Lunedì 14 marzo
Mt 25,31-46
Passa la scena di questo mondo.
All’inizio della Quaresima contempliamo
il compimento della storia, il giudizio,
quando ogni essere vedrà con i
propri occhi Gesù Signore. Il tempo
presente ci è dato per esprimerci nella
vita personale: non va sprecato. Il Figlio
di Dio ci chiede di accorgerci dei
bisogni degli altri e di completare con il
nostro impegno ciò che manca alla sua
passione. Ci chiede di essere generosi,
responsabili, attenti a chi soffre. La
carità verso i piccoli, i poveri, i malati;
l’accoglienza di chi si fa pellegrino fuori
della propria patria per cercare la libertà
e una vita dignitosa; il servizio
da rendere agli infermi, il recupero di
chi ha sbagliato, il conforto di chi è nel
dolore ci qualifica, agli occhi di Dio, tra
i suoi amici che avranno parte con lui
nel Regno. Ci è chiesto di scegliere
quale senso intendiamo dare alla nostra
esistenza, da quale parte vogliamo
stare. La santità è il coraggio della
diversità, la voglia di essere alternativi
al male. Siamo chiamati a convertici e
a formarci alla scuola della sapienza,
perché l’impegno quaresimale lasci
una traccia profonda nella nostra vita.
Mt 25,31-46
Passa la scena di questo mondo.
All’inizio della Quaresima contempliamo
il compimento della storia, il giudizio,
quando ogni essere vedrà con i
propri occhi Gesù Signore. Il tempo
presente ci è dato per esprimerci nella
vita personale: non va sprecato. Il Figlio
di Dio ci chiede di accorgerci dei
bisogni degli altri e di completare con il
nostro impegno ciò che manca alla sua
passione. Ci chiede di essere generosi,
responsabili, attenti a chi soffre. La
carità verso i piccoli, i poveri, i malati;
l’accoglienza di chi si fa pellegrino fuori
della propria patria per cercare la libertà
e una vita dignitosa; il servizio
da rendere agli infermi, il recupero di
chi ha sbagliato, il conforto di chi è nel
dolore ci qualifica, agli occhi di Dio, tra
i suoi amici che avranno parte con lui
nel Regno. Ci è chiesto di scegliere
quale senso intendiamo dare alla nostra
esistenza, da quale parte vogliamo
stare. La santità è il coraggio della
diversità, la voglia di essere alternativi
al male. Siamo chiamati a convertici e
a formarci alla scuola della sapienza,
perché l’impegno quaresimale lasci
una traccia profonda nella nostra vita.
Nessun commento:
Posta un commento