giovedì 30 ottobre 2008

15enne morta e reincarnata (da leggere: pazzesco)

Sto copiando questo articolo direttamente dal quotidiano L’Unione Sarda perchè su Internet non ho trovato nulla… Ritrovano la figlia morta di tifo “reincarnata” in una bimba di 4 anni New Delhi. Cinque anni fa avevano perso al loro figlia, quindicenne, morta di tifo. Ora dicono di averla ritrovata reincarnata in una bimba di quattro anni che, per stare con loro, ha lasciato la sua famiglia naturale. Una storia che ha dell’incredibile e che sta affollando le pagine dei giornali indiani e le televisioni del subcontinente. Manisha è nata quattro anni fa in un piccolo villaggio del Rajastan, uno Stato del Nord dell’India. All’età di due anni, appena imparato a parlare, al bambina ha detto ai genitori di chiamarsi Suman e non Manisha. Man mano che passavano i mesi, Manisha ha raccontato di essere morta il 14 dicembre del 2000 di tifo e che i suoi genitori si chiamavano in realtà Kamal e Santosh non Rampal e Khilli Devi come quelli che l’avevano messa al mondo. Apparentemente la piccola aveva ricordi vivissimi di una sua vita precedente. “Ci aveva raccontato - riferisce Mallo, la nonna materna - che viveva in un appartamento di tre stanze, vicino a un tempio insieme a tre fratelli. Ci raccontava dei colori della sua uniforme scolastica, nonostante non fosse mai andata a scuola. Non capivano cosa le succedesse, pensavamo a fantasie di una bambina”. La notizia della bambina reincarnata ha cominciato a girare per i villaggi rajastani e ha raggiunto quello nel quale vivono due parenti dei genitori di Suman che hanno avvisato Kamal e Santosh a Delhi della possibilità di aver trovato la reincarnazione della loro figlia. I due genitori si sono precipitati in Rajastan e qui la sorpresa: “Non appena la piccola ci ha visti - racconta Kamal Singh, il padre si Suman - è corsa tra le nostre braccia chiamandoci mamma e papà. Mi ha anche chiesto di non lasciarla più”. Alla fine Kamal e Santosh sono ritornati a Delhi con la loro Suman/Manisha, andata via da Rajastan con il consenso della sua famiglia biologica.

Marco e Alice: come conoscersi giocando

Conoscersi giocando su internet allo stesso gioco online, e poi via via litigio su litigio, io ero un Game Assistant del gioco e lei una tipa con il suo caratterino ben deciso :), l’amicizia è cresciuta sempre più.. Per colpe non sue siamo finiti a discutere e poco alla volta siamo diventati amici, via via sempre di piu’, fino al nascere di una splendida amicizia. Posso dire che sia stata la mia migliore amica di sempre, anche se non ho mai avuto il piacere ne di incontrarla, ne di sentire la sua voce, per tante ragioni che non è giusto spiegare qua. Era conosciuta e ben voluta da tutti, prova ne è la copertina del magazine del gioco, che raffigura al meglio il triste addio. Se devo dire in due righe cosa ho apprezzato di più in lei, direi l’amore verso il prossimo. Avrebbe preferito farsi del male da sola dieci volte tanto che ferire un’altra persona. Era un’amica vera e sincera, giuro che avrei messo anche la mia vita nelle sue mani, sicuro che non sarebbe stata mai capace di tradire nessuno. Purtroppo ad oggi non ho piu’ un amicizia simile, e non so se mai ne ritroverò una simile. Ho conosciuto nel frattempo altre persone splendide, però la fiducia cieca verso un amico è una cosa difficile da dare e da ottenere. Mi manca, mi manca terribilmente … Sono finito col descrivere me stesso, ma solo per far capire a tutti i sentimenti che questa persona riusciva a far emergere in tutti. Cito una frase che Simona mi scrisse tempo fa in una email, dicendo che Alice addirittura riusciva a parlare di Gesù con i barboni e drogati della sua città, e che questi addirittura stavano ad ascoltarla, mentre se lo avesse fatto lei l’avrebbero come minimo rapinata. Concludo dicendo che in questo sito, si alterneranno ricordi a argomenti di vario genere, incentrati sempre e comunque sulla direttiva primaria su cui si basava lei: fare del bene al prossimo. Non ci sarà mai nulla a pagamento e se il blog crescerà utilizzeremo dei banner per raccogliere fondi da donare ai centri che aiutano i bambini poveri nel mondo, come faceva lei donando sempre parte della sua paghetta mensile. Un saluto alla sua maniera …. Ciao Aljce ^_*

mercoledì 29 ottobre 2008

Test: sei gelosa?

Volevo scrivervi io le domande e immetterle nel sito e darvi le risposte, ma poi ho pensato che era meglio che le vostre risposte rimanessero nell'ambito della privacy (ci tengo molto a rispettare quella di chiunque, anche di chi è solito fare del male agli altri). Eccovi il test, da cliccarci sopra o da fare "copia e incolla" sulla barra degli indirizzi, e... buona gelosia a tutti :-))) http://www.donnad.it/pagine/Community_DonnaD_Pausa_Pranzo_Test_Sei_Gelosa.aspx Ah, dimenticavo: io sono risultata "GELOSONA"

La morte di un motorino: il mio

Era il regalo che mia nonna (in realtà mio padre) mi ha fatto il Natale scorso, meno di un anno fa. Si chiamava "Yamaha Aerox R Special Version", non il classico "cinquantino" ma un bolide sotto il sedere, ed era diventato il mio fratellino che non ho mai avuto. Ok, era usato, ma ancora in perfetto stato di motore e di carrozzeria. Ieri sera alle ore 23 circa ero scesa al portone per accompagnare un'amica dopo un pomeriggio insieme e l'ho visto: bello, luccicante, vivo. E perfettamente posteggiato. Stamattina, alle 8.30 sono scesa per fare delle compere per casa e l'ho visto occupare non più il suo solito metro quadrato, ma più di un posto auto: smontato in pezzi minuscoli: viti, bulloncini, una molla, due cavetti, il sedile, le luci... Forse non mancano pezzi ma è diventato un gigantesco puzzle! Il mio urlo di dolore ha sicuramente svegliato il quartiere e ne sono contenta: quante finestre danno sul mio motorino? E quante persone hanno visto e hanno impedito il massacro? Sembra un cadavere durante l'autopsia. Ma, soprattutto, perché mi è successo questo? Chi può essere stato così bastardo da farmi questo "regalo"? Potevate rubarmelo, ero assicurata e comunque ne avrei sofferto di meno. Ragazzi, non vi chiedo di soffrire con me, ma aiutatemi a sopportare questo dolore. L'ho scritto in un altro post che chi mi sta intorno rischia una morte prematura, ma non pensavo che questa "regola" valesse anche per gli oggetti. Oggi è proclamato un giorno di lutto (e pensare che volevo pubblicarvi una mia foto a top nudo) e forse anche domani. Baci ai buoni e in galera i bastardi

martedì 28 ottobre 2008

Oggi parliamo di...

