Aggiornamento della situazione negli impianti nucleari giapponesi |
Scritto da Giuseppe Filipponi | |
lunedì 14 marzo 2011 | |
Le autorità confermano: 1) La struttura di contenimento del reattore 1 e del reattore 3 del sito Fukushima-Daiichi non sono state danneggiata dall'esplosione e l'esposizione alle radiazioni della popolazione è nei limiti prescritti. 2) Incidente di livello 4 secondo la scala INES (International Nuclear Event Scale) (Chernobyl, con la fusione del nocciolo è stato classificato di livello 7, Three Mile Island, con fuoriuscita di acqua radioattiva dall'impianto di livello 5). Ultim'ora: Dopo l'esplosione avvenuta nell'unità 1 il 12 marzo una seconda esplosione è avvenuta nell'impianto nucleare 3 di Fukushima Daiichi. Dalle prime analisi risulta che la struttura di contenimento primario del reattore è rimasta intatta. L'esplosione è avvenuta alle 11.01 am del 14.03.2011. Il capo della segreteria del primo ministro Yukiyo Edamo ha detto che l'esplosione è stata causata dall'idrogeno accumulato tra la struttura del contenimento primario e secondario e che la cosa importante è che la prima barriera di contenimento del materiale radioattivo del reattore è rimasta intatta. Dopo che ieri la pressione era arrivata a 530 Kpa nell'impianto nucleare 3 di Fukushima Daiichi i tecnici avevano deciso di procedere all'iniezione di acqua nel reattore come avevano già fatto nell'unità 1. Evidentemente i rischi di esplosione dell'idrogeno accumulato erano stati considerati minori perché si è ritenuto, a ragione, che una eventuale esplosione non avrebbe mai compromesso l'integrità della struttura di contenimento primario in acciaio e cemento. Figura 1 - Il disegno mostra il vessel (contenitore primario in acciaio) e la struttura intorno di cemento armato (contenitore secondario) di un tipico reattore BWT (Boiling Water Reactor) come quello del Fukushima Daiichi 1 (439 MWe del 1971) La dinamica dell'incidente: pressione e rilascio di vapore Tre reattori su sei di Fukushima Daiichi erano in funzione quando il terremoto ha colpito. I reattori si sono spenti automaticamente è cominciata la rimozione del calore residuo facendo funzionare i sistemi di raffreddamento con motori diesel. Questi motori si sono fermati un'ora dopo quanto lo zunami è entrato negli impianti come ha puntualizzato l'IAEA. La TEPCO - Tokyo Electric Power Company immediatamente ha notificato al governo la situazione di emergenza per prendere poi eventuali misure di sicurezza. Per diverse ore si è proceduto cercando di portare generatori mobili per sostituire i diesel fermi. Senza abbastanza energia per raffreddare i reattori 1, 2 e 3 l'acqua dei circuiti di raffreddamento si è ridotta per evaporazione. Ciò ha portato ad un aumento di pressione nel circuito di refrigerazione che può essere controllato attraverso delle valvole per far uscire il vapore sempre all'intero della struttura di contenimento del reattore. Cos' è stato fatto e ciò ha comportato un aumento di pressione nella struttura. La TEPCO ha detto che nella struttura di contenimento del reattore 1 la pressione è arrivata a 840 kPa rispetto a livelli di 400 KPa. La TEMPCO ha allora deciso di rilasciare in modo controllato una certa quantità di vapore nel'atmosfera. Si tratta di acqua che essendo passata nel cuore del reattore è parzialmente radioattiva. L'AIEA ha detto che il vapore rilasciato è stato filtrato per trattenere le radiazioni all'interno del contenimento del reattore. La TEPCO ha confermato che era in procinto di alleviare la pressione sull' unità 1 e si preparava a fare lo stesso per le unità 2 e 3. Le esplosioni nell'unità 1 e nell'unità 3 del Fukushima Daiichi Prima esplosione (6:00 am del 12.03.2011) Le telecamere al di fuori sito nucleare giapponese di Fukushima Daiichi hanno ripreso una esplosione nell'edifico che circonda l'unità 1 alle ore 6:00 am del 12.03.2011. L'edifico esterno, la struttura in cemento che contiene la struttura di contenimento primario in acciao, è saltata per l'esplosione dell'idrogeno accumulato formatosi dell'acqua posta in contato con materiali ad alta temperatura. L'esplosione infatti è avvenuta dopo l'iniezione di acqua di mare nel contenitore del reattore per ridurre la pressione e la temperatura (vedi paragrafo che segue). Occorre tenere presente che la struttura in cemento armato esterna non agisce da contenitore per il materiale radioattivo. Il contenitore primario è costituito da una barriera ermetica in acciaio che sta all'interno dell'edifico Figura 1. Secondo le dichiarazioni attribuite al capo di gabinetto giapponese Yukio Edano, la struttura di contenimento primario non è stata compromessa. Seconda esplosione (11.01 am del 14.03.2011) Una seconda esplosione è avvenuta nell'impianto nucleare 3 di Fukushima Daiichi. Dalle prime analisi risulta che la struttura di contenimento primario del reattore è rimasta intatta. L'esplosione è avvenuta alle 11.01 am 14.03.2011 ed è stata anche più grande di quella dell'unita 1 avvenuta due giorni prima. Gran parte del contenimento secondario è andato distrutto. Il capo della segreteria del primo ministro Yukiyo Edamo ha detto ch l'esplosione è stata causata dall'idrogeno accumulato tra la struttura del contenimento