
"Un angelo si è seduto accanto a me e quando mi sono voltata per chiedergli "perché?" ha aperto le sue lunghe e bianchissime ali ed è volato via..." Quell'angelo era mia sorella Alice. Flaviaccia

Mah, riprenderemo il blog a dopo le feste, sempre che mio padre deciderà di non trasferirci tutti in Kuwait :-))))
Smetterla? E perché mai!?
Buone feste a voi che potete.....
Un bacio
Mentre i miei vecchi si godono il meritato riposo io faccio presenza qui come attestato di esistenza in vita, intanto mi prendo due minuti per rispondere in ordine sparso a qualche vostra domanda che mi avete fatto via mail e via sms.
1) Non bevo alcolici da una "vita" e quindi mi reputo lucida nei pensieri, per quanto possa il mio criceto che ho nella testolina supportarmi
2) Ritengo impossibile che una donna, qualsiasi donna, possa portare un paio di jeans senza mutandine. A meno che non sia nei pressi di un pronto soccorso già allestito per lei. Inoltre io le indosso sempre, garantito (fidati)
3) Attualmente non ho alcuna intenzione di incontrare nessuno, men che meno chi non conosco già e non consideri più che innocuo. Il futuro è nelle mani di Dio e come tale non a mia portata.
4) Una fidanzata si distingue da una suocera per una miriade di cose, una di queste che non ti chiede nulla in cambio di ciò che ti dà. Nessuna eccezione.
5) Sono cattolica ma per nulla perfetta e tra i miei innumerevoli difetti c'è anche la difficoltà al perdono. Però credo nella giustizia terrena e ancor più in quella divina, quindi evito di mettermi alla stessa stregua di cialtroni, figli di puttana ed assassini
6) Allo stato attuale non ho nè "ganzi" nè "gonzi" accanto a me e rispondo appieno solo delle mie azioni, però difendo totalmente ciò che "l'amico in questione" ha scritto sulle mie vecchie compagne di classe
7) Ringrazio Viviana, Marco/odx, Claudio, Carlo e tutti quelli che mi sono stati vicini in questi giorni di m..da. Ringrazio anche Marco Opp. per essere stato di parola e spero gradirà quanto promessogli (appena riesco, giuro)
Un grosso bacio a tutti i buoni e buone feste
Roma il 6 gennaio 1786 da Antonio ed Annunziata Quartieroni, fin dai primi anni si fece notare per una vita dedita alla preghiera e alla penitenza e per segni non dubbi della chiamata alla vita religiosa. Tentò anche di fuggire di casa per recarsi ad evangelizzare i pagani, sognando la gloria del martirio. Completati gli studi presso il Collegio Romano che in quei tempi, data la soppressione della Compagnia di Gesú, era diretto dal clero secolare, nel 1798 indossò l'abito talare e si diede ad organizzare opere di assistenza spirituale e materiale a favore dei bisognosi. Si deve a lui la rinascita dell'Opera di S. Galla, della quale fu eletto direttore nel 1806. Ordinato sacerdote il 31 luglio 1808, intensificò l'apostolato fra le classi popolari fondando il primo oratorio in S. Maria in Pincis e specializzandosi nella evangelizzazione dei «barozzari », carrettieri e contadini della campagna romana, che avevano i loro depositi di fieno nel Foro Romano, chiamato allora Campo Vaccino. | Per la Chiesa, intanto, correvano tempi duri: nella notte dal 5 al 6 luglio 1809 Pio VII fu fatto prigioniero e deportato. Il 13 giugno 1810 Gaspare rifiutò il giuramento di fedeltà a Napoleone e venne condannato all'esilio e poi al carcere, che sostenne con animo sereno per quattro anni. Tornato a Roma nei primi mesi del 1814, dopo la caduta di Napoleone, mise le sue forze e la sua vita al servizio del papa. Pio VII gli diede l'ordine di dedicarsi alle missioni popolari per la restaurazione religiosa e morale dell'Italia e Gaspare abbandonò la città, la famiglia ed ogni altro suo progetto per dedicarsi totalmente al ministero assegnatogli, al quale attese per tutto il resto della sua vita, con zelo instancabile. | |