... me. Vi direte (ve lo direte?) "ma perché non ci parli più del tuo angelo Alice?". Non posso: fino alla prossima settimana, non posso che annoiarvi su di me. Mi risponderete "ma perché?" ed io vi dirò "ve lo dirò poi il motivo, state tranquilli" Ma poi voi potreste dirmi "ma perché non ce lo dici ora?" Allora io vi risponderò "amici cari, ma quante sfaccimm'e domande mi fate? Oggi vi parlo di me, okey?" Giada nasce a Caserta il giorno 4 del mese di Novembre dell'anno 1990, ben nove giorni prima di Alice. Ma lei nasce a Milano (almeno credo). Io sono italiana, nonostante sia "terruncella" e Alice aveva nazionalità svizzera, cioè era una extracomunitaria. Paragonabile ad una marocchina, insomma. Mi sbaglio: lei era residente in Svizzera ma aveva nazionalità italiana. Ecco, sì, è così. Io mi trasferisco appena nata a Roma, poi a Monza, poichè mio padre seguiva gli spostamenti del suo lavoro: quando nascevo a Caserta lui lavorava a Napoli; quando eravamo a Roma lui lavorava a Monza; appena trasferiti a Monza lui lavorava a Chieti, poi a Milano ed ora in giro per il Mondo. Insomma non siamo mai stati sul luogo di lavoro di mio padre, eppure abbiamo girato l'Italia. Alice era diversa: lei nasceva a Milano e ha sempre abitato tra la Lombardia e la Svizzera (Lugano, per l'esattezza); solo negli ultimi due anni si "godeva" le vacanze in Calabria, terra natìa dei suoi bisnonni paterni, o di uno di essi. La seconda vacanza è coincisa con l'ultima. E con una serie di altri casini, anche miei: sì perché non mi sarei mai imbattuta in un blog sugli angeli se non avessi avuto le prove della sua "angelicità". Le prove? Giada, hai le prove concrete che Alice è sempre stato un angelo? Sì, ragazzi, e presto le avrete anche voi. Se non vi basta leggere che poesie scriveva una ragazza di 12-13-14 o 15 anni, o le sue favole, o la catechesi che faceva a noi amiche o... tutto ciò che ha lasciato; se non vi basta sapere dalla viva voce di chi ha vissuto accanto a lei cosa faceva e quanti problemi serbava dentro di sè senza che nessuno potesse immaginare nulla, anzi sempre con il sorriso sulle labbra; se non vi basta sapere cosa sognava e come si comportava una ragazza figli di persone che avevano una decina di immobili di proprietà tra l'Italia e la Svizzera; se... allora vi posterò le testimonianze di fatti inauditi (qualcuno già all'epoca parlava di "miracoli"): a domandare ad Alice rispondeva che erano cose normali e che erano i testimoni di questi fatti suggestionati o con gli occhi non lucidi. A sentire loro, invece, sembrano cose terribilmente pazzesche. Non abbandonateci e ne leggerete delle belle. Promesso. No, ragazzi, io non mollo: sono stata fin troppo vigliacca fino a pochi mesi fa, ora è arrivato il momento di crescere e di diventare donna.

lunedì 27 ottobre 2008

Giada e il suo "lato B"

Ovviamente parlavo del "lato nascosto" di ognuno di noi, non del culo. Mi è sempre piaciuto parlare di me ma non ho mai trovato chi mi ascoltasse e ora che scrivo qui mi sento come.... se continuassi a parlare da sola, ma ad alta voce. Beh, a leggere le email che ogni tanto mi mandate forse dovrei smetterla di annoiarvi parlando di me. Sin da bambina mi è sempre piaciuto fare l'infermiera (vabbè i "chissene" potreste risparmiarvelo, vero?) ma quando ho dovuto scegliere che scuola superiore fare mi sono trovata davanti due tori infuriati che mi dicevano: "ovvio che sceglierai un liceo, veeeerooooo?" (mia madre). "Ed è altrettanto ovvio che sceglierai quello scientifico e farai ingegneria, veeeeerooooo?" (mio padre) Io, "ovviamente", ho scelto il liceo. Ma ho scelto quello classico visto che alle medie ero brava nei temi (poi al liceo ho scoperto che nei temi ero una frana, ma non ho mai capito il motivo) Adesso che dal liceo ne sono uscita viva (sinceramente non ci speravo, dopo il flop dell'anno scorso: mi sono auto-ritirata dopo gli scritti) c'è sempre mio padre che vorrebbe facessi l'ingegnera (o ingegneressa?), mia madre nel frattempo mi ha lasciata per sempre, e mia nonna che vorrebbe io facessi l'infermiera: la SUA infermiera privata. No, sbaglio: mia nonna dice che il lavoro di infermiere non è adatto alla nostra famiglia, devo fare cose "più adatte": lei vorrebbe dire che non devo abbassarmi a fare lavori umili... e forse mi vorrebbe astronauta. Però in questi giorni che lei stava male mi sono trovata nei bruttissimi panni di dover saltare tra la sedia del medico di famiglia a quella di chi telefona alla Guardia medica (una ragazzotta poco più di 23-25 anni a "soli" 70 Euro!) a quella dell'inseguitrice di una farmacia che mi desse (a pagamento, ovvio) i farmaci prescritti... Ecco, in questi giorni mi sono rivista l'infermiera dei miei sogni infantili e ho capito che... ... ... devo continuare a cazzeggiare per altri mesi. Molti altri mesi.....

domenica 26 ottobre 2008

Poesia: La "suorella"

LA SUORELLA

Avete visto mai una suora 
ridere e scherzare? 
E imboccare un bimbo 
tutta piena della sua pappa?
o sottobraccio a un “tossico” 
che minaccia morte al Mondo? 
O passare ore seduta con la povera 
a parlarle fitta di problemi e soluzioni?
Del Papa e del Governo? 
Non certo vicina a un barbone
che ha avuto una maglia in dono 
(e che la ringrazia regalandole del vino!). 
Canta, balla, gioca 
e fa le facce buffe 
la suora che sol’io conosco.
Aspetta, Lachris, un anno ancora 
e la vedrai anche tu 
parlare di lei, di te e di Gesù. 
Voglio dirlo a tutti 
che il Mondo è proprio bello 
e che Dio ci ama sempre 
anche se, per noi, 
valiamo poco... o niente!

sabato 25 ottobre 2008

Poesia: Amo

AMO  (metrica: ABABCDC)  

Mi chiedono spesso 
cosa amo fare, 
se il cibo oppure il sesso
mi fanno sognare. 
O un bel paio di stivali 
o molti soldi 
che dicono a tutti quanto vali. 

Ma a quelli 
non penso neppure: 
meglio vedere gli uccelli 
nelle giornate più dure
volare felici, 
cantando, 
sopra i loro nemici.

Io amo te, donna,
come amo me stessa 
quando porto una gonna; 
o la Professoressa 
che parla per ore 
ignorando sempre 
il nostro lungo dolore. 

Amo i parenti 
e chi mi invita a un giuoco, 
a scuola amo anche i ripetenti 
e chi accende in me un fuoco;
amo la musica ed i colori 
e, inaspettatamente, 
anche i più piccoli dolori. 

Amo i ragazzi, 
alti, bassi o brutti, 
pure i più pazzi 
e perfino quelli “distrutti”; 
amo l’aria e la vita, 
ridere con un bimbo 
contando sulle sue dita. 

Amo anche me 
e chi incontro nella Rete, 
amo il barbone e amo il re. 
Ma voi non mi crederete 
che amo le mosche quanto le formiche? 
E, vi sembrerà strano, 
amo perfino le mie migliori amiche!

venerdì 24 ottobre 2008

Poesia: senza titolo ("Valeria ti amo")

Vuoi davvero che ti parli
Adesso sugli amori,  
Laceranti episodi  
E piccole gioie?  
Ricordati mia amica:  
Io non posso  
Andare oltre.  

Tutti mi sono  
Intorno a chiedermi:  

Alice, mi ami?  
Mentre io amo…
Ognuno

mercoledì 22 ottobre 2008

Dal diario segreto di Alice: 7 agosto 2006

Otto giorni prima della sua morte e tre giorni prima di essere ricoverata, Alice scriveva:
Diario del 7/8/2006
Mi sono chinata sul mio angelo per accarezzarlo e mi ha scacciata piangendo. Il mio cuore soffre e la mia testa sta impazzendo: sto male e ho fame. Non desidero essere la schiava del mio stomaco ma la fisicità urla ed io la sento. Perché non urla anche l’anima e mi illumina su cosa mi sta accadendo? Perché anche chi mi hai donato per stare sempre con me mi manda via? Cosa sto facendo di sbagliato? Non c’è aria e sono sempre più sulle ginocchia. E queste le chiamano vacanze? Non vedo l’ora di riprendere la scuola… E finirla con un voto discreto e… sperare non mi rimandino ancora l’inizio della mia stupenda vita tutta dedicata a Te!

Nota (a cura di Flaviaccia):
"l’inizio della mia stupenda vita", cioè un ulteriore passo verso il diventare suora (Alice lo chiamava con un nome ben preciso ma io adesso non lo ricordo: noviziato???)

