"Un angelo si è seduto accanto a me e quando mi sono voltata per chiedergli "perché?" ha aperto le sue lunghe e bianchissime ali ed è volato via..." Quell'angelo era mia sorella Alice. Flaviaccia
sabato 28 febbraio 2009
Musica
mercoledì 25 febbraio 2009
Mi sono commossa con questo...
Mamma, sono uscita con amici.
Sono andata ad una festa e mi sono ricordata quello che mi avevi detto: di non bere alcolici.
Mi hai chiesto di non bere visto che dovevo guidare, cosi ho bevuto una Sprite.
Mi son sentita orgogliosa di me stessa, anche per aver ascoltato il modo in cui, dolcemente, mi hai suggerito di non bere se dovevo guidare, al contrario di quello che mi dicono alcuni amici.
Ho fatto una scelta sana ed il tuo consiglio è stato giusto. Quando la festa e finita, la gente ha iniziato a guidare senza essere in condizioni di farlo.
Io ho preso la mia macchina con la certezza che ero sobria. Non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava... Qualcosa di inaspettato!
Ora sono qui sdraiata sull'asfalto e sento un poliziotto che dice: "Il ragazzo che ha provocato l'incidente era ubriaco".
Mamma, la sua voce sembra così lontana...
Il mio sangue è sparso dappertutto e sto cercando, con tutte le mie forze, di non piangere. Posso sentire i medici che dicono: "Questa ragazza non ce la farà".
Sono certa che il ragazzo alla guida dell'altra macchina non se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità.
Alla fine lui ha deciso di bere ed io adesso devo morire...
Perchè le persone fanno tutto questo, mamma? Sapendo che distruggeranno delle vite?
Il dolore è come se mi pugnalasse con un centinaio di coltelli contemporaneamente.
Dì a mia sorella di non spaventarsi, mamma, di a papà di essere forte.
Qualcuno doveva dire a quel ragazzo che non si deve bere e guidare...
Forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei viva...
La mia respirazione si fa sempre piu debole e incomincio ad avere veramente paura...
Questi sono i miei ultimi momenti, e mi sento così disperata... Mi piacerebbe poterti abbracciare mamma, mentre sono sdraiata, qui, morente. Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene per questo... Ti voglio bene e.... addio.
Queste parole sono state scritte da un giornalista che era presente all'incidente. La ragazza, mentre moriva, sussurrava queste parole ed il giornalista scriveva... scioccato.
Questo giornalista ha iniziato una campagna contro la guida in stato di ebbrezza.
Se questo messaggio è arrivato fino a te e lo cancelli... Potresti perdere l'opportunità, anche se non bevi, di far capire a molte persone che la tua stessa vita è in pericolo. Questo piccolo gesto può fare la differenza. Non ti costa nulla mettilo nella tua descrizione
giovedì 19 febbraio 2009
Ridiamo insieme con voi lettori
Mi arrivano continuamente vostri filmati e barzellette. Grazie amici! Giada
Preghierina prima di iniziare a lavorare
Donami serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che non posso accettare
e la saggezza di nascondere i corpi di coloro che ho dovuto uccidere oggi
perché mi hanno rotto le palle ieri.
Aiutami a stare attento ai piedi che pesto oggi,
perché potrebbero essere collegati
al culo che dovrò baciare domani.
Aiutami sempre a dare il 100% al lavoro:
12% al lunedì
23% al martedì
40% al mercoledì
20% al giovedì
e …. 5% al venerdì
Aiutami a ricordare che
ci vogliono 42 muscoli per aggrottare il viso
e solo 4 per stendere il dito medio e mandarli a cagare
Per concludere:
Siate come la piccola supposta
che quando è chiamata a compiere il suo dovere
lo fa fino in fondo senza mai guardare in faccia nessuno,
si mette subito in cammino,
cercando umilmente la propria strada.. e
se qualcuno le si para davanti dicendole con
presunzione ed arroganza:
“lei non sa chi sono io!!” intimamente
sa che non può essere altro che uno stronzo!!
martedì 17 febbraio 2009
Ridiamo insieme
Un tizio va per la prima volta in un casino nuovissimo dove si paga solo il biglietto di ingresso e poi si ha la possibilita' di scegliere la prestazione in modo automatico. Paga il biglietto ed entra. Si trova davanti due porte: sulla prima c'e' scritto 'Gay', sulla seconda 'Eterosessuali'. Ovviamente, tutto arrapato, apre la seconda. Entra in un'altra stanze e si trova davanti ancora due porte: sulla prima c'e' scritto 'Bionde', sulla seconda 'More'. Sceglie la seconda, sempre piu' infoiato. Davanti ancora due porte: sulla prima c'e' scritto Giovani, sulla seconda Mature. Entra nella prima porta tutto rosso per l'eccitazione. Si trova davanti altre due porte: sulla prima c'e' scritto SCOPATA, sulla seconda INCULATA. Tutto eccitato entra nella seconda porta ... e si ritrova in strada!
