"Rifiutata al colloquio di lavoro perché ho la laurea". Su Affari la denuncia choc di una 29enne
In breve racconta l'esperienza del suo colloquio 'non andato a buon fine': "Lo scorso settembre mi sono candidata per la posizione di archivista e document controller per una società di progettazione che ha l'appalto di un grosso cantiere a Milano. La candidatura si doveva fare attraverso una società di recruitment. Il primo colloquio, avvenuto già a settembre con la società di intermediazione, era andato molto bene, ma poi non mi hanno scelta. E sottolineo che ho fatto questo lavoro per 5 mesi: un periodo non troppo lungo, ma sufficiente per capirne le dinamiche".
L'odissea continua con una nuova puntata il mese scorso, quando la 29enne viene contattata di nuovo: "Mi dicono che la ricerca si era ri-aperta e che sarei stata di sicuro una delle candidate favorite perchè ero piaciuta molto. Ho sostenuto allora un colloquio identico al primo, con il direttore del personale e altre due ragazze del team per il quale avrei dovuto lavorare".
Di nuovo un contratto di sostituzione di maternità: "Il colloquio è andato oggettivamente bene: mi hanno fatto molte domande pratiche sul lavoro che avevo fatto e anche su alcune esperienze precedenti che sarebbero comunque potute servire anche per questa posizione. Sapevo che c'erano una o due altre ragazze nella rosa dei candidati. Non avendo più ricevuto chiamate ho pensato che di nuovo la selezione non fosse andata a buon fine. Questa volta però ho voluto chiamare il direttore del personale in questione per esserne sicura e per magari sapere che cosa nn fosse andato bene. Questa persona mi ha gentilmente risposto le testuali parole: "So che oggi pomeriggio hanno scelto e purtroppo anche per questa volta la scelta non è ricaduta su di lei. Io avrei scelto lei."
A questo punto la candidata chiede che cosa non abbia funzionato il colloquio e il direttore risponde: "Le altre due ragazze del suo stesso sesso hanno preferito un'altra. Loro non sono laureate (hanno un percorso differente dal suo) e secondo me non volevano una persona che a lungo andare avrebbere potuto dimostrare una cultura più ampia della loro. Non si scoraggi. Per me era andata molto bene".
"Sono rimasta delusa, ma soprattutto incredula - conclude la giovane -. Tra l'altro io sono laureata in beni culturali, una laurea che non c'entra nulla con una società del genere e con il lavoro che avrei dovuto fare".
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