Cronaca di vita vissuta insieme

Ricevuto da Francy (nostra compagna di classe e presente in quasi tute le sedute di “catechismo tra amiche”) per fare conoscere piccoli momenti di come era Alice.
1) Quando ho incontrato Sara (sorella maggiore di Alice) con lei c’era anche sua figlia di 3 anni, Tiziana. Ci ha sentiti parlare di Alice e a un certo punto ha preso la parola e ha detto: “mia zia Alice è volata in cielo andando con l’altalena. Si è data una spinta un po’ più forte… e voilà. Ora non c’è più ma poi ritorna appena si accorge che è in cielo e non più qui da noi”
2) Trovato un foglio di quaderno strappato con su queste frasi scritte una appresso all’altra, rimasta sotto il banco di Alice e da lei stessa regalatomi dopo l’ultimo sproloquio ricevuto.
17 maggio 2003 Alice, tu sei il mio amore più bello della mia vita. Dimmi di sì e io sono l’uomo più felice della terra. Riccardo Capitale della cultura brianzola,
19/05/’03 Riccardo, ti posso dire quanti “sì” desideri ma non a quello che pensi tu. Io sono già felicemente sposata e non credo possa essere il tuo tipo esatto di ragazza. Evidentemente non mi conosci bene e quindi non puoi dire che sono il tuo amore. Non trovi? Alice
21 maggio Tu sei bellissima e se ti tocco trovo il cielo, ti conosco meglio di ogni altra ragazza e a me basta solo poter uscire con te a mangiare una pizza o a fare un giro in centro. Ti amo mia bellissima ragazza. Riccardo
23/05/’03 Ho capito Riccardo, se io fossi una mela tu mi vorresti per tenerti la buccia e buttare via il tutta la mela. Non sono per te, credimi. Lascia perdere. Grazie infinite. Alice
24 maggio Sei tu che non capisci che io ti amo da impazzire e che voglio che tu diventi presto la mia ragazza. Io voglio solo che tu mi dai una possibilità e io sono più che certo che tu mi vorrai vedere ancora. Io sono un ragazzo gentile che sa ascoltare gli altri e sono molto generoso, tu con me potrai diventare una regina di quante cose preziose ti regalerò. Devi solo darmi una possibilità. Io sono un anno più grande di te [sbagliando: Alice era praticamente avanti di 2 anni su di noi e quindi aveva almeno 3 anni in meno di questo ragazzo] e devi fidarti della mia esperienza molto più vasta della tua. Capisci? TI AMO [parola ripetuta per 32 volte]
3) Sentita in diretta, Novembre 2005 (noi siamo in II Liceo):
Marcello, detto Marcellino per la statura (I Liceo), appena usciti da scuola: Alice lo vuoi un passaggio [in moto]? Alice: nemmeno morta, grazie Marcello: dai, lo sai che io posso farti felice Alice: questo è uno dei motivi del no, grazie infinite Marcello, ai suoi amici che gli stavano intorno, a bassa voce: che stronza Alice: sento che hai già iniziato a farmi felice. Potevi evitartelo, a me bastava il pensiero
4) Primi giorni di scuola del V Ginnasio (circa settembre/ottobre 2004), dentro l’anticamera del bagno delle femmine. Giuseppe: Alice, ma sei ancora nel bagno degli uomini? Ah ah ah ah Alice: ma dai, sei tu che sei nel bagno delle ragazze. Giuseppe: come vedi io sono qui e quindi tu sei nel bagno degli uomini Alice: acci, è vero: se tu sei qui sono finita nel bagno dei maiali. Un attimo che vado via subito
5) Inverno (forse Gennaio) 2006, in classe Alice era appena entrati in aula all’esterno rispetto a Valeria e ci fu un giorno che ad ogni lezione le professoresse chiedevano a lei di pulire la lavagna e poi di rimanere lì o per aiutarla a spiegare (scienze) o per scrivere (filosofia e storia) o per essere interrogata (matematica e greco) Ore 12,10 entra in aula la quinta professoressa (Greco): Alice per favore pulisci la lavagna Alice: bene Prof: sì, sì pulisci bene. Poi rimani qui così ti interrogo [mentre Alice pulisce la lavagna e la prof sta cercando sul registro gli altri tre da interrogare] Alice: di bene in meglio, grazie [e a bassa voce a quelli dei primi banchi]: un paio di giorni così e ho tutti i voti. Poi però tocca a voi [sorridendo e facendo la sua risatina da presa in giro]
6) Aprile-Maggio 2006 (noi siamo in II Liceo classico: penultimo anno) Durante una lezione di “buco” Alice viene nominata dal vice Preside “capo-classe” e ha il compito di tenere tranquilla la classe.
Si inventa di fare la “professoressa al contrario”: noi la interroghiamo e lei risponde, poi noi le diamo il voto. Pretende il silenzio assoluto, una domanda alla volta e uno che scrive alla lavagna le sue risposte. Noi dobbiamo trascrivere domande e risposte e 15 minuti prima della fine della lezione ognuno deve dire che voto assegnarle.
Una delle domande che le viene posta è questa:
- Alice, tu parli tanto di dare amore agli altri, ma se io lo do a uno non ne rimane più a me e non posso darlo più ad altri. Non ti pare?
E Alice: - tu vedi l’amore come un fiore che si coglie per essere donato, cosicché dopo non lo possiedi più e non puoi più donarlo ad altri. Invece l’amore è un prato fiorito dove tu puoi cogliere interi mazzi di fiori e donarli a chiunque. Quando avrai finito tutti i fiori, voltati a vedere il prato: saranno spuntati nuovi fiori, ancora più numerosi e belli di quelli che avevi prima. Quindi: chi più ama e più amore avrà per se stesso e da donare agli altri

venerdì 17 ottobre 2008

Catechesi in pillole: La bestemmia

Catechesi in pillole (by Alice Succi)
Innanzitutto bisogna chiarirci cosa significhi “catechesi”.
Vuole dire “annuncio”, “proposta”, cioè “comunicazione del Vangelo di Gesù Cristo, il Figlio unigenito di Dio”. Quindi il Catechista è il comunicatore, il portavoce dell’annuncio più bello: Dio esiste e ci ama!

Domanda della settimana: LA BESTEMMIA: QUANTO GRAVE? 
Nessuno sano di mente è contento quando viene insultato e Dio non è da meno.
Secondo la Chiesa la bestemmia è un fatto “di gravità inaudita”, ma non è vero. Non vi parlo di cose astratte ma di ciò che fino a oggi ho imparato, discusso, chiarito e vissuto con le consorelle e, per alcuni argomenti, con la M. Superiora stessa. Quindi, risposte da prendere sul serio.
La bestemmia, dicevamo, è un insulto a Dio.
Ma non si insulta chi non esiste, quindi bestemmiare significa credere che Dio esiste.

Occorre, quindi, spiegare meglio chi è Dio e quanto ci ha amati: sacrificare per la nostra salvezza eterna il proprio Figlio unico, innocente, vuole dire amarci proprio molto, molto, molto.

Non solo: Gesù stesso, nei Vangeli, ci chiede di non trattarlo come fossimo suoi servi, ma come ad un nostro pari, ad un fratello! Anche verso i fratelli è bruttissimo imprecare, ma (diciamocelo!) si fa.
Poi però va chiesto scusa: e anche a Dio va chiesto scusa dopo che lo abbiamo insultato.

Mi ricordo di aver letto una volta una preghiera “ad hoc” per riparare il rapporto con Dio dopo averlo bestemmiato, ma ora non saprei come ritrovarla. Il mio consiglio è questo: ogni volta che crediamo di aver offeso Dio recitiamo un S. Rosario (un Padre Nostro + 10 Ave Maria, il tutto per 5 volte)

Il mio consiglio è quello di recitare il S. Rosario almeno una volta al giorno, la sera prima di andare a nanna per riparare tutta una serie di offese (dette, fatte, perfino le “omissioni”: ciò che avrei dovuto dire o fare ed invece “ho evitato”)...

Un’importantissima nota va sull’unica bestemmia che la Chiesa non può perdonare: quella verso lo Spirito Santo.
Infatti avrebbe il significato di “andare contro la speranza”, cioè contro tutti i fondamentali su cui poggia la nostra fede.

Personalmente posso dirvi che so con estrema certezza che Dio è Amore e che è pronto a perdonarci tutto, solo se noi lo vogliamo e siamo seriamente (Lui legge nei cuori) pentiti.

