venerdì 27 novembre 2009

Giada Vincenti /2

Mi siedo al tavolo di Daniela che stava rosicchiando un toast.
Mi chiede se gradisco della sua cocacola e mi guarda come un marziano.
Io tiro fuori il mio panino (sono a risparmio di money) e la mia bottiglietta d'acqua fregata al ristorante dove lavoro e inizio a chiederle le prime ovvietà: "come stai?" "tutto ok?"
Daniela mi risponde: "tra 50 minuti devo tornare al lavoro, cazzo vuoi dalla mia vita?"
"Raccontami di Giada, cosa ne è di lei.
E' una ragazza che avrò visto si e no 4 volte ma sempre di sfuggita: veniva in casa con altre amiche di mia sorella Alice, ma era timidissima e se ne stava sempre in disparte.
Poi ho letto il suo blog e l'ho trovata tenera e buona. Almeno fino a quando non ho letto che lei e mia sorella si chiamavano tra loro "gemellina": l'unica VERA gemella di Alice SONO IO"

E lei mi risponde:
"Lo sai che Giada viveva con sua nonna?
Quando la nonna stava male l'hanno ricoverata in ospedale e Giada andava a trovarla appena poteva: passava con le 18 ore, giorno e notte. Escluse solo 2-3 ore di sonno la mattina e il tempo per fare compere e sistemare la casa per quando la nonna sarebbe tornata a casa.
Dopo 2 settimane così la nonna morì e Giada entrò in depressione. Io la sentivo anche 5-6 volte al giorno e l'ultima volta mi ha detto che andava tutto bene, doveva solo riposare un po'.
Era Lunedì [Daniela mi ha detto anche il giorno esatto ma non scrivendomelo l'ho dimenticato] e da qual momento in poi Giada non rispose più al telefono fisso e il suo cellulare risultava spento.
Il primo momento libero, il sabato successivo, sono andata insieme a un amico a Monza: ho suonato a lungo in casa e infine ho denunciato la sua scomparsa.
Nel tardo pomeriggio vigili e pompieri hanno iniziato a entrare nella sau casa passando dal balcone della vicina di sopra, ma la casa risultava perfettamente in ordine (le tendine profumavano di fresco), un po' impolverata, e vuota.
Hanno scassinato il lucchetto della cantina e, su mia indicazione, hanno aperto la porta basculante del garage: lì c'era l'auto del padre di Giada con una portiera aperta, le chiavi inserite e il motore spento, senza nemmeno un goccio di benzina. In fondo al garage, tra un grosso armadio di metallo e il muro c'era Giada: seduta con le spalle contro il muro, le braccia conserte che tenevano un peluche. Davanti a lei una busta con su scritto "per mia mamma" e sopra il cellulare spento
Giada respirava e il cuore era debolissimo ma c'era. L'hanno portata subito al san Gerardo dove è rimasta una decina di giorni"

Il racconto è molto suntato ma quando parlava di come è stata trovata Giadina, Daniela sottolineò:
"Ai vigili sembrò subito un tentativo di suicidio ma poco dopo le hanno riscontrato dei segni sui polsi come di una corda o di un qualcosa che le bloccò le mani.
Giada non aveva alcun motivo di scrivere a sua mamma quando era morta da anni e le frasi non sembravano il suo modo di parlare."
Disse ancora 1-2 altre cose che a lei sembravano "conseguenziali" e sbottò: "l'hanno uccisa!!"

In realtà Daniela disse che Giada non è morta. E' rimasta lesa ai nervi e al cervello: non parla, non si muove e ha lo sguardo sempre fisso a sè, come un' "handicappatina" (parole di Daniela)
La faccio breve: Daniela si tiene in casa Giada, si è vista per 2 volte con suo padre che, contento che qualcuno se ne curi, le passa un RID bancario di 1.760 euro (non so da che conteggio esca fuori tale cifra; Daniela ha provato a dirmelo 2 volte poi si è stufata e ha detto che non era importante).
Ora Daniela mantiene una badante che sta con Giadina 10 ore al giorno, da Lunedì a Sabato; il resto ci sta Daniela.

Dovrebbe essere contenta, invece è sempre immusonita e incazzata nera, Daniela, e dice che io sono la figlia di chi ha ucciso l'anima della sua amica.
Ho chiesto di portarmi a vedere ma "non se ne parla nemmeno. Hai voluto la storia, ora sei contenta"
Mi saluta, mi da la mano come se fossimo a chiudere un affare e mi dice: "a te la dovevo una spiegazione: sei la sorella dell'amica più cara di Giadina. Ha fatto tutto per tua sorella, capisci?"
Capisco. Ma non tutto.

Non commenterò ora questa storia, lo farò (forse) più avanti.
Perché?
Perchè i miei commenti potrebbero risultare graffianti e poco adatti a una storia d'amore come questa.
Ho sonno e sono distrutta dalla stanchezza, potrei dire solo cavolate.
A domani amici miei.
Flaviaccia

3 commenti:

odx ha detto...

sbagliatissimo.

Giada, quando la nonna era in ospedale, faceva la babysitter ai marmocchi per pagare le spese legali sostenute da suo padre, per difendersi dagli attacchi legali del padre di Alice.
Quindi NON poteva passare dalla nonna 18 ore al giorno se lavorava.
Era stanchissima per il lavoro ... e perche' poi andava dalla nonna.
Ho una sua mail con tali parole.

Dindondany ... smetti di raccontare storie in giro, o stai zitta o dici la verita', perche' cosi' fai solo incazz... la gente.

Mi spiace ma non mi fido, e' la terza versione dei fatti che racconti ...

1) e' andata dalla nonna al Sud
2) e' morta
(dopo aver verificato che nei cimiteri non c'e' esce la terza versione)
3) e' celebrolesa a seguito di un tentativo di suicidio/omicidio

... vedremo !

odx ha detto...

OT (apriamo una petizione per rimuovere sti grilli dal blog per favore, che ho aperto di nascosto al lavoro il blog e il mio capo si guardava intorno per cercare il grillo ....

Anonimo ha detto...

DACCORDISSIMO PER I GRILLI