domenica 11 agosto 2013

L'Italia (che lavora) vista dagli "altri"...


La corrispondente Bbc: "Lo scandalo? Fate ferie chilometriche"

Come risponde l'Italia alla crisi? Chiudendo per ferie


Come risponde l'Italia alla crisi? Chiudendo per ferie. È l'accusa, che punge sul vivo, di Luisa Baldini, corrispondente in Italia della britannica Bbc ripresa da Linkiesta. Ecco lo sfogo su Twitter della giornalista: «Un esempio del perché l'economia italiana è fiacca? Le aziende non rispondono alle e-mail dal primo al 22 agosto» e a corredo c'è la schermata di risposta della società in questione: «Il servizio informazioni via mail sui prodotti è sospeso fino alla riapertura, il 22 agosto». Inutile prendersela con la Casta che si concede ferie chilometriche, fa notare Baldini, gli italiani sono un popolo di vacanzieri. Anche quando sono pronti a lamentarsi per la mannaia della crisi e dovrebbero rimboccarsi le maniche, non rinunciano al rito della villeggiatura estiva. «Con questo atteggiamento - continua la giornalista abituata ai ritmi anglosassoni - l'Italia non può fare concorrenza. Purtroppo non siamo più nel ventesimo secolo»


E la multinazionale francese lascia la Calabria ai suoi rifiuti

Nel disastrato quadro del recupero dei rifiuti in Calabria si era inserita una multinazionale francese, Veolia. Che però dopo quattro anni di gestione del termovalorizzatore di Gioia Tauro ha dovuto rinunciare


Nel disastrato quadro del recupero dei rifiuti in Calabria si era inserita una multinazionale francese, Veolia. Che però dopo quattro anni di gestione del termovalorizzatore di Gioia Tauro ha dovuto rinunciare. Lasciando a sé stesso, e alle lungaggini degli enti locali, un impianto che tutto sommato aveva funzionato e che è diventato l'ultimo anello di una catena di disservizi. La sintesi della vicenda: dopo decenni di commissariamento la «grana» dei rifiuti quest'anno è passata alla Regione. L'ente ha ereditato impianti vecchi e trascurati, una raccolta differenziata che supera di poco il 10 per cento e uno smaltimento basato quasi esclusivamente sulle discariche. Negli ultimi mesi la situazione è peggiorata, con gestori privati senza le carte in regola che non hanno fatto la manutenzione straordinaria delle apparecchiature e gare d'appalto che non vengono bandite. Intanto i francesi se ne sono andati e i rifiuti rischiano di accumularsi di nuovo per strada.




L'industriale: "In Carinzia in un giorno ho aperto una fabbrica"

Francesco Biasion: "Se tutto il sistema rema contro gli imprenditori, regole del mercato del lavoro, certezza del diritto, istituzioni, non ha più senso restare qui"

«Le ultime multinazionali rimaste se ne andranno via una a una. Se tutto il sistema rema contro gli imprenditori, regole del mercato del lavoro, certezza del diritto, istituzioni, non ha più senso restare qui». La profezia amara è di Francesco Biasion, che su Linkiesta.it racconta come la sua azienda, sana e fiorente, sia pronta a traslocare in Carinzia. La Bifrangi spa produce componenti meccanici e dà lavoro a 500 persone in Italia più un migliaio nel mondo per un fatturato di 108 milioni di euro solo da noi. Perché in Austria? «Perché lì - spiega l'imprenditore di Mussolente, nel Vicentino - chi fa impresa è visto come un Dio in terra». Mentre in Italia ritardi e burocrazia lavorano ai fianchi le aziende fino a farle cedere. «Là in un giorno abbiamo fatto tutto: mi hanno dato il terreno, aperto la partita Iva, acceso i conti correnti». Così 40-50 milioni di investimenti e mille posti di lavoro lasciano il Veneto per finire oltreconfine.









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