Discussione argomento e Domande per la prossima settimana

Questo blog in musica

Sono solo canzonette Edoardo Bennato (1980) Mi ricordo che anni fa di sfuggita dentro un bar ho sentito un juke-box che suonava e nei sogni di bambino la chitarra era una spada e chi non ci credeva era un pirata! ... e la voglia di cantare e la voglia di volare forse mi è venuta proprio allora forse è stata una pazzia però è l'unica maniera di dire sempre quello che mi va! Non potrò mai diventare direttore generale delle poste e delle ferrovie non potrò mai far carriera nel giornale della sera anche perché finirei in galera! ... mai nessuno mi darà il suo voto per parlare o per decidere del suo futuro nella mia categoria tutta gente poco seria di cui non ci si può fidare!... Guarda invece che scienziati, che dottori, che avvocati, che folla di ministri e deputati! Pensa che in questo momento proprio mentre io sto cantando stanno seriamente lavorando! ... per i dubbi e le domande che ti assillano la mente va da loro e non ti preoccupare sono a tua disposizione e sempre, senza esitazione loro ti risponderanno!... ... io di risposte non ne ho! io faccio solo rock'n roll! ... se ti conviene bene io più di tanto non posso fare!... Gli impresari di partito mi hanno fatto un altro invito e hanno detto che finisce male se non vado pure io al raduno generale della grande festa nazionale! ... hanno detto che non posso rifiutarmi proprio adesso che anche a loro devo il mio successo, che son pazzo ed incosciente sono un irriconoscente, un sovversivo, un mezzo criminale!... Ma che ci volete fare non vi sembrerò normale ma è l'istinto che mi fa volare! Non c'è gioco né finzione perché l'unica illusione è quella della realtà, della ragione! ... però a quelli in malafede sempre a caccia delle streghe dico: no! Non è una cosa seria! E così è se vi pare ma lasciatemi sfogare non mettetemi alle strette o con quanto fiato ho in gola vi urlerò: non c'è paura! Ma c'è politica, che cultura, sono solo canzonette!...

mercoledì 15 ottobre 2008

TEST / 2 SEI SEXY?

TEST: SEI SEXY? Prendete un pezzo di carta e scrivete le risposte alle 10 domande seguenti; senza barare e vedere prima le risposte! 1) Hai i capelli chiari o scuri?? 2) Se sei al primo appuntamento con qualcuno vai: a una festa o a cena fuori? 3)Qual è il colore che preferisci tra rosa, giallo, celeste e verde acqua? 4) Tra surfare, sciare e pattinare cosa scegli? 5)Tra INTIMISSIMI, DIESEL e PRADA in che negozio andresti per primo? 6)Quale stato preferiresti tra California, Florida e Ohio? 7)E' estate.. Preferisci il mare o un posto fresco? 8)In che mese sei nato? 9)Preferisci stare a casa a rilassarti o uscire con gli amici? 10)Scrivi un nome di una persona del sesso opposto. La prima che ti viene in mente! Risposte: 1) Capelli chiari = non sei come appari Capelli scuri = SEXY! 2) Se scegli la cena sei un romanticone Se vai alla festa sei uno che scherza sempre 3) Rosa = carino! giallo = caciarone celeste = fico verde acqua = arrapato 4) Surf = attivo pattinaggio = determinato sci = ami osare 5) Hai scelto INTIMISSIMI = sexy DIESEL = simpatico PRADA = stucchevole 6) California = ti piace avere gente intorno Florida = festaiolo estivo Ohio = sei calmo, ami il fresco 7) Spiaggia = abbronzato per forza fresco = un po' pallido e originale 8) gennaio = famoso, conosciuto da tutti febbraio = amorevole marzo = caciarone aprile = simpaticone maggio = rilassatissimo giugno = felice luglio = quieto, buono agosto = divertente settembre = tranquillo ottobre = espansivo novembre = stuzzicante dicembre = caloroso 9) La casa sei un pantofolaio gli amici sei una persona normale 10) E' il nome della persona che si innamorerà di te.

TEST / 1

Scrivi le tue risposte su un foglio. Non imbrogliare. Non guardare i risultati che sono alla fine. 1) Quale è tra questi il tuo colore preferito: rosso, nero, blu, verde o giallo? 2) Quale è la iniziale del tuo nome? 3) In che mese sei nato/a? 4) Quale colore preferisci: il nero o il bianco? 5) Scrivi il nome di una persona del tuo stesso sesso. 6) Preferisci la California o la Florida? 7) Preferisci il mare o il lago? RISPOSTE : 1. Se hai scelto: ROSSO - Sei una persona molto all'erta e la tua vita è piena di amore. NERO - Sei una persona conservatrice e molto aggressiva. VERDE - Sei una persona particolarmente spontanea e ti fanno impazzire baci e carezze nelle tue storie. BLU - Sei una persona molto rilassata, però ti piace divertirti pazzamente. GIALLO - Sei una persona molto allegra e hai sempre un consiglio per chiunque sia triste. 2. Se la tua iniziale è: A-K: C'è molto amore ed amicizia nella tua vita e la cosa più sicura e che tu abbia in mente un progetto in questo ambito. L-R: Generalmente ti diverti un sacco e la tua vita sentimentale fiorisce spesso. S-Z: Ti piace partecipare a festeggiamenti continui e avrai moltissimo successo nei prossimi progetti ed amori. 3. Se sei nato/a in: Gennaio-Marzo: Quest'anno sarà molto bello e scoprirai che una persona che non avresti mai pensato e’ innamorata di te. Aprile-Giugno: Avrai una storia d'amore che durerà poco però ricorderai tali momenti molto a lungo. Luglio-Settembre: Ti innamorerai inaspettatamente di una persona che ti è molto vicina. Ottobre-Dicembre: Non sarai molto fortunata nei tuoi amori, però non ti scoraggiare perché presto scoprirai la tua dolce meta’. 4. Se hai scelto: NERO: La tua vita cambierà, e sebbene in questo momento ti appaia terribile sarà poi la cosa migliore che ti possa capitare. BIANCO: Avrai un amico che ti confiderà tutto e si preoccuperà per te. 5. Questa è una delle tue migliori amiche. 6. Se hai scelto: CALIFORNIA: Ti piace l'avventura e ti stimolano le sfide. FLORIDA: Sei una persona che preferisce rilassarsi e distrarsi con tranquillità. 7. Se hai scelto: LAGO: Sei una persona che si compiace delle sue amicizie e storie d'amore e che è molto conservatrice. MARE: Sei una persona molto spontanea.

L'anima e il corpo degli angeli

Ci siamo soffermati spesso (e lo faremo ancora) su come sia difficile capire di avere un angelo vicino, ma di come sia lo stesso bello ricordarlo in ogni suo aspetto. Di certo l'aspetto più importante di angelo è la sua anima: in Alice questa sua anima la ritroviamo in tutto ciò che ci ha lasciato: poesie, racconti, catechesi, favole..... E nei ricordi che noi abbiamo di lei. Un solo esempio su tutti: Una sera, tornando dal parco, io e Alice ci siamo imbattuti in alcuni barboni che chiedevano l'elemosina. Alice non aveva mai soldi, ma si fermò lo stesso. Io fremevo, anche per lei, e le dissi: "Alice non abbiamo soldi cosa stiamo a fare qui?" - "Doniamo la cosa più preziosa che abbiamo: un pochino del nostro tempo" mi rispose, serena. E si sedette accanto a uno di loro. "Alice, ma così ti sporchi la gonna?" Le ho quasi urlato atterrita. - "Gemellina" mi rispose, "sono fatta di fango e così tornerò ad essere un giorno" Poi, mi ignorò: io in piedi e lei seduta insieme a loro a parlare del governo e del sindaco. Poi della sua vita e dopo ancora chiese della loro vita (se la loro era stata una scelta o una necessità: domanda che mi rimbalzò in testa per anni). Ad ogni parola sconsolata e di atroce chiusura, Alice rispondeva parlando di religione: di "un" Dio che ci ama sin da prima che nascessimo, che ci perdona tutto (se siamo pentiti e umilmente glielo chiediamo) e che ci vuole accanto a sè... Quasi un'ora trascorsa velocissimo e in compagnia di "nuovi amici" (puzzolenti, ma amici). Qui vi ripropongo un "regalo" di Valeria: al giorno della esumazione voluta dal tribunale per fare delle analisi sul corpo di Alice (quasi un anno dopo la sua morte) Valeria giunse tardi al cimitero (Vale era SEMPRE IN RITARDO, ANCHE A SCUOLA) e trovò la tomba già semi-distrutta e quasi aperta. Chiese di rimetterla un po' "in sesto" e fece alcune foto con il suo cellulare, per ricordo. Non ebbe più tempo nè modo di rivedere tumulare di nuovo Alice e fare foto alla sua nuova tomba, quindi queste foto ci restano come ricordo di come si conserva un corpo di angelo. Siamo convinte che l'anima stia meglio (molto meglio) e sorrida a vedere come noi, piccoli uomini, stiamo più dietro al corpo che "è fango" che all'anima che è Dio!

