martedì 17 novembre 2009

Divise ma... che vizi!

Forse vi ho già scritto della separazione dei miei.

Il tutto è iniziato perché i miei genitori avevano notato dei forti cambiamenti in Alice.
In un prossimo post spiegherò come il Fato mi ha fatto conoscere chi aveva avuto il compito di pedinare mia sorella (forse anche me).
Così i miei sapevano bene che Alice era spessissimo a Messa e che aveva iniziato la sua strada per arrivare a poter diventare suora (lei diceva "sposa di Gesù"): mia madre aveva un atteggiamento severo ma permissivo verso mia sorella, per lei poteva giocarsi la propria vita come voleva.
Mio padre era un toro infuriato. Diverse volte si udirono le sue parole "meglio morta che suora".
Ovviamente quelle parole erano dettate più dalla rabbia cieca che da un vero e proprio ragionamento: in fondo lui era (è) nostro padre, si diceva..........

Tra i miei genitori si alzava una bruttissima maretta.
Le urla a cena era quotidiane ma stavano diventando quotidiane anche le punizioni a mia sorella: per ogni cazzata veniva presa a cinghiate (con al cinghia dei pantaloni) o a schiaffoni, una volta a terra spesso era riempita di calci che sembravano alla "do cojo cojo" che studiati per "non fare troppo male".
Un paio di volte sono intervenuta io ed entrambe le volte sono finita contro il muro. La seconda e ultima volta sono rimasta paralizzata per almeno 30 secondi prima di sentire di nuovo le mani e le gambe, dalla schienata micidiale che ho dato contro lo stipite della porta di camera nostra....

I frutti erano maturi per una separazione consensuale.
Una mattina, verso le 5, venivo presa di peso dal letto, portata in bagno, lavata sommariamente il volto e mi è stato aggiunto al pigiama un paio di jeans e un maglioncino. Infilata in auto e .......... risvegliata in un altro letto.
Per mesi ho avuto gli incubi di risvegliarmi in un letto diverso da quello di dove mi addormentavo.
Oppure sognavo di risvegliarmi nella mia vecchia cameretta.........

Non ero più a Monza ma a Milano, in un posto centralissimo, comodissimo alla Metro e da lì alla mia nuova scuola.
La casa era stupenda: piano alto, soleggiato e grandissimo.
Avevamo la stiratrice e la cuoca. E la mia camera era enorme.

Così mi venne l'idea di chiedere un letto matrimoniale, "più consono al mio status di ragazza e non più bambina". Non più tardi di una settimana dopo, al ritorno da scuola, ecco la mia camerona col letto matrimoniale.
Allora mi venne in mente che mi mancava la tv.
Poi il frigorifero, la stirella tutta per me, un mondo di vestiti, scarpe, una scarpiera gigante dietro la porta.
E poi una colf tutta per me: in questo caso siamo arrivati all'accordo di una "ragazza alla pari" che avrebbe dormito nella stanza vicino alla mia, in comune avevamo il bagno.
Con la ragazza alla pari (tedesca, carina e possente) le mie richieste aumentavano: le tv in camera mia diventarono 2 (anche la sua cameretta era dotata di tv), poi registratori, video, ecc....
E poi una stanza solo per stirare e lavare; e una montagna di altre richieste, tutte puntualmente rispettate.

Facevo la vita della viziata: poco studio (giusto la sufficienza rubata), molto sesso, molto casino, quasi nessun dovere e nessun obbligo in casa.
L'ultima mia richiesta (accordata) è stata di cenare in camera, mentre mio padre, da solo, cenava in sala. Da solo: con la cuoca.

Ogni giorno mi sentivo con mia sorella e mia madre, potevo disporre di una cifra settimanale quasi dieci volte quella che prendevo quando ero in famiglia.
Non ricordo la cifra esatta ma se Alice prendeva 50 Euro al mese io penso di averne presi almeno 500.
Una vita noiosissima, triste, ma ricca di stravizi (LOL)

Basti un aneddoto per capire che momenti vivevo: la sera dopo un pomeriggio di "studio" con un  mio compagnuccio di scuola la Ingrid scoprì una larga macchia biancastra sul mio copriletto, fino al cuscino. L'amore reciproco che avevamo le impose di riferire il fatto a mio padre la sera stessa.
Mio padre mi chiamò e mi chiese cosa fosse successo ed io gli risposi che ormai ero grande e potevo "studiare" con chi volevo.
Non ricordo se trascorse una settimana, ma poco dopo mi ritrovai un blisterdi "Lucille" sul comodino: giuro che impiegai ben più di qualche minuto per capire cosa erano.... in fondo ero un'ingenua bambina viziata.

1 commento:

odx ha detto...

Resto incredulo verso certi gesti cosi' estremi, ma continuo a ricordarti il mio pensiero... non te ne viene niente in tasca nel farlo arrabbiare. Hai solo da rimetterci, dammi retta ... hai ragione e forse si merita anche tutto questo, ma ti stai solo incasinando per nulla la vita.
Sospendi ste cose, non c'entrano nulla con lo scopo iniziale del blog ... non e' un blog di vendette personali, doveva essere un posto dove ricordare le cose belle (e solo quelle) di tua sorella Alice.
Capisco il tuo stato in questo periodo, ma non farti da sola piu' male di quanto tu ne abbia gia' sofferto.
Non ti posso appoggiare e aiutare verso la tua autodistruzione, dammi retta ... almeno una volta, almeno tu !