Mercoledì (Mc 7,14-23)
Non è quello che l'uomo
mangia, ma quello che
l'uomo dice; quello che
esce dal suo cuore danneggia
davvero il cristiano.
Non sono, perciò, i digiuni,
le astinenze, gli atti esteriori,
che fanno il cristiano,
ma il suo comportamento,
quello che realmente dice,
quello che fa. Gesù continua
il discorso fatto coi
farisei, che lo rimproverano, perché
i suoi discepoli non osservano
gli atti liturgici, previsti dalla Legge,
dicendo chiaro e tondo che
quel che danneggia l'uomo, non è
ciò che mangia, ma quello che esce
dal suo cuore: il vero cristiano
si vede da quello che fa.
E' una lezione di coerenza che ci
chiede il Vangelo: il cristiano non
si vede dalle parole, ma dai fatti.
Paolo VI diceva nella Evangelii
nuntiandi che «il mondo d'oggi non
ha bisogno di maestri, ma di testimoni»,
di gente, cioè, che fa quello
che dice.
Non è quello che l'uomo
mangia, ma quello che
l'uomo dice; quello che
esce dal suo cuore danneggia
davvero il cristiano.
Non sono, perciò, i digiuni,
le astinenze, gli atti esteriori,
che fanno il cristiano,
ma il suo comportamento,
quello che realmente dice,
quello che fa. Gesù continua
il discorso fatto coi
farisei, che lo rimproverano, perché
i suoi discepoli non osservano
gli atti liturgici, previsti dalla Legge,
dicendo chiaro e tondo che
quel che danneggia l'uomo, non è
ciò che mangia, ma quello che esce
dal suo cuore: il vero cristiano
si vede da quello che fa.
E' una lezione di coerenza che ci
chiede il Vangelo: il cristiano non
si vede dalle parole, ma dai fatti.
Paolo VI diceva nella Evangelii
nuntiandi che «il mondo d'oggi non
ha bisogno di maestri, ma di testimoni»,
di gente, cioè, che fa quello
che dice.
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