Mio figlio era proprio un giovanotto intelligente. Un giorno arrivò a casa con la sua pagella e disse: "Papà, questa è la mia pagella. E questa invece è una delle tue che ho trovato in solaio".
Due carabinieri sono in missione in un paese dell'Africa. Nel loro giorno libero vanno a caccia, vedono un leone, gli sparano e lo fanno secco al primo colpo. Scendono dalla Jeep per caricare la bestia e cominciano a tirare il leone per la criniera. Ma tira tira, il leone e' troppo pesante e non riescono a spostarlo. Passa di li' un negretto che dice loro: "Guardate che se tirate il leone per la coda fate meno fatica!". I due carabinieri applaudono subito alla bella idea e si mettono a tirare dalla coda. Solo che dop
o un'ora di sforzi uno dei due dice: "Sara' una bella idea, ma mi sembra che invece di avvicinarci alla Jeep ci stiamo allontanando!". Una ragazza chiede al fidanzato: "Cosa ti piace di più di me: la mia bellezza, la mia profonda intelligenza o la mia sincerità?". E il ragazzo: "Il tuo senso dell'umorismo, cara!"
SCRITTE NEI NEGOZI DI NAPOLI (P.S.: io sono di Caserta! Hihihihi)
(panificio)
- QUANDO VI DIVENTA DURO VE LO GRATTUGIAMO GRATIS E META' CE LO TRATTENIAMO
(mobiliere)
- SI VENDONO LETTI A CASTELLO PER BAMBINI DI LEGNO
(macelleria)
- DA ROSALIA - TACCHINI E POLLI, A RICHIESTA SI APRONO LE COSCE
- CARNE BOVINA OVINA CAPRINA SUINA POLLINA E CONIGLINA
(polleria)
- POLLI ARROSTO ANCHE VIVI
- SI AMMAZZANO GALLINE IN FACCIA
- SI VENDONO UOVA FRESCHE PER BAMBINI DA SUCCHIARE
(sfasciacarrozze)
- QUI SI VENDONO AUTOMOBILI INCIDENTATE MA NON RUBATE
(fiorista)
- SE MI CERCATE SONO AL CIMITERO... VIVO
(abbigliamento)
- NUOVI ARRIVI DI MUTANDE, SE LE PROVATE NON LE TOGLIETE PIU'
- NON ANDATE ALTROVE A FARVI RUBARE, PROVATE DA NOI
- IN QUESTO NEGOZIO DI QUELLO CHE C'E' NON MANCA NIENTE
- AL REPARTO BAMBINI 3 AL PREZZO DI 2
- SI VENDONO IMPERMEABILI PER BAMBINI DI GOMMA
(autofficina)
- VENITE UNA VOLTA DA NOI E NON ANDRETE MAI PIU' DA NESSUN'ALTRA PARTE
(derattizzazioni)
- QUI ULTIMA CENA PER TOPI
(ferramenta)
- SEGA A DUE MANI E A DENTI STRETTI: 50 EURO
(in una palazzina con officina artigianale sul retro)
- SI VENDE SOLO DAVANTI, IL DIDIETRO SERVE A MIO MARITO
(negozio di mangimi)
- TUTTO PER IL VOSTRO UCCELLO
lunedì 16 febbraio 2009
Poesia: SEGRETI
Nota (da parte di Flaviaccia):
"Lachris" era il nomignolo che Alice dava ai suoi diari segreti (specie gli ultimi, dal 2002 al 2006), derivante da "Lacrima Christi", ovvero "la lacrima di Gesù": Alice pensava di essere una piccola, piccolissima lacrimuccia del "suo" Sposo, Gesù...
domenica 15 febbraio 2009
Poesia: NOI
NOI Te ed io,
abbracciati stretti stretti
e il mio cuore come pazzo,
sotto le stelle
e sotto i tuoi baci.