Marco, il mitico ODX di Managerzone

Uno dei tanti amici di Alice era Marco: come lo avesse conosciuto lo ignoro, ma credo sia stato un incontro su un sito di giochi di calcio, chiamato "managerzone.com". La loro amicizia doveva essere molto forte visto che Marco dimostra di sapere di Alice molte più cose di quelle che conosco io, sua compagna di classe. Sono stati molto intimi, anche se rimasti nel virtuale del web: se Marco conosce molte cose su Alice, anche lei avrebbe dovuto conoscere bene Marco. Ma allora perché non si sono mai incontrati? E su questo punto che ci viene in soccorso l'amica Valeria, mostrandoci una paginetta del "diario segreto di Alice" dalla quale si evince che, ok forse non si sono mai visti, ma un appuntamento se lo sono pure dati... alla faccia di chi li voleva vedere lontani e separati. E che appuntamento, dico io che ho letto per bene quella paginetta! In realtà Marco è un ragazzo splendido: attento, generoso e simpaticissimo. Un po' capriccioso, ok, e magari anche narcisista (lo sono tutti i Marco, tranki). Permaloso? Sì, anche, grazie. La certezza che ho su di lui e che davvero amava Alice: un amore lieve e candido, fatto di parole appena pronunciate e di gesti ricchi di attenzione. Quello che i poeti chiamavano l'amore platonico, ma nel vero senso della parola: stupendo. Su questo ogni ragazza avrà invidia di Alice, ma lei se lo meritava davvero. E spero che abbia ricambiato con il grande cuore che aveva verso tutti. Come è fisicamente Marco/Odx potete saperlo cercando qualche sua risposta in giro sul blog, ma a noi non interessa: a noi che vediamo le anime e sappiamo (ora) distinguere gli angeli intorno a noi piace conoscerlo "dentro". Rifiuta la descrizione fatta da Paola e Ginevra (ehy, anche io però rifiuto la descrizione fatta su di me!) e punta sul suo aspetto fisico, sui suoi dati anagrafici e di residenza, ma, come dicevamo, a noi "frega nulla" di tutto questo. E' un combattente per la libertà e per la verità, è un "nordico" e un pacifista vero (non come quelli del G8 di Genova con le molotov e le catene per spaccare, pacificamente, tutto), sa vivere e vuole dimostrarlo. Sa giocare e vuole vincere. Sa come si conquistano le donne e scherza su questo, salvo poi ritirarsi prima della "tenzone". E' amico delle amiche di Alice, me compresa. Forse non troppo di Valeria, poiché non aveva capito che Vale si conquista con il cuore, non con le parole. Era tremendamente assetata di succo di cuore (e poco incline a usare il succo di cervello, per evitare catastrofici errori di valutazione, specie nelle valutazioni delle amicizie) Un dubbio ce l'ho: a me Alice disse una volta che il medico va dove ci sono i malati, difatti le amicizie di Alice erano spesso "molto malate". Che malattia ha o aveva Marco? Ha tutto ciò che un ragazzo desidera: una moglie adorabile, una famiglia bellissima, auto, moto e casa; un lavoro che piace e mille hobbies "ad hoc" per lui. La "malattia" di Marco io l'ho capita perché me l'ha spiegata lui stesso ma qui di certo non ve la dico. Vi dico solo questo: dietro ad ogni volto c'è sempre un cuore che batte. Più o meno forte, più o meno caldo, ma batte dentro ad ogni petto. Vogliamogli bene a Marco. E lui smetterà di polemizzare contro tutti. E se era amico di Alice allora sarà anche amico nostro!

lunedì 13 ottobre 2008

Scusate ma ve la devo: vi presento mio padre

La notte tra sabato e Domenica scorsa a casa mia trilla il telefono alle 3 del mattino. Giada, con gli occhi chiusi dal sonno ma a colpo sicuro: Ciao papà, come stai? Che ore sono lì? papà: Ciao amore, io sto bene..... Dai sto facendo salti mortali per chiamarvi senza disturbare. Qui è notte e lì? Giada: Papà, non sei più in Canada. Qui se chiami di notte... è notte anche qui. Tutto bene. Ciao e Buona notte papà: Che fai riattacchi? Mi passi nonna? Giada: A quest'ora nonna sta lavorando: martello pneumatico a tutta manetta. Se la sveglio le prende un colpo, la conosci, no? Cazzo è tua madre! papà: Va be', lasciala dormire. Intanto a te che volevo chiedere un favore Giada: Un favore? A quest'ora? Dai, spara! papà: Ti ricordi del mio collega Xxxx? Giada: Sììììì papà: ... e di sua moglie....? Giada: Papà ho sonno... dimmi cosa devo fare papà: Va be', in poche parole: lei ora lavora da noi e cercavano un ingegnere, meglio se donna... E io le ho parlato di te. Giada: Di me? Io c'azzecco come ingegnere tanto come astronauta: mi sono diplomata meno di tre mesi fa... papà: Esami ne hai fatti, no? Giada: Sangue e urine 15-20 giorni fa. Grazie papà: Cazzo dici, suuuuu. Parlo di Universitàààààà... Giada: Quale Uni, pà. Io non faccio Uni.... Ne avevamo parlato. O no? papà: Ho sonno e domattina devo essere a lavoro alle 6, non scherzare. Giada: Alle 3 di notte non scherzerei nemmeno con un pagliaccio del circo, pà papà: Dici che non sei iscritta a Ingegneria? Giada: Dico? Non mi sono iscritta a nulla di nulla. Non dico, sono fatti! papà: E io cosa le dico a....... Giada: La verità: se la cerchi da un'altra parte la donna ingegnera papà: ........... uhmmmmm ......... Giada: Ok, 'notte. papà: Fammi un favore, amore: domani ti iscrivi e mi mandi l'sms che lo hai fatto? E' importante, credimi: qui è un lavoro sicuro.... E poi volevi venire a vedere come si stava qui, no? Giada: Ma papà, riprenditi: io dicevo di 10-15 giorni in vacanza, non a lavorare... E poi come ingegnere! Ma lo sai che mi sono maturata al Liceo CLASSICO. No? papà: Cosa ti costa, amore. No, dimmi tu cosa ti costa a farmi felice? Giada: Ma papà, cosa dici! Io odio mate e fisica, odio studiare, non saprei superare nemmeno l'esame di ammissione a ingegneria. E poi non credo siano ancora aperte le iscrizione; saranno a numero chiuso... Dai, torna in te... E poi domani è Domenica e trovo sicuro tutto chiuso.... papà: Dai, dicevo lunedì. Giada: .... (ronf ronf ronf).... papà: Mi senti, no? Fammi questo piacere, per papà. Suuuuuu. Poi mi mandi l'sms o mi chiami in albergo la sera. Ci conto? Ok? Va bene? Ci conto? Giada: Sicuro che non vogliono astronaute donne in Kuwait? Sicuro sicuro? Io mi sento più preparata come astronauta.... papà: Io le dico che sei un po' indietro con gli esami e.... Giada: ... sì, sì un "pochino" indietro diciamo.... papà: ... vediamo se poi combiniamo in un modo o nell'altro... Giada: ... Ecco, papà. Io opto per l'altro modo... papà: Nonna? Giada: Nonna, tutto bene: è rauca e ha brividi da 2 giorni. Per ora niente febbre. Ah, c'è una "racc" da ritirare per te ma nonna non può... papà: Lascia che torni il postino. Ma in casa ci state o siete sempre in giro? Giada: Papà, è tardi. A domani... No, a lunedì.... papà: Ci conto eh? Giada: Oooooh.... tranquillo: è fatta, diciamo.... papà: Diciamo? Giada: 'notte. Bacio papà: Bacio a papà Giada: ..... ronfffff..... papà: click Poi mio padre è un genio, davvero un genio. Ma quando ci si mette sembra uno zombie: lui è "oil Engineer" e gira il mondo da 5-6 anni (pur di non stare con me, diciamo): Marocco, Libia, Canada, Sudafrica.... Kuwait ecc... Ma io che sono? Ah, una ingegnera donna! Mah!?

