"Un angelo si è seduto accanto a me e quando mi sono voltata per chiedergli "perché?" ha aperto le sue lunghe e bianchissime ali ed è volato via..." Quell'angelo era mia sorella Alice. Flaviaccia
martedì 28 ottobre 2008
Oggi parliamo di...
... me.
Vi direte (ve lo direte?) "ma perché non ci parli più del tuo angelo Alice?".
Non posso: fino alla prossima settimana, non posso che annoiarvi su di me.
Mi risponderete "ma perché?" ed io vi dirò "ve lo dirò poi il motivo, state tranquilli"
Ma poi voi potreste dirmi "ma perché non ce lo dici ora?"
Allora io vi risponderò "amici cari, ma quante sfaccimm'e domande mi fate? Oggi vi parlo di me, okey?"
Giada nasce a Caserta il giorno 4 del mese di Novembre dell'anno 1990, ben nove giorni prima di Alice. Ma lei nasce a Milano (almeno credo).
Io sono italiana, nonostante sia "terruncella" e Alice aveva nazionalità svizzera, cioè era una extracomunitaria. Paragonabile ad una marocchina, insomma.
Mi sbaglio: lei era residente in Svizzera ma aveva nazionalità italiana. Ecco, sì, è così.
Io mi trasferisco appena nata a Roma, poi a Monza, poichè mio padre seguiva gli spostamenti del suo lavoro: quando nascevo a Caserta lui lavorava a Napoli; quando eravamo a Roma lui lavorava a Monza; appena trasferiti a Monza lui lavorava a Chieti, poi a Milano ed ora in giro per il Mondo.
Insomma non siamo mai stati sul luogo di lavoro di mio padre, eppure abbiamo girato l'Italia.
Alice era diversa: lei nasceva a Milano e ha sempre abitato tra la Lombardia e la Svizzera (Lugano, per l'esattezza); solo negli ultimi due anni si "godeva" le vacanze in Calabria, terra natìa dei suoi bisnonni paterni, o di uno di essi.
La seconda vacanza è coincisa con l'ultima.
E con una serie di altri casini, anche miei: sì perché non mi sarei mai imbattuta in un blog sugli angeli se non avessi avuto le prove della sua "angelicità".
Le prove? Giada, hai le prove concrete che Alice è sempre stato un angelo?
Sì, ragazzi, e presto le avrete anche voi.
Se non vi basta leggere che poesie scriveva una ragazza di 12-13-14 o 15 anni, o le sue favole, o la catechesi che faceva a noi amiche o... tutto ciò che ha lasciato; se non vi basta sapere dalla viva voce di chi ha vissuto accanto a lei cosa faceva e quanti problemi serbava dentro di sè senza che nessuno potesse immaginare nulla, anzi sempre con il sorriso sulle labbra; se non vi basta sapere cosa sognava e come si comportava una ragazza figli di persone che avevano una decina di immobili di proprietà tra l'Italia e la Svizzera; se... allora vi posterò le testimonianze di fatti inauditi (qualcuno già all'epoca parlava di "miracoli"): a domandare ad Alice rispondeva che erano cose normali e che erano i testimoni di questi fatti suggestionati o con gli occhi non lucidi. A sentire loro, invece, sembrano cose terribilmente pazzesche.
Non abbandonateci e ne leggerete delle belle. Promesso.
No, ragazzi, io non mollo: sono stata fin troppo vigliacca fino a pochi mesi fa, ora è arrivato il momento di crescere e di diventare donna.
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1 commento:
Simpatica.
Pippo (MI)
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