Ancora insieme,
ora e per sempre,
noi.
Sussurri d’amore
e lievi carezze
su me:
ogni mia parte è tua
e la mia lingua
solo il tuo nome dirà.
Nessuno tra noi
e nulla ci separi mai.
Mi chiami
e io rispondo sempre
“sì”;
Voglio essere tua,
ora.
Invece mi rimetti in piedi
e mi ributti
nell’inferno della vita,
aspettando di vederti ancora.
Ti amo e sarò sempre tua,
Gesù.
sabato 14 febbraio 2009
Ridiamo insieme
Prima di riprendere a pubblicare qualcosa di Alice e quindi riprendere ad essere linciata da noti ed ignoti colgo l'occasione che un nostro simpaticissimo lettore ci manda cosette molto gustose :-))
Buon divertimento a tutti
Giada
-Un cardinale sta facendo le parole crociate. Passa di la' un prete e il cardinale dice: "Padre, scusi... secondo lei... 4 lettere... definizione: "un uomo può starci sopra". "uhmmm BIGA, Eminenza...". "Ah, ecco, dicevo!!!! Una cortesia, padre... ha una gomma??".
-Che ci fa un pidocchio sulla testa di un calvo? Un culo così per reggersi.
venerdì 13 febbraio 2009
L'angolo dei lettori
giovedì 12 febbraio 2009
Giada, cosa fai?
Ah, questa è la vista sulle ultime mie 3 classi (liceo classico). E, quindi, sulle ultime due classi frequentate anche dall'angioletto Alice: il lungo corridoio dove ci si fermava a parlare per intere ricreazioni........
Insomma ore ed ore di vita mia e sua. E, per chi le ha conosciute, di tutte e tutti gli altri compagni di scuola. Anzi, di sQuola. Hihihi....
giovedì 5 febbraio 2009
Famolo strano. E voi che maiali siete?
mercoledì 4 febbraio 2009
Test sul sesso: "Noi e il sesso"
martedì 3 febbraio 2009
La mia cameretta
Un istante e, purtroppo la mia incultura e odio verso le foto, me lo ha fatto passare via senza molti "scatti".
Però ho avuto un boy a cui piaceva fotografare certi aspetti di me e rivederseli a casa sua. Forse, temo, anche mostrarle agli amici visto che tipo di ragazzo era.
Proprio a lui dedico questa foto che mi ha fatta in cameretta mia.
la camera è la stessa, identica: stesso casino, stesse foto al muro (c'è anche mia mamma, che carina che è in quella foto), stessi peluches e stesso pc (qui si vede solo il mouse). Solo la bottiglia non c'è più e, a giro, si trova biancheria qua e là...
Avevo 16 anni e non ero felice ma mi piacevo, sapevo di piacere e pensavo di poter crescere così e aprirmi uno spiraglio nella vita.
Ora ne ho 18, sono delusa di me e della vita. Amo una ragazza meravigliosa e che mi sopporta sempre. Ma che io so di non meritare e che temo di perdere ad ogni momento..........
Daniela, perdonami, ma anche io ti amo: l'unico modo per sentirmi ancora carina e desiderabile è mostrarmi per come ero, non per quello che sono ora...
domenica 1 febbraio 2009
... e continuano a chiamarmi munciasca!
Io sono terruncella, ragazzi.Non di queste parti. E quindi smettetela di chiamarmi "munciasca": non è vero e sa di presa in giro.
Devo tutto a Caserta e poco o nulla a Monza. Non dico che odio il nord Italia, affatto. Direi una bugia. Ma il sud per me è stato tutto, in bene e in male. Più esattamente a Caserta. Non Napoli, Caserta.
Nel lontanissimo 4 novembre 1990 nasceva la sottoscritta. E nasceva con il nome di Giada e il cognome di Giorgi, cognome di mia mamma, poichè i miei non erano ancora sposati e, da quanto diceva mia madre, non solo mio padre non voleva sposarla ma non avrebbe mai voluto aver figli. Meno che meno figlie!
Difatti sono rimasta figlia unica, mica per un caso. Quindi sono stata riconosciuta solo da mia mamma e il primo cognome che ho avuto è stato il suo
A meno di 5 anni ero già a fare il primo esame scolastico: per essere ammessa in 2a elementare. I miei si erano sposati e dicevano che io ero troppo intelligente e meritavo questo enorme salto di qualità. L'unica cosa che mi ha portato è stato quello di poter conoscere, dopo molti anni, Alice.
