mercoledì 17 settembre 2008

Due passi indietro: Dicembre 2001

Per capire quale caterpillar era passato sopra Alice per farla diventare da "una brava ragazza di chiesa" ad un vero angelo bisogna fare un paio di passi indietro e tornare a "poco prima di Natale, ultimi giorni di scuola" del 2001. Io non la conoscevo ancora e per questo vi descrivo questo fatto di cronaca usando le parole di Alice. Il passo seguente è una "poesia in prosa" scritta da Alice stessa, si pensa uno o due anni dopo (2002-2003).

Il buio nel cuore.  

Il cielo è buio. 
La mattina è nera. 
Pochi giorni ed è Natale. 
Delle amiche sono fuori da scuola. 
E parlano tra di loro. 
Di regali fatti. 
E di quelli da fare. 
Chi ha il ragazzo ancora non sa. 
Non sa che domani non l’avrà più. 
Chi ancora non l’ha, nemmeno lei sa. 
Non sa che da lì a pochi mesi sarà sposa. 

Anche un auto è lì. 
Buia nel buio. 
Nera nel nulla. 
E dentro c’è il diavolo. 
Che aspetta e guarda. 
Chiama un’amica. 
E lei ci va. 
Un passaggio a casa? 
Perché no? 
Perché sì? 
Perché, Dio, tu non c’eri? 
Un’amica ascolta l’angelo dietro a lei.
E se ne va. 
A piedi come è arrivata. 

Le altre due si perdono dentro l’auto. 
La più giovane è molto tesa. 
Come un’animale che fiuta il sangue, lei fiuta il pericolo. 
Ma no!? 
Il diavolo parla bene. 
E’ buono.
Quasi bello. 
Ma no!? 
Tutto è sereno. 
Fuori. 
Tutto è buio. 
Dentro. 
La più giovane vede nel nulla. 
E ciò che vede è notte. 
Tocca l’altra sulla spalla. 
Vuole uscire. 
Deve uscire. 
Urla. 
Dentro. 
Tace. 
Fuori. 
La più bella non sente. 
O forse è già morta? 
L’auto si ferma per un istante. 
La più giovane vola via. 
Lascia nell’auto solo un’unghia spezzata. 
Ed il proprio cuore. 
E la propria vita. 
E l’anima. 
E la migliore amica. 
E tutto ciò che non è corpo. 
Tutto! 
E l’auto riparte. 
Parte e porta via tutto. 
Tutto della più bella. 
Tutto della più giovane. 
Ma non il suo corpo. 
Cioè il suo niente. 

La più giovane e la più bella si rivedono. 
Dopo due giorni. 
La più giovane non è più la più giovane e la più bella non è più la più bella. 
Sono morte entrambe. 
Nasce Gesù. 
Le luci fanno festa. 
Anche sui morti. 
Una risorgerà. 
E si sposa. 
Con il Tutto. 
L’altra ha vivo solo il corpo. 
Non risorgerà. 
E’ ancora morta. 
I morti non vanno al Matrimonio delle amiche. 
Ci vanno gli occhi. 
Ci va una bocca. 
Ci vanno le gambe. 
Ed una mano. 

Ti amo amica. 
Ti amo sorella. 
Ti amo boia che ci hai uccise. 
Ti amo mio Sposo che ci dai la vita, ci dai la luce, gli occhi, la bocca e la voce, la mano e l’altra, le gambe; ci dai il Tuo Amore, ci dai la Tua voce, ci dai la Tua croce da portare insieme a Te; ci fai risorgere ogni giorno, ci fai sognare, ci fai capire, ci fai morire. 
E poi risorgere ancora! 
Per un giorno. 
Per una vita. 
Per sempre. 
Per sempre...  

Note: 
"l'amica più bella" è la nostra compagna di classe Asia 
"l'amica più giovane" è Alice 
"l'altra amica" è la sorella gemella di Alice, Flavia

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