Catechesi in pillole
Innanzitutto bisogna chiarirci cosa significhi “catechesi”.
Vuole dire “annuncio”, “proposta”, cioè “comunicazione del Vangelo di Gesù Cristo, il Figlio unigenito di Dio”. Quindi il Catechista è il comunicatore, il portavoce dell’annuncio più bello: Dio esiste e ci ama!
Domanda: IL PADRE NOSTRO
E’ “LA” preghiera, quella che ci ha insegnato Gesù stesso, direttamente a noi, poco prima di venire torturato ed ucciso per rimetterci tutti i nostri peccati verso Dio.
Vediamola brevemente.
PADRE: ci rivolgiamo a Dio non come piccoli vermetti ma come figli suoi!
NOSTRO: Dio è di tutti noi, credenti o sedicenti atei, Cristiani, Musulmani, Ebrei,… tutti
CHE SEI: ci rivolgiamo a Chi esiste
NEI CIELI: penso sia stato messo per evitare di “confonderci” con il nostro padre genetico che, invece, è sulla Terra
SIA SANTIFICATO IL TUO NOME: il “nome” per gli Ebrei era la persona che lo portava; cioè la frase significa: ci impegniamo a diffondere la notizia che Tu, Dio, sei santo
VENGA IL TUO REGNO: ci impegniamo a far sì che ciò che ci hai insegnato si realizzi
SIA FATTA LA TUA VOLONTA’: ci impegniamo a fare ciò che Tu vuoi (significa saperlo ascoltare e… saper fare quello che ci dice di fare)
COME IN CIELO COSI’ IN TERRA: tutto questo deve essere fatto da noi viventi nello stesso modo in cui viene fatto dai nostri parenti divenuti angeli: loro lodano Dio e fanno la sua volontà
DACCI: “in cambio” di tutto questo (vedete che noi consideriamo Dio come nostro pari, un padre) noi Ti chiediamo qualcosa in cambio
OGGI: non nel momento della nostra morte o successivamente, ma subito: oggi, mentre siamo ancora in vita
IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO: consentici una vita fatta di piccole cose ma ogni giorno, cose concrete, un aiuto per i nostri “piccoli” problemi di ogni giorno
E RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI: perdonaci tutto ciò che abbiamo sbagliato nei Tuoi confronti
COME NOI LI RIMETTIAMO A NOSTRI DEBITORI: perdonaci allo stesso modo con cui perdoniamo gli altri. Frase fortissima: se io sono astiosa verso un mio fratello (ogni essere umano è mio “fratello in Dio” e non sono disposta a perdonargli qualche cosa, con questa frase chiedo a Dio di fare con me la stessa cosa.
E NON CI INDURRE IN TENTAZIONE: non è Dio che ci mette alla prova, ma gli chiediamo di far sì che il diavolo (il male) non ci tenti, al fine di non meritare più il perdono di Dio
MA LIBERACI DAL MALE: aiutaci, o Dio, ad uscire dai nostri problemi/bisogni terreni ma anche da quelli che ci allontanerebbero da Te
(amen): il Padre Nostro è l’unica preghiera che NON deve terminare con l’”amen” (significa “così sia”, ovvero “preghiamo affinché che sia così”) poiché, avendocela insegnata Dio stesso (Gesù è Dio) tutto ciò che in essa è contenuta “è proprio così!”
In latino si recita così (giusto come “sviolinata” alla Prof): Pater noster, qui es in caelis: sanctificetur nomen tuum; adveniat regnum tuum; fiat voluntas tua, sicut in caelo et in terra. Panem nostrum quotidianum da nobis hodie; et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo.
Discussione
Domande per la prossima volta
Innanzitutto bisogna chiarirci cosa significhi “catechesi”.
Vuole dire “annuncio”, “proposta”, cioè “comunicazione del Vangelo di Gesù Cristo, il Figlio unigenito di Dio”. Quindi il Catechista è il comunicatore, il portavoce dell’annuncio più bello: Dio esiste e ci ama!
Domanda: IL PADRE NOSTRO
E’ “LA” preghiera, quella che ci ha insegnato Gesù stesso, direttamente a noi, poco prima di venire torturato ed ucciso per rimetterci tutti i nostri peccati verso Dio.
Vediamola brevemente.
PADRE: ci rivolgiamo a Dio non come piccoli vermetti ma come figli suoi!
NOSTRO: Dio è di tutti noi, credenti o sedicenti atei, Cristiani, Musulmani, Ebrei,… tutti
CHE SEI: ci rivolgiamo a Chi esiste
NEI CIELI: penso sia stato messo per evitare di “confonderci” con il nostro padre genetico che, invece, è sulla Terra
SIA SANTIFICATO IL TUO NOME: il “nome” per gli Ebrei era la persona che lo portava; cioè la frase significa: ci impegniamo a diffondere la notizia che Tu, Dio, sei santo
VENGA IL TUO REGNO: ci impegniamo a far sì che ciò che ci hai insegnato si realizzi
SIA FATTA LA TUA VOLONTA’: ci impegniamo a fare ciò che Tu vuoi (significa saperlo ascoltare e… saper fare quello che ci dice di fare)
COME IN CIELO COSI’ IN TERRA: tutto questo deve essere fatto da noi viventi nello stesso modo in cui viene fatto dai nostri parenti divenuti angeli: loro lodano Dio e fanno la sua volontà
DACCI: “in cambio” di tutto questo (vedete che noi consideriamo Dio come nostro pari, un padre) noi Ti chiediamo qualcosa in cambio
OGGI: non nel momento della nostra morte o successivamente, ma subito: oggi, mentre siamo ancora in vita
IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO: consentici una vita fatta di piccole cose ma ogni giorno, cose concrete, un aiuto per i nostri “piccoli” problemi di ogni giorno
E RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI: perdonaci tutto ciò che abbiamo sbagliato nei Tuoi confronti
COME NOI LI RIMETTIAMO A NOSTRI DEBITORI: perdonaci allo stesso modo con cui perdoniamo gli altri. Frase fortissima: se io sono astiosa verso un mio fratello (ogni essere umano è mio “fratello in Dio” e non sono disposta a perdonargli qualche cosa, con questa frase chiedo a Dio di fare con me la stessa cosa.
E NON CI INDURRE IN TENTAZIONE: non è Dio che ci mette alla prova, ma gli chiediamo di far sì che il diavolo (il male) non ci tenti, al fine di non meritare più il perdono di Dio
MA LIBERACI DAL MALE: aiutaci, o Dio, ad uscire dai nostri problemi/bisogni terreni ma anche da quelli che ci allontanerebbero da Te
(amen): il Padre Nostro è l’unica preghiera che NON deve terminare con l’”amen” (significa “così sia”, ovvero “preghiamo affinché che sia così”) poiché, avendocela insegnata Dio stesso (Gesù è Dio) tutto ciò che in essa è contenuta “è proprio così!”
In latino si recita così (giusto come “sviolinata” alla Prof): Pater noster, qui es in caelis: sanctificetur nomen tuum; adveniat regnum tuum; fiat voluntas tua, sicut in caelo et in terra. Panem nostrum quotidianum da nobis hodie; et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo.
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