Centrali nucleari giapponesi. Come è andata |
Scritto da Giuseppe Filipponi (*) | |
La dinamica dell'incidente: pressione e rilascio di vapore Tre reattori su sei di Fukushima Daiichi erano in funzione quando il terremoto ha colpito. I reattori si sono spenti automaticamente è cominciata la rimozione del calore residuo facendo funzionare i sistemi di raffreddamento con motori diesel. Questi motori si sono fermati un'ora dopo quanto lo zunami è entrato negli impianti come ha puntualizzato l'IAEA. La TEPCO - Tokyo Electric Power Company immediatamente ha notificato al governo la situazione di emergenza per prendere poi eventuali misure di sicurezza. Per diverse ore si è proceduto cercando di portare generatori mobili per sostituire i diesel fermi. Senza abbastanza energia per raffreddare i reattori 1, 2 e 3 l'acqua dei circuiti di raffreddamento si è ridotta per evaporazione. Ciò ha portato ad un aumento di pressione nel circuito di refrigerazione che può essere controllato attraverso delle valvole per far uscire il vapore sempre all'intero della struttura di contenimento del reattore. Cos' è stato fatto e ciò ha comportato un aumento di pressione nella struttura. La TEPCO ha detto che nella struttura di contenimento del reattore 1 la pressione è arrivata a 840 kPa rispetto a livelli di 400 KPa. La TEMPCO ha allora deciso di rilasciare in modo controllato una certa quantità di vapore nel'atmosfera. Si tratta di acqua che essendo passata nel cuore del reattore è parzialmente radioattiva. L'AIEA ha detto che il vapore rilasciato è stato filtrato per trattenere le radiazioni all'interno del contenimento del reattore. La TEPCO ha confermato che era in procinto di alleviare la pressione sull' unità 1 e si preparava a fare lo stesso per le unità 2 e 3. L'esplosione Le telecamere al di fuori sito nucleare giapponese di Fukushima Daiichi hanno ripreso una esplosione nell'edifico che circonda l'unità 1 alle ore 6:00 GMTdel 12.03.2011. L'edifico esterno, la struttura in cemento che contiene la struttura di contenimento primario, è saltata per l'esplosione di idrogeno formatosi dell'acqua posta in contato con materiali ad alta temperatura. L'esplosione infatti è avvenuta dopo l'iniezione di acqua di mare nel contenitore del reattore per ridurre la pressione e la temperatura (vedi paragrafo che segue). Occorre tenere presente che la struttura in cemento armato esterna non agisce da contenitore per il materiale radioattivo. Il contenitore primario è costituito da una barriera ermetica in acciaio che sta all'interno dell'edifico esterno secondario Figura 1. Secondo le dichiarazioni attribuite al capo di gabinetto giapponese Yukio Edano, la struttura di contenimento primario non è stata compromessa. Le radiazioni Nei pressi del reattore 1 era stato rilevato un aumento dei livelli di radiazione in prossimità dei sistemi di emergenza del reattore. Nei condotti relativi al tubo di scarico e al canale di scarico è stato rilevata la presenza di cesio e iodio-137-131. La Nisa ha anche notato che i livelli dopo qualche tempo erano di molto diminuiti. La quantità di radiazioni rilevata è stata di 500 microSv all'ora il che ha innescato un'altra serie di precauzioni d'emergenza. L'incidente è stato quindi classificato al livello 4 sulla scala internazionale (International Nuclear Event Scale (INES) - un 'incidente con conseguenze locali'. Per proteggere il pubblico dai potenziali effetti sulla salute dagli isotopi radioattivi di iodio che potrebbero essere rilasciati le autorità hanno fatto preparativi per la distribuzione ai civili pasticche di ioduro di potassio che impedisce l'assunzione di iodio-131 radioattivo Ci sono state diverse ordinanze di evacuazione . Ora per i residenti locali sono state portate a 20 chilometri dalla centrale elettrica. Le persone evacuate sono circa 20000 Iniezioni di acqua di mare aggiunta con acido borico nelle strutture di contenimento Il 12.03.2011 era stata effettuata un'iniezione di acqua di mare nella struttura di contenimento primario nel reattore di Fukushima Daiichi 1(addizionata a acido borico, utilizzato per inibire le reazioni nucleari) per essere sicuri del raffreddamento del nocciolo e la riduzione della pressione. Operazione che può essere collegata all'esplosione del gas idrogeno nell'edifico secondario del reattore 1. La stessa operazione è stata predisposta questa mattina (13.03.2011) per il reattore Fukushima Daiichi 3. E stato dichiarata l'evacuazione per i residenti vicino la centrale con un limite di 20 chilometri. Per proteggere il pubblico dai potenziali effetti sulla salute degli isotopi radioattivi dello iodio che potrebbero essere rilasciate le autorità stanno preparando la distribuzione di compresse di ioduro di potassio non radioattivo che impedisce l'eventuale assorbimento di iodio radioattivo. L'aumento di temperatura nelle strutture di contenimento dei reattori La TEPCO aveva anche notifica lo stato di emergenza per il vicino sito nucleare di Fukushima Daini do ve ci sono 4 reattori, i quali si sono tutti spenti automaticamente appena sopraggiunto il terremoto e nei quali correttamente stavano funzionando i sistemi di raffreddamento. Nell'Unità 1 del Daini il sistema di raffreddamento, dopo lo spegnimento del reattore si era fermato sempre per il blocco delle pompe che muovono l'acqua del raffreddamento. La temperatura del nocciolo del reattore era quindi salita. Alle 5:32 ora locale (12.03.2011), nella camera di soppressione del reattore erano stati raggiunti i 100 º C e ciò aveva portato la TEPCO a notificare al governo il caso di emergenza tecnica. In nessun caso si è arrivati comunque sia per i reattori di Fukushima Daiichi che per quelli di Fukushima Daini vicini alle temperature di fusione del nocciolo dei reattori I danni ai lavoratori Risulta che nel reattore 1 del Fukushima Daiichi dove è avvenuta l'esplosione dell'edifico esterno al reattore un operaio è stato intrappolato dalla console di una gru del tubo di scarico della struttura di contenimento, ed è morto. 4 operai sono stati feriti nell'esplosione e portati in ospedale. 2 Lavoratori di ditte appaltatrici sono stati feriti e portati in ospedale uno con un braccio rotto. Nella unità 3 del Fukushima Daiini 1 lavoratore ha ricevuto una dose di radiazioni pari a 106 mSv, ivelli considerati accettabili in situazioni di emergenza dalla Health and Safety Executive. |
(*) NOTE:
chi è GIUSEPPE FILIPPONI?
Prof. Giuseppe Filipponi, fisico nucleare, docente, già Presidente della Fondazione per l’Energia di Fusione negli Anni 80, autore di numerose pubblicazioni in merito alla fusione nucleare, e direttore della rivista Fusione, Scienza e Tecnologia.
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