sabato 23 ottobre 2010

Preghiamo con Alice

Sto andando a nanna solo ora, sono stravolta dalla stanchezza, ma avevo piacere di ricopiarvi questa lunga e toccante preghiera di mia sorella.
Anche se lei diceva sempre che pregare significa "stare con Dio", parlare con Lui, non solo recitare le preghiere scritte da altri e magari a volte recitarle con noia, senza capire ciò che diciamo, ecco secondo me queste sono vere e proprie preghiere.

Sulla mia testa non ho un cappellino ma ho la Tua mano, o Signore. Non mi pesa la Tua mano.
 Per i militari annoiati a morte e imbottiti di nostalgia, che vagano per le strade in cerca di avventure Ti prego, o Signore, non lasciarli soli.

Per il cono di cioccolato con panna che lecca, con grande attenzione, la bimba seduta di fronte a me Ti prego, o Signore, non lasciarlo sciogliere troppo in fretta.

Per i fantasmi, cioè per chi, pur vivendo, sono morti Ti prego, o Signore, non lasciarli svanire del tutto.

Per i miei amici che si stanno uccidendo con ogni tipo di droga e stanno per passare da Te, Ti prego o Signore compi quel passo insieme a loro.

Per i ragazzi in carcere che hanno rincorso sogni troppo grandi Ti prego, o Signore, fa' che non smettano di sperare.

Per il sacerdote che era inginocchaito in chiesa, così fredda e tristemente deserta, e che leggeva il breviario Ti prego, Signore, accendi per lui un bel fuoco e fa' che la gente allegra gli sieda intorno.

Per me che sono sospesa sull'orlo dell'abisso ed ho tanta paura Ti prego, o Signore, dammi la mano e restami accanto, fino all'incontro con Te.

Per la pace, la fame, la libertà, il dolore Ti prego, o Signore.
E ti prego per l'angoscia che ci divora.
Non togliere la mano dalla mia testa perché mi ripara più del mio cappellino.







 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Poesia meravigliosa