primario e secondario e che la cosa importante è che la prima barriera di contenimento del materiale radioattivo è rimasta intatta. Edmo ha detto che le iniezioni di acqua nel reattore sono continuate e che la pressione e la temperatura sono rimaste entro valori accettabili. La pressione misurata dopo l'esplosione era di 380 kPa alle ore 11.13 e 360 kPa alle 11.55am. Valori molto minori rispetto a quelli registrati nell'unità 1 il 12 marzo, fino a 800 Kpa. I livelli delle radiazioni nel sito rimangono relativamente bass1 anche se superiori ai livelli normali Nella sala comandi del reattore risultano 50 microSV all'ora. Nell'entrata dell'impianto di 20 micro Sv all'ora. Dopo che ieri la pressione era arrivata a 530 Kpa alle 06,50 nell'impianto nucleare 3 di Fukushima Daiichi i tecnici avevano deciso di procedere all'iniezione di acqua nel reattore come avevano già fatto nell'unità 1. Evidentemente i rischi di esplosione dell'idrogeno accumulato erano stati considerati minori perché si è ritenuto, a ragione, che una eventuale esplosione non avrebbe mai compresso l'integrità della struttura del contenimento primario in acciaio e cemento (Figura 1). Ricordiamo questa è la barriera principale contro le radiazioni di questi impianti degli anni settanta. Le radiazioni Nei pressi del reattore 1 era stato rilevato un aumento dei livelli di radiazione in prossimità dei sistemi di emergenza del reattore. Nei condotti relativi al tubo di scarico e al canale di scarico è stato rilevata la presenza di cesio e iodio-137-131. La Nisa ha anche notato che i livelli dopo qualche tempo erano di molto diminuiti. La quantità di radiazioni rilevata è stata di 500 microSv all'ora il che ha innescato un'altra serie di precauzioni d'emergenza. L'incidente è stato quindi classificato al livello 4 sulla scala internazionale (International Nuclear Event Scale (INES) - un 'incidente con conseguenze locali'. Per proteggere il pubblico dai potenziali effetti sulla salute dagli isotopi radioattivi di iodio che potrebbero essere rilasciati le autorità hanno fatto preparativi per la distribuzione ai civili pasticche di ioduro di potassio che impedisce l'assunzione di iodio-131 radioattivo Ci sono state diverse ordinanze di evacuazione . Ora per i residenti locali sono state portate a 20 chilometri dalla centrale elettrica. Le persone evacuate sono circa 140.000 delle quali solo 7 risultano essere state esposte a radiazioni. La TEPCO ha confermato che il livello di radiazioni sta scendendo. Il massimo livello è stato raggiunto alle 03,29 pm del 13.03.2011 con 1015 microSv per ora. Iniezioni di acqua di mare aggiunta con acido borico nelle strutture di contenimento Il 12.03.2011 era stata effettuata un'iniezione di acqua di mare nella struttura di contenimento primario nel reattore di Fukushima Daiichi 1(addizionata a acido borico, utilizzato per inibire le reazioni nucleari) per essere sicuri del raffreddamento del nocciolo e la riduzione della pressione. Operazione che può essere collegata all'esplosione del gas idrogeno nell'edifico secondario del reattore 1. La stessa operazione è stata predisposta questa mattina (13.03.2011) per il reattore Fukushima Daiichi 3. E stato dichiarata l'evacuazione per i residenti vicino la centrale con un limite di 20 chilometri. Per proteggere il pubblico dai potenziali effetti sulla salute degli isotopi radioattivi dello iodio che potrebbero essere rilasciate le autorità stanno preparando la distribuzione di compresse di ioduro di potassio non radioattivo che impedisce l'eventuale assorbimento di iodio radioattivo. L'aumento di temperatura nelle strutture di contenimento dei reattori La TEPCO aveva anche notifica lo stato di emergenza per il vicino sito nucleare di Fukushima Daini do ve ci sono 4 reattori, i quali si sono tutti spenti automaticamente appena sopraggiunto il terremoto e nei quali correttamente stavano funzionando i sistemi di raffreddamento. Nell'Unità 1 del Daini il sistema di raffreddamento, dopo lo spegnimento del reattore si era fermato sempre per il blocco delle pompe che muovono l'acqua del raffreddamento. La temperatura del nocciolo del reattore era quindi salita. Alle 5:32 ora locale (12.03.2011), nella camera di soppressione del reattore erano stati raggiunti i 100 º C e ciò aveva portato la TEPCO a notificare al governo il caso di emergenza tecnica. In nessun caso si è arrivati comunque sia per i reattori di Fukushima Daiichi che per quelli di Fukushima Daini vicini alle temperature di fusione del nocciolo dei reattori I danni ai lavoratori Risulta che nel reattore 1 del Fukushima Daiichi dove è avvenuta l'esplosione dell'edifico esterno al reattore 4 operai sono stati feriti e portati in ospedale. Un operaio nel sito di Fukushima Daini è stato intrappolato dalla console di una gru vicino al tubo di scarico della struttura di contenimento, ed è morto. Altri 2 lavoratori di ditte appaltatrici sono stati feriti e portati in ospedale, uno con un braccio rotto. Nella unità 3 del Fukushima Daini 1 lavoratore ha ricevuto una dose di radiazioni pari a 106 mSv, livelli considerati accettabili in situazioni di emergenza dalla Health and Safety Executive. |
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