venerdì 10 ottobre 2008

Gli occhi di scarafaggio (beatle's eyes)

In classe, sin dal quinto ginnasio, il nomignolo che mi è stato affibbiato è stato: scarafaggio. Diminutivo "Scarafaggetta" e quindi "Etta" A chi chiedevi cosa significasse "Etta" ti veniva risposto: "Giadetta" se l'interlocutrice era un'amica, oppure "Tetta" se era un maschietto ancora educato. Ma in generale ero (e forse sono ancora) la Scarafaggetta della sezione "A" (quella "pilota", la migliore, insomma). Non ho mai capito del perché di quel soprannome ma ero io e quindi l'ho sempre vissuto benino. In realtà c'era chi mi chiamava in modo diverso e, tra questi, due in particolare: Valeria, che si ostinava a chiamarmi "Gnometta" o "Già" a seconda del suo umore; e Alice che mi chiamava "Gemellina" per via che avevamo le date di nascita vicine (lei il 13 e io il 4 di Novembre: Alice era la più giovane della classe), eravamo "nanette" (sono cresciuta moltissimo negli ultimi due anni) ed eravamo entrambe vicine alla religione cristiana. E poco altro, credo. Di una "scarafaggetta" chi vorrebbe vederne gli occhi? Infatti passavo inosservata quasi sempre (solo le prof mi beccavano per interrogarmi, ma lì il colpevole era il registro della prof e quello di classe). Invece negli ultimi mesi ho conosciuto due amici che si sono interessati proprio ai miei occhi. Perché? Boooh Uno, conosciuto per un fortunato disguido via web, non contento di avere delle mie foto addirittura in costume da bagno, mi ha fatto la precisa richiesta di avere una foto dei miei occhi. A Natale so che gli regalerò una mia foto formato poster e spero che veda tutto in modo chiaro e ne sia contento. Si può essere contenti di vedere gli occhi di una scarafaggia? Hi hi hi hi L'altro, conosciuto alla fermata del bus, mi si è avvicinato dicendomi "allora anche tu hai gli occhi?" Forse ho il viso grassottello o mi fa male il riverbero del sole che tengo gli occhi socchiusi. O forse è una pratica dei "beattles" (non i cantanti), questo non lo so. Però dopo quasi 18 anni di vita, ecco l'exploit degli occhi scarafaggici. Perché questo thread? Per parlarvi di me e per mettere un po' di foto carine... Baciiii... :-))))

Il mio Matrimonio ideale

Una ragazza appena inizia a capire la differenza tra maschio e femmina sogna sempre una cosa sola: sposarsi in chiesa con un lunghissimo e bianchissimo abito; tutte che ti guardano e ti invidiano; i ragazzi che perdono le bave per te e tu che ti senti la regina del momento. Poi, appena inizi a ragionare, pensi che ti eri illusa o che, perlomeno, hai creduto a lungo alle favole. Il colpo di grazia te lo da il sapere (o, peggio, il vedere) le amiche che si sposano. Quando in classe ha iniziato a girare voce che Alice avesse il sogno di diventare suora (detta da lei: "la sorella di tutte") mi sono interessata un casino di più ad Alice (e non solo io) e.... molto dopo siamo venute a scoprire che.... Alice si era già "sposata" con Gesù: di nascosto, uniche presenti (e testimoni) la sua vera gemella Flavia e un'amica e compagna di classe, Asia. Le mancava proprio poco, e tra questi il parere positivo dei suoi genitori poiché aveva meno di 16 anni, per poter coronare il suo sogno: io penso circa 2-3 anni dopo aver preso la maturità. Ovvero intorno alla seconda metà del 2008 o, al massimo, del 2009. Ah, il mio Matrimonio ideale: quello delle amiche :-)))

