martedì 23 settembre 2008

Poesia: Amiche vere

Su questa poesia c'è anche il mio "zampino", anche se me ne sono sempre pentita e sentita una pezza di m..da mica da poco.

Ecco l'antefatto: siamo a pochissime settimane prima della morte di Alice (potevamo essere in Aprile/Maggio 2006: lei moriva a ferragosto) e in classe si era appena sparsa la notizia che Alice voleva diventare suora ("la sorella di tutti", come diceva lei).
Non vi dico le prese in giro che subiva giornalmente dai compagni e dai prof.
Valeria era la migliore amica di Alice e già sapeva la notizia ma se l'era sempre tenuta per sè. Vale voleva molto di più da Alice: voleva condividere la vita con lei e si inventava di tutto per farle cambiare idea: dal fare un'attività commerciale insieme, a scegliere la stessa Università, al vivere insieme ecc...
Io ero una buona amica di Valeria e, di rimbalzo, anche con Alice. Però i miei consigli erano per Vale, quando questi cozzavano con la volontà di entrambe. Così ho trovato "giusto" (per arrivare all'obiettivo che Vale si era data) avvertire la famiglia di Alice (che osteggiava da matti l'idea che lei diventasse suora) degli sviluppi di questa storia che Vale era costantemente aggiornata visti i rapporti che intratteneva.
In effetti non pensavo che la famiglia si sarebbe mossa come poi ho saputo da altri.

Non sapevo neppure che Alice ci fece su una poesia (forse per evitare di fare una strage di amiche).
E che se la fosse presa solo con Vale e non con la sua consigliera...  

Amiche vere. 
(Metrica: ABAB) 

Mia amica cara 
Ho saputo ciò che hai detto, 
Ma nella vita non si bara 
E questo è un grandissimo difetto. 

Tu dici che sei confusa 
Ma intanto fai di tutto 
Per lasciare me delusa 
Ed il mio sogno l’hai distrutto. 

Non mi ha fatto male poco, 
Certo per te è facile: 
Prendi tutto a gioco 
E rendi l’amicizia gracile. 

Hai lasciato me indifesa 
Ma per cosa, poi? 
Per una tua sciocca contesa 
Non con me, ma tra voi. 

Ti vorrò ancora più bene 
Nonostante questa cosa 
E, anche se non mi conviene, 
Tu rimani la mia migliore rosa. 

Ci vivevo con quel sogno 
E tu lo sapevi già; 
Ne avevo proprio bisogno 
Ed ora, eccoci qua. 

Dai, chiudiamo questo fatto, 
l’amicizia resti tale: 
Riprendiamoci il contatto 
Molto prima di sto Natale. 

Lascia che Gesù ci benedice, 
Tanto ognuno già lo sa 
Che “Vale vale e che Alice dice” 
E’ un’etichetta che abbiamo già. 

Quindi abbracciamoci forte 
Senza altri secondi fini, 
così superiamo anche la Morte 
e l’amicizia non avrà confini.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Le poesie in rima sono molto belle ma sembrano un po forzate mentre quelle in versi sciolti sono profondissime e ricchissime di sentimento. Ne ho lette alcune ma mi hanno commosso fino alle lacrime. Io ho 47 anni, mica un bambino
Ringrazio chi ha creato questo blog che ci ha portato a conoscenza delle cose veramente gratificanti.
Serafino Neri

Flaviaccia ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Flaviaccia ha detto...

Per maggiore chiarezza, la frase "Vale vale e Alice dice" era una specie di ritornello canzonatorio che facevano in classe che nelle amicizie fuori-scuola, a Valeria e a mia sorella Alice.
Stava a significare che Valeria parla poco ma è molto concreta e che Alice, invece, è una chiacchierona.
Poi i fatti hanno ben ben smentito questa diceria stupida: Alice era a un passo dal diventare Novizia, Valeria era una sbandata senza arte senza parte, come si suol dire.
Pace alle loro anime, continueranno l'amicizia sopra le nostre teste, a ridere e scherzare anche su questo: "Vale NON vale e Alice NON dice" ;)
Flavia