sabato 3 dicembre 2011

Buon giorno, Mondo!

Sabato 3 dicembre
Mt 9,35-10,1.5-8

Nel Vangelo che oggi viene annunciato
si legge che Gesù continua percorrere
le città e i villaggi «Predicando il
Vangelo del Regno e curando ogni
malattia e infermità». L’evangelista
sintetizza la missione di Gesù e offre
alle comunità cristiane una visone
chiara della loro missione anche oggi.
L’evangel ista scr ive che Gesù:
«Vedendo le folle ne sentì compassione,
perché erano stanche e sfinite,
come pecore senza pastore». Sì, è
dalla compassione sulle folle, stanche
e sfinite, che nasce la chiamata dei
discepoli e la consegna della missione
evangelica. Questo deve essere vero
anche oggi. Ogni comunità pertanto è
chiamata a interrogarsi sulla compassione
per le folle. Gesù sceglie dodici
persone tra i discepoli, tanti quante le
tribù di Israele, perché nessuna resti
priva del Vangelo. Il gruppo è molto
eterogeneo, come a dire che nella comunità
cristiana non contano né l'origine
né l’appartenenza, ma solo l'adesione
a Gesù. Infatti, i Dodici sono
riconosciuti come coloro che stanno
con il Nazareno. Tutti, come accade
con Simone, ricevono un nuovo nome,
ossia una nuova missione e un nuovo
potere. Dopo l’incontro con Gesù i discepoli
non sono più gli stessi. Così
deve essere per ciascun credente che
accoglie il Vangelo. Da quel momento
diventano testimoni del Vangelo, e
partecipi del sogno di Dio di una fraternità
universale. Per prendere parte
attiva a questo sogno ricevono il potere
di cambiare i cuori, di sconfiggere il
male, di raccogliere i deboli, di amare i
disperati, di affrettare appunto il Regno
di Dio. È un potere reale che non
viene dal denaro, dalle borse, dalle
tuniche o dalle cose della terra, ma
dall’amore senza limiti che scende da
Dio. Questa prima missione evangelica
è emblematica per ogni generazione
cristiana: non c’è altra via per i discepoli
di Gesù. Anche la nostra generazione
è chiamata a vivere alla lettera
questa pagina evangelica.

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