giovedì 25 settembre 2008

Ecco Valeria

Vi ho già parlato del bel cigno e della paperella? Ora vi mostro la sua “grafia” (al liceo classico ci hanno insegnato che “calligrafia” significa “bella scrittura” e quindi da non usarsi proprio sempre sempre): la scritta nella foto da me scattata qualche settimana fa al parco giochi dei bimbi mi fa ricordare queste cose. Pochissimo dopo che era mancata mia mamma io ero una ragazzina sbandata, svogliata, pigra e irrequieta. A casa mio padre mi aveva già spiegato che avrebbe dovuto partire “per un po’, ma per ritornare e stare sempre con me” (mai viste bugie più grandi, ma andiamo avanti) e quindi stavo per diventare la reginetta di casa, cioè quella che comanda subito dopo la vera regina, mia nonna. In fondo in casa saremmo rimaste solo io e lei. Così ero diventata una ragazzina così peperina che almeno una volta a settimana bigiavo (cosa? Marinavo, schisciavo, saltavo le lezioni scolastiche. Ok ora?) e quella mattina avevo con me Valeria. Lei era triste perché la “sua” Alice stava in ospedale (in genere ci passava uno o due mesi ogni anno), io ero giù per via di mia mamma e del fatto che da lì a breve sarei rimasta con una persona che avevo conosciuto poco e poco amavo. Gira che ti rigira siamo arrivate al parco dei bimbi e lì tra una confessione tra donne, una risata alla faccia di chi era a scuola e una scivolata di coppia, Vale mi scrisse ciò che vedete in foto: sì, avete letto bene, la mitica Vale che faceva battere il cuore a decine di ragazzi per volta aveva scritto che mi voleva un casino di bene. Ero orgo- gliosa di questo e ad ogni mio ra- gazzi- no gli facevo vedere che io ero nel cuore di quell’amica tanto desiderata da tutti. Ho trascorso più di tre anni a far fare quella tappa a tutti i miei “boy”… Poi Alice vola in Cielo, Valeria impazzisce (letteralmente) di rabbia, lascia la scuola, va a vivere a Milano, riprende a schiumare rabbia anche contro di me… ma io avevo sempre la sua scritta acchiappa-ragazzi. Tra Natale e Capodanno del 2007 Valeria mi chiama e ci vediamo: nostalgia con nostalgia siamo tornate al parco bimbi e tra un ricordo, un insulto al mondo per ogni cosa, Vale rivede quella scritta. Si incazza da matti: “quei tempi sono finiti, morti con Alice” sbraita come una pazza….. Fruga in borsetta e trova il suo pennarellone, è scarico ma ancora degno di cancellare tutto. Vale, la mitica Vale, non mi vuole più un casino di bene. Infatti pochissimi giorni dopo si inizia a litigare per tutto: mi odia perché ho palesato di voler ricordare Alice, la “sua” Alice; non mi sopporta perché, secondo lei, io avevo già seppellito quella che per lei era la sua vita; non mi capisce: pensa che io la prenda in giro quando desidero farle coraggio, farla crescere sopra quel dolore e non dentro. Entra “in casa mia” (gioco di dama su Yahoo) e parla malissimo di me a chi trova, penetra nel “mio cuore” (Yahoo Answer) e scrive thread piccantissime su di me. E’ furibonda. La minaccio di farla smettere con le dure maniere se non la pianta e mi scrive email infuocate dove “puttana” e “figlia di…” sono la cornicetta di tutto. Scrivo a Yahoo, dico a loro cosa mi sta accadendo e da lì a poche ore e Valeria non ha più l’account su Yahoo, perdendo anche l’indirizzo email con tutte le lettere di Alice e di un loro amico incontrato solo mediante web. Vale non ci vede più dalla rabbia e dopo qualche settimana di attacchi, insulti, sms, telefonate…….. finisce sotto un camioncino. A Milano, vicinissimo alla casa dei genitori di Alice. Da un email di Valeria ad un amico comune si venne poi a sapere che quel giorno, non passava di li' per caso, ma aveva un sogno da realizzare, dei soldi da consegnare ... ma il suo sogno e' finito contro un camioncino, prima o dopo avere cercato di realizzarlo, questo lo può sapere solo la persona che desiderava incontrare, non io, non noi, ma qualcun altro che e' presente tra noi !

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