| | Morí a Roma il 28 dicembre 1837, in una stanza del palazzo Orsini sopra il Teatro di Marcello. S. Vincenzo Pallotti vide la sua anima salire al cielo in forma di stella luminosa e Gesú venirle incontro. |
La fama della sua santità si diffuse subito anche fuori d'Italia specialmente in Francia, sia per la guarigione di Francesca De Maistre, figlia del governatore di Nizza e nipote di Giuseppe De Maistre, sia per opera di Gastone de Ségur, che lo fece conoscere con la parola e gli scritti e di Pietro Giuliano Evmard, fondatore dei Sacerdoti e delle Ancelle del S.mo Sacramento, che esortava pressantemente ad invocare Gaspare quale apostolo della devozione al Sangue Preziosissimo di Gesú. Fu beatificato da s. Pio X il 18 dicembre 1904 e canonizzato da Pio XII il 12 giugno 1954 in piazza S. Pietro. Il suo corpo riposa a Roma nella chiesa di S. Maria in Trivio. Giovanni XXIII°, nel discorso tenuto in S. Pietro il 31 gennaio 1960 per la chiusura del sinodo romano, ha definito Gaspare: « Gloria tutta splendente del clero romano, che fu il vero e piú grande apostolo della devozione al Preziosissimo Sangue di Gesú nel mondo ».
ti aspetta". Invece stava pregando: pregava per la mia vita, pregava per la mia testa che dopo certe botte così forti inizi a ragionare meglio di prima. Pregava San Gennaro e un santo dal nome buffissimo ma "potente assai" per mia nonna: San Gaspare del Bufalo.
Ora sono a casa (da ieri pomeriggio) e sto bene, se ci eccettua metà viso gonfio e bluastro, tre fratture alle dita anulare e medio della mano sinistra, due costole incrinate, una "rima" nel bacino. Mi hanno rasata a zero in testa e bucata polsi, dita e avambracci peggio di una tossica. Dolore in ogni millimetro quadrato di me, dentro e fuori, soprattutto nel mio org
oglio di donna ferito a morte davanti e dietro lo specchio.
Un grande sabato mattina insomma.
Ora dopo una settimana dall'incontro di un vero assassino riprendo a scrivere. L'avvocato amico di mio padre deve pur vivere ed io gli sto dando più cause di molti suoi affezionatissimi clienti: sia civili che penali.
Mi dicono che ho una certezza: qualcuno prima o poi mi rimborserà tutto questo. A meno che non sia un nullatenente disperato......
E disperata, ora, lo sono io: perché mia mamma non mi ha voluta con sè?
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Persino gli amici più inseparabili non possono partecipare l'uno ai funerali dell'altro. (Kehlog Albram)
Ok, vi confesso che sono un bel po' giù: ogni volta che arriva il Natale mi ricordo di mia mamma che attese di festeggiarlo con mio padre e me prima di sottoporsi ad accertamenti per un "doloretto".
Prima della fine dell'anno già sapevamo che ci stava per lasciare e 42 giorni dopo se ne andò per sempre, lasciando nelle ultime settimane della sua vita il peggiore ricordo che ho di lei.
Però non voglio togliere a nessuno il gusto della meritata festa e quindi..... magari io soprassiederò e vi parlerò di altro.
ieri una mia ex compagna di classe ha compiuto 20 anni: auguri di vero cuore Asia e, se ti ho detto o scritto qualcosa di male, perdonami. Il mio ricordo di te è buono. Molto buono se togliamo quei 2-3 mesi che ti eri incaponita con un'altra nostra compagna di classe per farla abortire "a tutti i costi" anteponendo la sua libertà a non essere madre al diritto alla vita del più debole in gioco.