GUARDATO CON "SUFFICIENZA" SENZA AVER PROVATO NULLA. E QUANDO CI PRESENTEREMO A LUI...ED OGNI COSA CI SARA' CHIARA...QUANTO PIANGEREMO !!...PERCHE' CAPIREMO ALLORA CHE SIAMO STATI INCAPACI DI AMARE E DA QUEL MOMENTO IN POI LO SAREMO PER SEMPRE...PERCHE' DIO NON VERRA' MAI A RISTORARE LA NOSTRA SETE DI AMORE CON UNA SINGOLA GOCCIA DI VITA. E SE ANCHE GLI ANGELI AVESSERO COMPASSIONE NEL VEDERE LE NOSTRE PENE ...E CI PERMETTESSERO DI RESTARE ACCANTO A LORO NOI NON POTREMMO COMUNQUE BENEFICIARE DI QUELL'AMORE SCAMBIEVOLE E RECIPROCO POICHE IN VITA NON SIAMO STATI CAPACI DI FARLO...DI APPREZZARLA. QUESTO HO DETTO. !
No, amico, NON è MAI peccato pregare: anche per i suicidi e per gli omicidi!
Era la Chiesa medievale a pensarla così, ma da allora ad ora ci siamo evoluti :D
Un'ultima cosa: non tutti i suicidi lo fanno per disperazione; c'è chi lo fa per dispetto e chi per amore; chi per noia, per protagonismo o per gioco. Solo da poco ho scoperto chi si suicida per una (strana) forma di sessualità...
Flavia
P.S.: personalmente ho tentato ben SETTE volte il suicidio, potrei raccontarvi ogni istante di ciò che si prova: molto prima, poco prima, nell'istante del gesto e subito dopo averlo commesso, quando sembra non ci sia più ritorno, ma solo una brevissima attesa prima che sia fatta la "propria" volontà...
CIò CHE DICI E' ANCORA PIU' GRAVE !!...UCCIDERSI PER NOIA...PROTAGONISMO O PER LA STRANA SESSUALITA' DI CUI PARLI... E' INQUALIFICABILE !!. CI SONO MOLTE PERSONE COSTRETTE A VIVERE IN MANIERA DISAGIATA (DISABILI O CON GRAVI MALATTIE) UCCIDERSI PER QUEI MOTIVI CHE HAI ELENCATO E' UN INSULTO A TUTTI COLORO CHE AMANO LA VITA NONOSTANTE QUEST'ULTIMA SIA STATA CINICA CON LORO. SE SEI ARRIVATA DAVVERO ...A TENTARE IL SUICIDIO 7 VOLTE AVRAI AVUTO SICURAMENTE I TUOI MOTIVI (CHE NON VOGLIO INDAGARE)MA LA SOFFERENZA CHE AVRAI PROVATO AVREBBE DOVUTO INSEGNARTI QUALCOSA. GUARDATI INTORNO... CAPIRAI QUANTO SEI FORTUNATA E CAPIRAI QUANTI "EROI"(VERI) CI SONO AL MONDO.
Gli "eroi veri" sono TUTTI gli esseri umani che si svegliano ogni mattina per andare a fare il proprio lavoro, onestamente e senza pretendere scorciatoie! Altri "eroi" non ne conosco... ma sono pronta ad imparare a riconoscerli, se ne esistono di altri tipi.
OGNI tentativo di suicidarsi è inqualificabile, purtroppo. E non esiste alcun "motivo" per farlo.
A volte non mi ricordo di questa lezione ma l'ho imparata sulla mia pelle e ne pago tutti i giorni il prezzo: nello sdegno dei miei genitori che non vogliono più saperne di me; negli sguardi di sufficienza degli amici; nel finto pietismo di molti "cristiani di serie B"; nel vuoto che vedo guardandomi allo specchio.
Ma spero che Dio, un giorno, capisca che le mie deboli spalle non sono capaci a portare le croce che Lui mi ha dato, e me ne dia una moooolto più leggera.
Grazie amico, sei saggio e hai avuto la fortuna di essere capace di vedere lontano: complimenti!
Flavia(ccia)
NON SI TRATTA DI SAGGEZZA SEMPLICEMENTE LA SOFFERENZA L'HO PROVATA ANCHE IO E PER LUNGO TEMPO... CON QUESTO OVVIAMENTE NON VENGO A RACCONTARTI I FATTI MIEI. VUOI SAPERE CHI SONO GLI EORI ?...QUELLI CHE NONOSTANTE LA CARROZZINA A ROTELLE E NON POTENDOSI PIU' MUOVERE HANNO ANCORA LA CAPACITA' DI USCIRE DI CASA...DI DIVERTIRSI...DI VIVERE E SORRIDERE...QUESTI SONO EROI !!. SAPPI CHE ARRIVA PER TUTTI IL MOMENTO IN CUI LA VITA TI AFFERRA PER IL BAVERO TI SBATTE AL MURO E TI DICE CHE NIENTE E TUO !!! MENTRE TUTTO E' SUO !!! E NON PARLO SOLO DEI SOGNI O AMBIZIONI MA ANCHE DELLE TUE GAMBE DELLE TUE BRACCIA E PERFINO LA PUNTA DEL TUO NASO... SPERO CHE ADESSO CAPIRAI QUANTO SEI FORTUNATA...ADDIO !!! (QUESTA VOLTA SUL SERIO).
Amico, tu hai ragione ma penso che OGNUNO abbia (o abbia avuto) la sua "croce" da portare con sè fino all'incontro con il Creatore: non solo chi l'ha in forma di menomazioni fisiche, ma anche chi ha perso persone care (magari ancora minorenni), chi ha perso tutti i risparmi di una vita magari per un terremoto, ecc...
Io non mi sono mai sentita (s)fortunata o perseguitata ma ho solo evidenziato i problemi miei, visto che mi sento di parlare liberamente solo di me. Ma spero di avervi parlato anche di soluzioni, non solo di problemi. E, soprattutto, spero di non avere annoiato nessuno nel sentire i miei piagnistei... visto che non credo di avere il carattere giusto per farne.
Un grosso bacio a te e a tutti quelli che passano di qui a leggerci.
Flavia(ccia)
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