mercoledì 8 ottobre 2008

Appunti per una favola

Un'altra bellissima favola scritta da Alice: lei lo aveva intitolato "appunti"
La vecchina era immobile a guardare il tramonto e pensava a quando era ancora vivo il suo amato marito: erano stati una coppia davvero fortunata: i soldi non erano mai pochi e non avevano mai avuto grossi problemi. Avevano perfino acquistato una bella casetta in cima alla più bella montagna della zona e anche una buona parte di questa era diventata loro, comprata poco alla volta. Dopo che era rimasta sola e così tanto anziana da non poter quasi più camminare aveva dovuto arrangiarsi. E lo aveva fatto in un modo proprio singolare, utilizzando le piccole bestiole del boschetto lì vicino: quando doveva spedire una lettera chiamava un passerotto e la consegnava a lui che la portava in volo direttamente al destinatario. Per prendere delle verdure per la minestra chiamava un coniglietto e gli indicava cosa avesse bisogno e poco dopo se lo ritrovava direttamente a casa. Su questo era stata proprio fortunata, ma perché era sempre stata buona e gentile con tutti e tutti la rispettavano e le volevano bene. Un giorno che doveva mandare dei saluti ad una vecchia amica, anche lei molto anziana, che viveva al di là della seconda montagna chiamò il solito passerottino del bosco e gli diede la lettera da portare. Aveva già fatto molte altre volte quel tragitto e, anche se era particolarmente lontano, lo faceva sempre volentieri per rendersi utile a quella brava nonnina e per non farla sentire troppo sola. Appena giunto a destinazione, consegnò la lettera ed aspettò un pochino per sapere se c’era una risposta da portare alla vecchina. In quel frangente il passerotto scorse un giornale aperto su una pagina, il cui titolo gli rimase terribilmente impresso: “ragazzina di 16 anni scappa di casa per farsi suora”. Non riuscì a leggere oltre il titolo ma già questo lo turbò moltissimo. “Come si può scappare di casa dall’amore dei propri genitori per andare a rinchiudersi in un convento a pregare e a pensare solo agli altri?”. Proprio non capiva. Infatti appena ritornato dalla nonnina della montagna il passerotto le raccontò ciò che aveva letto e le chiese se anche lei la pensasse allo stesso modo. Anche la vecchina non trovava spiegazione a questo modo di agire. “Sì, fare del bene è una cosa giusta. Ma come si fa a vivere pensando soltanto agli altri senza mettere da parte soldi per il proprio futuro?”. “Inoltre andare contro i propri genitori per fare certe scelte, che assurdità!”. Lei era stata sempre una persona retta, giusta ed educata con le persone, perfino simpatica, ma aveva sempre pensato che ognuno si costruisce il proprio futuro mettendo da parte soldi solo per se stessi. E nella stessa logica che non hanno mai voluto dei figli: questi tolgono “sostanze” alla famiglia, sia come soldi che come energia fisica per farli crescere e seguirli nelle loro inclinazioni. E quelle energie le servivano per lavorare e poter guadagnare “per il futuro”. “Va bene, abbiamo molti soldi, ma cosa ne sappiamo se basteranno da qui alla nostra morte?” era lo slogan sia della nonnina che del suo defunto caro marito. Ma ora quella notizia l’aveva sconvolta: “una ragazzina era un limpido esempio di scelleratezza, se non proprio di stupidità umana, mentre le persone anziane sono da sempre additate come la saggezza del Mondo”, questo si stava ripetendo già da un po’, quasi per convincersi che aveva ragione lei. “Che diamine, non posso aver vissuto così tanti anni sbagliando così tanto!” Inoltre cosa fanno le suore? Pregano, lavorano e fanno del bene. Anche lei aveva sempre pregato, Dio doveva essere proprio contenta di lei; ed aveva sempre lavorato tanto e sodo per poter avere una vecchiaia dignitosa. E il bene lo faceva già abbastanza non procurando del male a nessuno! E poi se tutti le volevano bene voleva dire che lei aveva vissuto proprio come si conviene! “Certo non c’era nessun poverello che poteva dire di aver ricevuto nemmeno un centesimo da lei”, “e nessun bimbo può ricordarsi di aver avuto nemmeno una carezza!”. “Va bene ma le cose importanti sono altre: sono lavorare ed essere in pace con se stesse, no?” Ma lei era davvero in pace con se stessa? “Certo che sì”, continuava a domandarsi e a rispondersi da sola, “sono in pace con me stessa perché non sono mai stata allegra e non ho mai sprecato energie e soldi per essere felice; mai una festa o un regalo; mai un giorno di festa, nemmeno la Domenica per andare a Messa: che perdita di tempo prezioso è andare in chiesa, basta una preghiera mentre si lavora e Dio è contento lo stesso!” “Ma allora perché vivo da sola? Perché nessuno mi viene mai a trovare o a scambiare due parole con me? Perché quella ragazzina correva verso il Convento? Doveva essere proprio felice per farlo spontaneamente! Se poi lo faceva contro il parere dei suoi genitori doveva vedere quella scelta come la scelta della vita, quella che ti cambia tutto, fin dentro il cuore e ti mostra addirittura più bella esteriormente!” Per la prima volta si sentiva confusa e senza più riferimenti. Andò a dormire pensierosa e rabbuiata, forse aveva sbagliato tutto nella vita? Eppure lei era “così buona, gentile e lavoratrice!”. “Non bastava questo?” Era notte fonda quando si svegliò di soprassalto: aveva capito che per essere felici nella vita bisognava che gli altri, tutti quelli che aveva incontrato nella vita, dovessero essere felici! In effetti una festa riesce bene solo se tutti sono allegri: se anche solo un invitato si annoia o siede in un angolo la festa è andata male, è stata un fallimento! E così è la vita: se incontri chi non è sereno ed in pace con se stesso e passi avanti lasciandolo nello stesso modo, anche tu sarai presto come lui: hai fallito la tua missione. Se invece ti fermi ed ascolti il suo problema e provi ad aiutarlo dandogli alcune soluzioni o solo gli fai sentire che vicino a lui ci sei anche tu, ecco, così hai utilizzato al massimo i doni che ti sono stati dati: il tempo, la parola, un buon cervello, la salute che ti fa muovere ed un cuore buono e puro che ti fa vedere l’infelicità degli altri. “Puoi correggerti sempre, a qualsiasi età” urlava felice la buona nonnina, sempre più soddisfatta di essersi svegliata nel cuore della notte (in altre occasioni si sarebbe arrabbiata moltissimo perché l’indomani avrebbe reso poco per via del sonno rimasto). “La bontà di Dio è che hai sempre modo di ricominciare, anche quando sei a poche ore dalla morte del tuo corpo. Il Suo giudizio finale dipende solo da te, se hai capito o no questo facile concetto. L’unica cosa che cambia è che hai vissuto, tu, male tutti quegli anni; sei stata, tu, infelice tutto quel tempo che hai pensato solo a te stessa”. Ora era felicissima e lo diventò molto di più appena decise che la sua casa e tutto quel grande terreno pieno di alberi, ruscelli ed animaletti bellissimi e gentili doveva diventare un parco giochi per bambini, specie per quelli senza genitori e quelli poveri, quelli che avevano subito le violenze dei grandi e quelli che non ricordavano di avere mai sorriso o ricevuto un vero bacio di amore sulla testolina intelligente. Ecco, aveva mandato subito il passerottino dal Notaio più vicino che andasse subito da lei per prendere questo nuovo testamento: soldi ed immobili erano sufficienti per dare un piccolo esempio di Paradiso sulla Terra a chi aveva vissuto solo l’inferno pur non avendo alcuna colpa... Ancora oggi vive quella nonnina ed è felice a vedere come quei bimbi si divertono, ridono spensierati e corrono urlando e battendo le mani dove lei aveva trascorso il suo tempo a lavorare per accumulare sempre più denaro. Così felice, serena ed in pace con se stessa non lo era stata mai... in vita!

Arrivatami da Alice

Questa mi è arrivata da Alice tramite e-mail ma non sono certa che l’abbia scritta lei, mentre quella di Giovanni Rana sono certa che è sua perchè via via che andava avanti la leggeva a me come ad altre amiche: credo che l’abbia scritta in meno di una settimana.
C’era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata. Tutti quanti glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto. Erano tutti concordi nell’ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s’insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso. All’improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse: «Beh, a dire il vero… il tuo cuore è molto meno bello del mio». Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla e del ragazzo. Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici. C’erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene, così il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello. Il giovane guardò com’era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: «Starai scherzando! - disse - Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime». «È vero!», ammise il vecchio. «Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto ma non farei mai a cambio col mio. Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel’ho dato, e spesso ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo, a cui però sono affezionato: ciascuno mi ricorda l’amore che ho condiviso. Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l’amore che ho provato anche per queste persone… e chissà? Forse un giorno ritorneranno e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cosa sia il vero amore?». Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto. Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel’offrì con le mani che tremavano. Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane. Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo. Poi il vecchio aggiunse: «Se la nota musicale dicesse: “Non è la nota che fa la musica…” Non ci sarebbero le sinfonie. Se la parola dicesse: “Non è una parola che può fare una pagina…” Non ci sarebbero i libri. Se la pietra dicesse: “Non è una pietra che può alzare un muro…” Non ci sarebbero case. Se la goccia d’acqua dicesse: “Non è una goccia d’acqua che può fare un fiume…” Non ci sarebbero gli oceani. Se l’uomo dicesse: “Non è un gesto d’amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo…” Non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra degli uomini». Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore, che non era più il cuore più bello del mondo, eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perché l’amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.

Una favola scritta per "www.managerzone.com"

