Venerdì 9 dicembre
Mt 11,16-19
La Parola di Dio continua a prenderci
per mano perché disponiamo
il nostro cuore ad accogliere il Signore.
Anche per questa nostra
generazione è giunto il momento di
lasciarsi toccare il cuore dalla predicazione
del Vangelo. La tentazione
frequente è mettere continuamente
le scuse più diverse per evitare di
accogliere l’esortazione che ci viene
dal Vangelo e ritornare al Signore
con tutto il cuore. Quante volte,
purtroppo, si deve dire anche per
noi: «Abbiamo suonato il flauto e
non avete ballato, abbiamo cantato
un lamento e non avete pianto».
Ciascuno di noi infatti è portato a
pensare solo a se stesso: è l’unica
melodia che conosciamo e che seguiamo.
Ma anche per noi, come fu
per Giovanni Battista e per la gente
del suo tempo, giunge il momento
della scelta, ossia decidere se seguire
Gesù o se continuare ad andare
dietro a noi stessi. Si tratta di
una scelta che non è rinviabile per
nessuno e che l’imminenza del Natale
ci pone con una urgenza ancora
maggiore. Anzi c’è da aggiungere
una cosa: a noi che abbiamo ricevuto
molti più doni e molte più
parole e segni di quanti ne ebbero
gli abitanti di Tiro e Sidone, verrà
chiesto conto di quel che ne abbia-
mo fatto del Vangelo che ci è stato
consegnato.
Mt 11,16-19
La Parola di Dio continua a prenderci
per mano perché disponiamo
il nostro cuore ad accogliere il Signore.
Anche per questa nostra
generazione è giunto il momento di
lasciarsi toccare il cuore dalla predicazione
del Vangelo. La tentazione
frequente è mettere continuamente
le scuse più diverse per evitare di
accogliere l’esortazione che ci viene
dal Vangelo e ritornare al Signore
con tutto il cuore. Quante volte,
purtroppo, si deve dire anche per
noi: «Abbiamo suonato il flauto e
non avete ballato, abbiamo cantato
un lamento e non avete pianto».
Ciascuno di noi infatti è portato a
pensare solo a se stesso: è l’unica
melodia che conosciamo e che seguiamo.
Ma anche per noi, come fu
per Giovanni Battista e per la gente
del suo tempo, giunge il momento
della scelta, ossia decidere se seguire
Gesù o se continuare ad andare
dietro a noi stessi. Si tratta di
una scelta che non è rinviabile per
nessuno e che l’imminenza del Natale
ci pone con una urgenza ancora
maggiore. Anzi c’è da aggiungere
una cosa: a noi che abbiamo ricevuto
molti più doni e molte più
parole e segni di quanti ne ebbero
gli abitanti di Tiro e Sidone, verrà
chiesto conto di quel che ne abbia-
mo fatto del Vangelo che ci è stato
consegnato.
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