venerdì 26 settembre 2008

Gli angeli.... quotidiani

Sono giorni un po' difficili per me, per tante ragioni. Ieri sera, dopo cena, mi sono vista un dvd, ma poi non avevo ancora sonno e così mi sono messa a rileggere delle lettere che ci spedivamo io e la dolce Alice. Ho imparato cose che all'epoca avevo ben chiaro: - in italiano si usano le lettere maiuscole per i nomi propri di persona, per i giorni della settimana e dei mesi - mai scrivere parolacce, perché se ne scrivi una significa che nel tuo linguaggio quotidiano ne dici almeno 10 (beh, io anche 15 o 20. Opsss) - se si usano i puntini di sospensione (...) questi vanno rigorosamente tre alla volta (negli sms invece ne metteva due!) - a fine lettera bisogna salutare e firmarsi (questo lo faccio sempre: chi mi conosce meglio lo sa) Poi tra le mani mi è capitata una e-mail di Valeria che mi ero stampata per rileggermela "in seguito" che spiegava le ore pazzesche successive alla notizia della morte di Alice. Alcuni brani:
...la madre era sconvolta dal pianto e guardava sempre in basso chiedendosi a bassa voce "perché proprio a noi, perché?"... ...il padre era sparito e solo il giorno dopo ho saputo che è stato impegnato a evitare che uscisse la notizia su nessun giornale.... ....mi dissero che addirittura rincorse il dott. Xxxxxx e con un dito sotto la gola gli urlò di sparire e di non scrivere nulla di nulla..... .....il telefono [del padre] sembrava bollente da quanto lo usava e da quanto fiato metteva per urlare ora minacce ora elargizioni di regalie.... ...sempre al fine di evitare "lo scandalo": può la morte di una figlia fare scandalo? Perché secondo te? Io ci ho pensato a lungo su e mi sono data un numero di risposte impressionante ma nessuna mi è sembrata tagliata sulla veste di Alice. il MIO Amore non meritava quella fine: ha studiato seriamente e duramente per tutta la vita per lasciarci da sola, lontana dai genitori e da me. ......... Ho raccolto delle cose interessanti e ancora di più esigo di sapere e so anche come pretenderlo. Hai presente il Cavallo di Troia? Io sarò ancora più troia di quel cavallo....
Poi si dilungava su particolari che ritengo non significativi. Io non credo di avere mai visto il padre di Alice ma saperlo che correva "goffamente e con la pancetta che ballava" per fermare chi voleva notizie su "quella bambina brianzola" (quando Alice odiava essere chiamata "bambina") "morta in vacanza" A due anni di distanza certe cose fanno ancora molto male, però una certa vena pittoresca Valeria ce lo ha regalata

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