Per il resto entrare così piccola in mezzo ai teppisti campani mi ha resa fragile, insicura, chiusa di carattere. Lo "scarafaggio" è nato lì.
Sempre a Caserta ho conosciuto l'amore, il vero grande e unico amore: Patrizio. Peccato che era mio cugino e che quando i miei mi hanno scoperta a limonare con lui mi hanno bastonata a sangue poiché "è fortemente disdicevole che una ragazza di siffatta famiglia abbia relazioni con un cugino". Ma questa loro reazione ha moltiplicato per mille il mio amore per lui.
Sempre a Caserta il mio unico vero amore è morto: sul sedile posteriore di un motorino, senza casco (a Caserta non usano il casco nemmeno oggi). Era la prima volta che conoscevo la morte. Poi non si è mai più allontanata da me.
Poi mio padre trasferì tutta la famiglia in Lombardia, per lavoro. Ma ogni scusa era ottima per tornare giù: le feste di Natale, di Pasqua, Agosto e perfino il "Ponte" creato dai miei tra il giorno dei morti (2 novembre) e il mio compleanno (il 4): di ogni anno. Ogni stramaledettissimo anno!
Anche quello del mio dodicesimo compleanno: festeggiato a casa con i miei e un numero impossibile di amici e parenti, in casa, nel giardino, nella tavernetta, dappertutto. Quel 4 novembre 2002 mi sono ritrovata in bagno a vomitare. E mentre davo l'anima al cesso ho visto che su una gamba mi colava del sangue. Non avevo dolore e sapevo a malapena dove fossi, da quanto ero ubriaca.
Da quel giorno pensai che ogni volta che bevevo alcolici mi sarebbe uscito sangue dalla passerina. Solo dopo diversi giorni mi accorsi che ero "diventata donna" e che lo dovevo a un "cuginetto sveglio".
Per disgrazia della mia poca cultura sessuale fui costretta a bere champagne a capodanno e nella notte mi sono svegliata appicicaticcia tra le gambe e con le mutandine piene di sangue. Quei mutandoni furono arrotolati in un quintale di carta igienica e fatti sparire nella pattumiera, mentre in bagno mi "curavo" da ferite inesistenti. E che sarebbero tornate ogni mese, mese e mezzo. Cioè pochi giorni dopo che mi scoprivano bere vino. Non ho mai detto una sola parola di questo a miei e a nessuno, era il mio segreto. Ogni tanto scomparivo e andavo in bagno anche 10 volte al giorno dicendo che avevo mal di pancia. E in bagno mi ripulivo e mi mettevo chili di carta igienica tra le gambe per non sporcarmi. Ero diventata bravissima a fabbricarmi degli assorbenti con un solo fazzolettino di carta: erano i miei migliori origami.
Poi me li infilavo più su che potevo e ancora non sapevo che avevo appena scoperto i "tampax". Solo nell'estate del 2003, sempre a Caserta, una mia cuginetta mi spiegò che l'alcol non c'entrava ed io avrei potuto divent
are mamma. Non le ho mai creduto, almeno fino ai 14-15 anni.Invece a Monza ho conosciuto la solitudine, l'essere respinta poichè "non di loro", l'essere derisa per il mio accento terronico, il rimanere sola per giorni e giorni. Uscire di casa per giocare e rimanere a giocare da sola nei giardini. Uscire con mamma e tornare piangendo perché non è possibile che una bambina introversa fino alle budella si possa inserire in una città che non la considera: la ignora e la deride. Le prende gli anni più belli e li sbatte in faccia.
A Monza ho visto mia mamma all'ospedale e mia mamma in chiesa, dentro una cassa di legno scuro.
A Monza ho conosciuto le cose peggiori di me: il mio egoismo, la mia timidezza malata, il poco rispetto verso me stessa e i miei oggetti, l'odio verso chi comanda e i prepotenti. Ho conosciuto un angelo e da un fine scuola e l'inizio l'ho perso e non mi sono ancora resa conto di quanto ho davvero perso. Grazie a lei ho conosciuto tante amiche, persa lei ho perso anche le amiche. Una coincidenza? Se credessi alle coincidenze ora mi sarei impiccata in camera.
Per riscoprire cosa è l'amore e quanto è bello vivere dovevo andare a Riccione. No, amici miei, non potete continuare a chiamarmi munciasca. Non è giusto per me e per questa città