Trovata sul sito dove giocava ad essere una presidente di una squadra di pallone e dove si faceva chiamare “Toposeduto”.
Quella Domenica mattina Giovanni Rana si era svegliato particolarmente felice. Difatti era giunto il giorno che doveva andare a trovare la sua nipotina di pochi anni: si lavò bene, si pettinò con cura i pochi capelli rimasti e scelse la migliore cravatta da abbinare al vestito. Poi uscì. Appena trillò il campanello si sentì lo scalpiccio della cameriera che aprì prontamente la porta e Giovanni Rana si precipitò a cercare l’adorata nipote: “qui non c’è” si ripeté tra sé e sé entrando nella cameretta di lei. “Qui nemmeno” si disse uscendo dalla cucina. E poi dalla sala, dal salotto buono, dal terrazzo e persino la cercò nel ripostiglio: nulla. Della sua adorata non c’era traccia.”>Sconsolato andò nel giardino ad aspettare notizie, nel mentre si sarebbe preso un po’ di fresco. Ed ecco che gli si illuminarono gli occhi: la nipotina cara era lì, in giardino. Stava seduta a circa due metri di distanza da un muro e guardava in basso. Incuriosito Giovanni Rana le si avvicinò e stava per prenderla in braccio e riempirla di baci quando lei gli fece segno con il dito sul nasino di stare in silenzio. Nel mentre continuava a fissare il muro. “Macché! Questa bimba è impazzita, ma forse con qualche buon tortellino ben cucinato potrò…” stava pensando questo quando, seguendo lo sguardo della nipotina, vide un piccolissimo buco nel muro: proprio tra il pavimento e la base del muro di cinta. Ci aveva guardato pochi secondi prima e non lo aveva visto. “Perché?” si ripeteva. Doveva rifarsi gli occhiali nuovi, pensò. Ed andò in cucina a prendere una sedia, la mise accanto a quella della bimba, si sedette e anche lui iniziò a fissare il buco. Passarono dieci minuti, nulla era accaduto. Si stava per stufarsi ed andarsene quando sentì una voce: lieve, quasi musicale, come di una bambina appena nata, se questa avesse avuto il dono della parola già così presto. “Oibò!” disse a gran voce Giovanni Rana: “E chi ha parlato?” ripeté più volte… Stava quasi per svenire quando vide uscire dal buchetto un minuscolo topino. E questi parlava alla nipotina: “Posso stare tranquillo che quell’omone non mi fa del male?” le chiese. “Ma come!?” disse Giovanni Rana: “è certo che ti farò del male, brutto topo, portatore di malattie in casa della mia stupenda bambina!”. E cercò in giro un bastone per colpirlo. Ma, prima ancora di potersi voltare alla ricerca dell’arma per aggredire quel piccolo mostriciattolo, sentì: “perché vorresti uccidermi? Non sono forse io come te?” ”In fondo sono anche io un essere vivente. E dotato di parola, proprio come te! Guarda che, se è per via di quello che voi chiamate anima, anche io ne ho una. Difatti io fui un essere umano. Ed un maleficio mi trasformò in topo!” ”Oh, questa è bella!” gli rispose Giovanni Rana, ormai placatosi dalla voglia di eliminare subito quel ratto impiccione: “e quali prove mi dai che tu sei o sei stato proprio come noi umani?” “Tu dici di avere un’anima, ma questa non si può vedere. Dammi delle prove visibili di ciò che dici!” continuò il Re dei tortelli: “gli uomini non sanno solo parlare ma anche fare molte altre cose: per esempio lavorare. E tu lo sai fare?” Finire la frase e vedere il topino che, con una minuscola ramazza in mano, scopava per terra fu un tutt’uno! “Che il diavolo mi porti!” sbraitò Giovanni Rana. Ma non si diede per vinto: “gli uomini sanno anche leggere…”. E nel frattempo sentì il topino leggere ad alta voce, per quello che potevano i suoi piccoli polmoni, le insegne dei negozi in strada. “… e fare di conto!”. Ed eccolo contare i sassolini intorno a lui. “… e navigare su Internet!” disse Giovanni Rana sempre più visibilmente rabbioso, ma ormai convinto di avere la vittoria in pugno. “Anch’io lo so fare” gli fu risposto. “Collegati al forum di mzitalia.com e ne vedrai i risultati! Ed inoltre sono manager di una squadra di calcio su Managerzone.it!” “… E UCCIDERE!” urlò come una furia Giovanni Rana e subito andò a prendere un grosso bastone poco distante da lui e minacciava di morte il piccolo sventurato che, lestissimo, si rifugiò dentro la sua tana. “Ma perché mi aggredisci?” si udì dall’interno del piccolo foro nel muro. “Non ti ho forse dimostrato che anch’io sono come te?” E continuò il topino: “in realtà io sono profondamente deluso da te. Tu che hai sembianze di un uomo, e di uomo famoso, consideri i tuoi simili solo capaci di lavorare, leggere, fare di conto, navigare su Internet ed uccidere i più indifesi! Guarda che gli uomini si distinguono dagli animali per ben altre cose, lo sai?” Giovanni Rana intanto stava cercando di ingrandire il buco per infilarci dentro il bastone ed accoppare quell’esserino che gli aveva già bell’è rovinata la Domenica dedicata tutta alla sua nipotina. “Ora ti ammazzo, vedrai!” ripeteva in preda alla collera più nera che mai gli fosse capitata in vita sua. “Ora vedrai che ti prendo e ti ammazzo!” “Allora non lo sai che gli uomini e le bestie sono diverse solo da pochi ma fondamentali qualità?” gli ripeteva il topino ormai visibilmente allarmato e spaventato: “gli uomini sanno ridere e gli animali no”. “Inoltre sanno inventarsi cose per divertirsi e fare divertire i suoi simili…” continuava il topino. “Ma soprattutto sanno ascoltare gli altri e… AMARE!” ”Amare in modo gratuito, senza avere nulla in cambio. Senza aspettarsi nulla dall’amato. E senza perdersi d’animo! Perché sanno che è l’amore stesso, quello con la “A” maiuscola, che ricarica lo spirito ed il fisico come, e meglio, di qualsiasi altra cosa!” “Riflettici sopra, Giovanni” furono le ultime parole che si udirono, poi uno schiocco ed il mattone cedette alla forza dirompente di Giovanni Rana e del suo bastone penetrò fin in fondo alla tana. Aprì il buco così tanto che sia lui che la nipotina poterono vedere interamente la tana dello sfortunato topo: piccolissima ed in ordine, come una minuscola cameretta. Ma del topino nessuna traccia. Né all’interno della tana ormai divelta, nè sulla punta del bastone sotto forma di peli insanguinati. Niente! Nonno e nipote si scambiarono più di uno sguardo incredulo: quel piccolo animale era davvero sparito? Come era stato possibile? Ancora oggi non se ne sa più nulla di quell’animaletto, un po’ saccente è vero; ma in fondo anche saggio e dolce. E tanto desideroso di aiutare il prossimo, anche e soprattutto senza ricevere nemmeno un “Grazie!” E si narra che in molti lo stanno cercando ancora: nei vari forum di mzitalia e tra i manager di Managerzone. Almeno provano a vedere dietro le parole che leggono un po’ del tenero topino… _________________ Aljce/Aliki

Marco Odx racconta Alice /2

Come un amico di Alice e mio, conosciuto tramite web, ricorda un angelo
Una vera amicizia è per sempre, ma quando un amico scompare, il vuoto che lascia in noi è immenso. Vogliamo ricordare per sempre una cara amica che non c’è più; ci ha lasciati ancor prima di compiere i suoi tanto sognati 16 anni; ora sta con il suo amato Gesù, o almeno questo è quello che il mio cuore da semi-ateo mi porta a sperare. La mia fede è legata solamente a questa mia grande speranza, che lei possa ancora da lassu’ guardarci, parlarci e aiutarci nella nostra vita di tutti i giorni. Termino qua questo primo post, perchè il senso e lo scopo di questo blog non è quello di creare nostalgia e malinconia, ma di ricordare una persona veramente speciale e cercare nel nostro piccolo di portare avanti qualche suo piccolo grande sogno: - Portare gioia a tutti i bimbi del mondo - Cercare di renderci tutti più buoni dentro - Renderci utili a tutti e tanto altro che ora mi sfugge … Da parte mia curerò l’aspetto del blog, mentre l’articolista principale sarà una cara amica comune. Alice vivrai sempre nei nostri ricordi, pensieri e cuori …

Dal diario segreto di Alice

Martedì 5 Marzo 2002

Sono felice! Sono proprio tanto, tantissimo felice!!! 
Da oggi sono ufficialmente la fidanzata di Gesù. 
L’ultimo incontro (ultimo?), con tanto di domande “strane” e “colloquio” a sorpresa con il Vescovo, mi ha ufficializzata. Presto (mesi? Anni?…), molto presto, inizierò la strada per diventare Sua sposa e sarò ancora più felice di oggi. 
Desidero vivere 100 anni (se non 1000) per poter parlare al Mondo intero (tutti…ssimi!) e dire cosa ha fatto Gesù per noi tutti. E cosa sta ancora facendo per noi e farà ancora in futuro, per la nostra salvezza. Per la nostra vita terrena e per quella vera, insieme a Lui. 
Da oggi prometto che sarò diversa: metterò sotto i piedi il mio caratteraccio; non sarò più la solita chiacchierona (inutile) e seguirò il mio futuro (e prossimo!) Sposo sempre, sempre, sempre… E quando sarò Sua sposa non farò come tante mogli che criticano, insultano e mettono in ridicolo il marito: vorrò essere una delle mogli esemplari! E starò sempre con il mio Sposo, sarò con Lui sempre amorevole e fiduciosa anche se dovesse donarmi una croce che mi sembrerà davvero troppo pesante… 
Problemi: 
==> come dirlo ai Gens?
==> e alle amiche? Quali?

Nota (a cura di Flaviaccia):
Mia sorella Alice usava un diario scolastico come suo diario segreto e, questo, a fine pagina aveva qualche riga destinata alle "comunicazioni scuola/casa" e lei usava questo spazio per inserire le problematiche e come risolverle; le cose da fare; cosa e come dire certe cose (come in questo caso).
Stranissmo che non vi fossero le risposte ai quesiti che si poneva (non avendo io in mano questa pagina non riesco a completarvi il quadro, peccato che Giada non ha ritenuto giusto mettere per intero la pagina del diario, magari scannarizzarla....)