giovedì 25 settembre 2008

Poesia: Al Parco l'ho fatto ridere così

Premessa:
in questa poesia, chiaramente "post" (Dicembre 2001), si parla di un Parco: siamo a Monza e lei si è sempre tenuta un posto "segreto" (specie dalle amiche "rompine" come me) per poter studiare e rilassarsi, dato che in casa (viveva con un fratello e la madre a causa della separazione di fatto/legale? con suo padre che, invece, viveva a Milano con la sorella gemella, Flavia: l'aver diviso le due sorelle è stata una cosa che Alice ha vissuto malissimo; non ha mai capito perché hanno deciso così) si "stressava da matti (parole sue) e non riusciva a concentrarsi per studiare.  

Al Parco l’ho fatto ridere così 
(inventata sul momento per un angelo triste e non vedente). 
 
"In una bellissima giornata di tempesta 
Un ladro usciva dalla sua finestra"
"Ma che storia buffa è questa?"
Disse il bimbo più lontano. 
"Taci ed ascolta dalla fine!"
Strepitò iroso il favoliere. 

"Non vi narro di re e di fate, 
Questi dappertutto li trovate"
Io vi dico: 
"bimbi tristi fate festa 
Perché la più bella fiaba è nella vostra testa!"
Se la rapa mangia il contadino 
E se l’agnello il lupo 
La favola è più bella.. 
Se il bue nella stalla resta 
Ed il ladro al lavoro va 
Chi a mangiar tutta la cioccolata riuscirà? 
Aspettami 10 minuti e te la porto io… 
(Grazie Gesù per avermi donato questo piccolo stupendo angelo!)

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