Martedì 19 Aprile 2005
.... omissis...
Mi sbizzarrisco a chiederGli cose sempre più strane.
Stanotte lo pregherò perché mi canti la ninna nanna; dopo tutto Gli fa piacere essere chiamato, dato che è sempre lì per questo. Più Lo chiamiamo più Lo rendiamo felice. Perché vuol dire che pensiamo a Lui, che gradiamo i doni che Egli ci ha fatto.
Ma noi spesso siamo troppo orgogliosi per riconoscere quanto abbiamo bisogno di Lui. Ci è indispensabile, ma preferiamo romperci la testa contro un muro piuttosto che ammetterlo.
Bisogna che siamo in grave pericolo, in un'autentica situazione di emergenza, per deciderci a invocarLo. Allora ci ricordiamo all'imrpovviso della Sua esistenza. E lui viene. Non ci lascia soli anche se forse è proprio quello che ci meriteremmo. Gli facciamo grandi promesse e Lui sa benissimo che non saremo capaci di mantenerle; eppure, sorridendo, ci allunga una mano.
Appena fuori dai guai ci scordiamo di nuovo di Lui ed Egli torna sulla Croce ad aspettare.
Per questo mi fa pena: è così solo.
Vieni a cantare con me stasera, Signore, ci faremo un po' di compagnia...
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